Renella nausea capogiri

Gentili dottori,
premetto che all'età di 17 anni e poi di nuovo a 20 (ora ne ho 26) sono stata ricoverata in ospedale per espellere dei calcoli, ma la questione si era risolta in entrambi i casi nel giro di pochissime settimane.
Il problema che ho adesso ha avuto inizio più di quattro mesi fa, quando, a seguito di una leggerissima colica, mi è stata diagnosticata renella in entrambi i reni. Bevendo molta acqua e (forse) con l'aiuto della soluzione shoum, mi sono sentita meglio in un primo periodo, per poi tornare ad avere malesseri sempre più frequenti.
Da circa un mese accuso nausea quasi perenne, spossatezza, capogiri anche in diversi momenti della giornata, mal di testa (leggerissimi), "fastidio" all'altezza dei reni, come se "tirassero", e di tanto in tanto fitte. Quindi non ho dolori veri e propri, però non riesco a fare più nessuna attività, non ho più nemmeno le forze di uscire di casa. Ho smesso di fare attività sportiva perché il primo fastidio l'ho avuto proprio in concomitanza di sforzi fisici a cui non ero abituata da tempo (frequenti partite a tennis e corsa). Sono normopeso, bevo almeno 2 litri d'acqua oligominerale al giorno, non mangio praticamente mai cibi pesanti.
Il mio medico, circa due settimane fa, mi ha consigliato di prendere un integratore di magnesio e potassio. Dopo 14 bustine i capogiri e la stanchezza sono ancora presenti.
Mi ha inoltre fatto fare analisi del sangue e delle urine e ho tutti i valori nella norma. Da una recentissima ecografia all'addome completo sono stati trovati ancora "numerosi spot iperecogeni come depositi microcristallini".

E' possibile che tutti questi sintomi siano causati dalla renella? Stabilito che a distanza di quasi cinque mesi la cura dell'acqua non sia servita a nulla, cos'altro posso fare per eliminare il problema?
Ho letto che è possibile fare un trattamento in ospedale o in clinica che consiste nello scioglimento dei microcristalli attraverso l'assunzione di particolari sostanze tramite flebo. Verità o leggenda?

Attendo i vostri pareri, dato che il mio medico continua a dirmi solo di bere molta acqua.

Saluti,
Stefania



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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signora,
già la definizione stessa di "renella" è assolutamente vaga, poiché quanto viene visto dall'ecografia ben raramente si accorda con quanto è davvero presente all'interno dei reni. Questa constatazione ci deriva dalla pratica quotidiana dell'endoscopia renale, eseguita per trattare calcoli formati. All'interno dei reni non si trova dunque praticamente mai questa fantomatica "sabbia" che tradizionalmente viene imputata di causare ogni sorta di guaio. Piuttosto, si possono trovare delle puntiformi incrostazioni della superficie interna del rene, ben ferme nella loro posizione e quindi incapaci di causare problemi. Noi sappiamo che su queste minutissime incrostazioni (chiamate "placche di Randall") nei soggetti predisposti possono accrescersi dei calcoli veri e propri, che in un momento imprecisato si staccano, cadono all'interno del rene e lì proseguono la loro "carriera", in modo assolutamente variabile ed imprevedibile. Pertanto, mettere in relazione il rilievo di queste semplici microcalcificazioni con la presenza di altri disturbi (coliche, malesseri vari) è troppo semplicistico e non ha alcun reale fondamento. Per venire al suo caso particolare, prima di tutto bisogna escludere con certezza che, vista la sua storia, oltre a questa innocua quanto fantomatica renella, lei non abbia davvero qualche altro calcolo formato in giro per le vie urinarie. L'ecografia non riesce a valutare quasi tutto il decorso dell'uretere, pertanto se vi sono dei sospetti fondati, è indispensabile ricorrere ad un approfondimento diagnostico (TAC senza mezzo di contrasto). In ogni caso, anche nella meno favorevole delle ipotesi, questi suoi vaghi disturbi di malessere generale non ci paiono accordarsi direttamente con un problema di calcoli delle vie urinarie. A questo punto diventa complesso giudicare, poiché bisogna disporre di molti elementi che a noi mancano. La situazione andrebbe dunque seriamente affrontata, in prima battuta con il suo medico curante, cercando oltre il colpevolizzare la perlopiù innocua renella!

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la risposta e mi scuso invece per il mio ritardo nel rispondere nuovamente.
Nell'arco di questi mesi ho continuato ad avere ancora sintomi come quelli descritti nel messaggio iniziale (capogiri, debolezza e nausea), più o meno frequenti.
Il mio medico curante ad agosto aveva imputato il tutto alla pressione bassa, dovuta al caldo, all'età e al sesso, e mi aveva dato un medicinale per risollevare appunto la pressione. I capogiri non mi erano passati, ma mi sentivo meno debole e molto più attiva.
Circa una settimana fa, dopo 5 giorni passati a mangiare in bianco perché sentivo fegato, stomaco e intestino gonfi, sono andata dal mio medico, che mi ha liquidato dicendomi che non avevo niente e negandomi di compilare un'impegnativa per andare a fare un'ecografia.
La mattina seguente sono stata svegliata da quella che ho poi scoperto essere una forte vertigine. Spaventata mi sono fatta portare al pronto soccorso, anche lì liquidata dopo una rapida e superficiale visita di un neurologo, che, tuttavia, mi ha consigliato di andare da un otorino o da uno psichiatra.
La visita dall'otorino ha svelato l'arcano: idrope endolinfatica. Tutti i sintomi di questi mesi sembrano effettivamente essere causati da questa malattia.

Ringraziandola ancora una volta per avermi dedicato la sua attenzione, le porgo i miei saluti.

Stefania