Prostatite. mi conviene fare ecografia trans-rettale?

Gentilissimi dottori,

premetto che ho gia letto gli articoli sulla prostatite che mi avete gentilmente consigliato più volte.

sono in cura da un urologo per una prostatite e voglio chiedervi se posso fare altro oltre a seguire la terapia.

sintomi:

fastidio/dolore in zona perineale (di intensità variabile, ma col tempo comunque è aumentato) e stimolo alla minzione aumentato:

esami fatti:

1)ho fatto spermicoltura e urinocultura: negative
2)diversi dottori mi hanno fatto esami manuali ma non hanno rilevato nulla al tatto
3)ho fatto esami del sangue e delle lastre ma non è stato visto qualcosa di strano.

terapia:

ho assunto in ordine

1)LENIMEV 1 supp/giorno x 6 giorni e IPERTROFAN 1cp giorno/2 mesi: notati leggeri miglioramenti.

2)LEVOXACIN:risultato allergico.

3)AUGMENTIN 1gr 1cp x 3 al giorno x 7 giorni: non ho notato miglioramenti.

4)BACTRIM F 1 cp x 2 x 10 giorni + PROSTAMEV PLUS 1 cp x 20 giorni: assumendo BACTRIM F il fastidio è aumentato e, continuando solo con PROSTAMEV, è tornato ad essere minore.

attualmente sto proseguendo solo con PROSTAMEV x 40 giorni.

Il problema è che questa cosa va avanti da quasi un anno e ho paura che a lungo andare possa darmi conseguenze a lungo termine (ho letto di calcificazioni, sterilità e addirittura problemi sessuali).

Mi hanno consigliato di limitarmi a proseguire con la terapia ed avere tanta pazienza, ma davvero non posso fare nulla per scongiurare il peggio? Ho sentito dell'ecografia trans-rettale ma mi è stata sconsigliata per l'ultima volta in pronto soccorso (dove mi ero presentato perchè c'era sangue chiaro nelle feci).

Posso fare anche cambiamenti allo stile di vita che non sono riportati negli articoli? C'entra qualcosa la masturbazione o attvitià sessuale, alimentazione ecceterA?

grazie e saluti


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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
nella sua situazione l'esecuzione dell'ecografia trans-rettale non aggiungerebbe molto, con particolare riferimento a qualcosa che possa modificare diagnosi e terapia. I punti di salienti dello stile di vita che possono influire sulla prostata sono come è noto l'alimentazione, l'idratazione, la funzione intestinale, l'attività fisica e quella sessuale. In merito a quest'ultima sono controindicati gli eccessi sia in un senso che nell'altro. La ragionevolezza non porta mai danno. In assenza di esami batteriologici colturali positivi, la terapia antibiotica non è mai consigliabile, l'efficacia degli integratori - come quello che lei sta assumendo - è da valutare entro un paio di mesi, se non si notano effetti apprezzabili è inutile e costoso insistere.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana

la ringrazio per la risposta.

Però mi ha lasciato ancora più nel dubbio: se al termine di questi 20+40 giorni di prostamev non noterò risultati cosa potrò fare?

Il fastidio in zona perineale e i disturbi alla minzione peggiorano la qualità della vita, ma quel che temo di più sono effetti permanenti e/o peggioramento della situazione.

In rare occasioni mi sembra che il disturbo scompaia, ma durano pochi giorni. In quei giorni mi sembra di rinascere perchè il fastidio non è di intensità esagerata ma lo sento specialmente al mattino appena alzato.

Detta francamente: parlare di terapia per prostatite sembra quasi girare attorno ad un problema irrisolvibile, e il pensiero di tenermela tutta la vita o di diventare sterile o che peggiori in qualcosa (tumori?) mi fa spaventare davvero tanto.

L'unica cosa suggeritami oltre la terapia sono delle immersioni in acqua tiepida e amuchina che, magari per effetto placebo, sembrano attenuare il fastidio...

Ribadisco che va avanti da quasi un anno.. se avessi perlomeno la certezza che un giorno finirà e che non ci siano peggioramenti che posso evitare in qualche maniera vivrei il fastidio con più serenità

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Assumere una atteggiamento un poco più positivo certamente sarebbe utile, anche se comprendiamo che non sia semplice. Le sue previosioni più pessimistiche non sono ragionevoli, se la sindrome dolorosa cronica del perineo è veramente difficile da tarttare, è pur vero che il suo andamento è tipicamente ondulante e può lasciare spazio anche a lunghi periodi di benessere. Non è assolutamente detto che si sovrappongano problemi di fertilità, tantomeno tumorali. Non essendoci una terapi mirata e di sicuto effetto, la cosa più opportuna è seguire pazientemente i consigli di uno specialista con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazone e fiducia.
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dopo
Utente
Utente
Ho capito, la ringrazio
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

una "prostatite" compare in pochi giorni e si risolve spesso in molti mesi od anni.
bisogfna accettare questa situazione, fare le terapie consigliate dallo specialista, avere uno stile di vita regolare come le dice il dottor Piana. Non cercare il "Grande Professore" per farsi cuirare ( nessun grande professore ha la soluzione per questa antipatica e snervante patologia)
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori.

Premetto che ho acquisito piena consapevolezza che questa prostatite, o disturbo cronico del perineo che dir si voglia... sarà una cosa estremamente logorante, fastidiosa e snervante... ma soprattuto lunga.

Quello che davvero vorrei è capire con chiarezza a quali pericoli sto andando incontro.

Il mio enorme problema è che, nonostante sia in terapia e abbia fatto diversi esami (come evidenziato nel primo post), non stia facendo tutto il possibile per scongiurare potenziali peggioramenti.

Il fastidio in se presenta alti e bassi, ultimamente alti, e non mi fa vivere serenamente la mia giornata; il risveglio è pessimo, sento questo fastidio/dolore al perineo e ogni tanto ho lo stimolo a sforzare il muscolo per cercare di "calmare" il dolore...

Il mio stimolo alla minzione è aumentato. Durante la giornata lavorativa vado al bagno 2-3 volte al giorno ma solo perchè mi trattengo.. se assecondassi lo stimolo sarebbero almeno il doppio.

Vivo con la paura che il tutto possa degenerare in ulteriori disturbi alla minzione, disturbi sessuali o chissà cosa.

Sto quasi pensando di prendere un lungo periodo di malattia dal lavoro perchè non riesco a conviverci.

Dottori cosa dovrei fare? Ripeto, se fosse "solo" il fastidio proverei a conviverci ma ho paura che peggiori nei modi più tetri... e siccome siete uomini anche voi capite bene che la paura più grande è di diventare sterile o di avere disturbi nei rapporti sessuali.

Sto cercando di adottare comportamenti di ogni tipo per cercare di trovare un modo per star meglio ma nulla sembra funzionare, i rari momenti di benessere arrivano "a caso"... Una volta era successo dopo astensione di 5 giorni da rapporti sessuali e masturbazione perchè dovevo fare la spermicoltura, credevo fosse per quello ma, provando nuovamente ad astenermi, non ho ottenuto risultati (e comunque non è vita). Ogni tanto provo a non bere dopo un certo orario, provo a limitare certe bevande... Ma nulla, non cambia niente.

Le varie terapie, sempre diverse, mi scoraggiano. Questo "prostamev" lo prendo da quasi 2 mesi in totale e non mi sembra faccia nulla..

L'unico vero sollivo forse me lo dava una pomata che, tramite una specie di tubicino di gomma da inserire nell'ano, sembrava calmare il bruciore (ma la usavo mesi e mesi fa)

Riassumendo: vorrei sapere con chiarezza quali sono i reali pericoli a cui sto andando incontro? Devo cambiare urologo? (non mi visita da mesi ma mi indica la terapia via e-mail. l'ultima isita l'ho fatta al pronto soccorso circa 1 mese fa)

grazie

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
cercando di riassumere brevemente ...
- Nell'affrontare questo tipo di problema è assolutamente essenzial essere seguiti da uno specialista con il quale si riesca ad intrattenere un soddisfacente rapporto di comunicazione e fiducia. Non appena individuato, non è mai il caso di andare a cercare più in là, ad esempio il "grande professore", perché non c'è nessuno di noi che abbia nella penna il segreto per una pronta guarigione.
- Ancorché anche molto fastidiosa, la sindrome dolorosa cronica del perineo non è destinata ad alcuna evoluzione pericolosa. Inoltre nella nostra specialità quando si parla di "orizzonti tetri" ci si riferisce ragionevolmente a qualcosa di più grave che i disturbi della sfera sessuale.
- Non è opportuno proseguire terapie che non diano un significativo vantaggio entro un periodo ragionevole di un paio di mesi.
- In un futuro a medio termine si prospetta l'adozione di trattamenti fisici che paiono oggi promettenti in una fase affatto sperimentale, come ad esempio l'applicazione locale delle onde d'urto.

Saluti
[#8]
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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana,

la ringrazio nuoamente per le risposte.

Ovviamente anche io parlo di disturbi più gravi che quelli della sfera sessuale, ma anche questi ultimi non credo siano cosa sottovalutabile!

Parlerò al mio specialista dell'applicazione locale delle onde d'urto.

Grazie!
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori,

ho contattato il mio specialista per proseguire la terapia e mi ha detto di assumere nuovamente per altri due mesi IPERTROFAN.

Ora, io penso che sappia quello che fa, ma la cosa mi scoraggia molto perchè sembra quasi che vada a caso. O forse semplicemente perchè ho scritto di aver notato leggeri miglioramenti.

Sono venuto a conoscenza, su questo sito, della "sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico". Sono andato a leggermi le caratteristiche di questo disturbo e mi sembrano proprio quelle che caratterizzano il mio e voglio speigarvi il perchè, dato che ho in mente questa cosa da un anno.

Una volta lessi su internet di un ragazzo che aveva fatto gli esercizi di kegel e si era preso una "prostatite".

Da quello che ho capito la sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico è una contrattura permanente di alcuni muscoli vicino l'ano.

Quindi la mia domanda è: è possibile che, facendo gli esercizi di kegel, mi sia procurato questa sindrome? Se fosse proprio questa, la terapia potrebbe proseguire in modo differente?

Grazie

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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Gentile Giovanotto,
la mepartricina è un prodotto proposto molti anni fa per il trattamento dell'ingrossamneto prostatico dell'uomo maturo-anziano. Il suo meccanismo d'azione è di tipo debolmente ormonale, con un'efficacia molto variabile ed imprevedibile. Risulta un po' difficile immaginarne un uso proficuo nella prostatite giovanile, anche se - come tutti i prodotti che condividono questo scopo - l'efficacia può solo essere valutata direttamente, anche se in tempi non troppo lunghi. La sindrome dolorosa croniva del pavimento pelvico correttamente diagnosticata non ha ancora una terapia codificata, che comunque si basa su farmaci diversi, ad azione antidolorifica centrale. Non è affatto detto che la fisioterapia perineale debba essere controproducente, anzi può svolgere un ruolo benifico, ovviamente se eseguita sotto stratto controllo.

Salluti
[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana,

Ho preso IPERTROFAN per 2 mesi senza notare grandi miglioramenti. Leggeri si, ma nulla di importante, per cui immagino che fare altri 2 mesi sia inutile.

Per quanto riguarda la seconda parte della sua risposta temo di non aver capito bene, mi sta dicendo che non è possibile che mi sia procurato questa sindrome tramite degli esercizi di Kegel, magari eseguiti scorrettamente?

E per concludere: cosa mi consiglia di fare? Il mio specialista urologo a seguito delle visite mi sta seguendo via e-mail e ho l'impressione che non abbia proprio considerato la sindrome dolorosa cronica... E continua a darmi questi integratori che mi sembrano completamente inutili mentre degli antidolorifici a questo punto potrebbero essere più utili.

Insomma non so più che pesci pigliare. In ogni caso gli ho scritto paventandogli questa ipotesi.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana

ho contattato il mio urologo riferendogli queste preoccupazioni e mi ha consigliato di fare della "fisioterapia".

Non soddisfatto di questo consiglio gli ho risposto nuovamente, chiedendogli se poteva indicarmi qualche farmaco, e mi ha detto di prendere DIANURAL insieme ad IPERTROFAN.

Spero sia comprensibile che la prescrizione di farmaci soltanto sotto "mia insistenza" è abbastanza sconfortante... così come l'accenno a questa fisioterapia sulla quale gli ho chiesto chiarimenti e non mi sono stati dati.

Mi può dare una mano a chiarire questo DIANURAL che cos'è? Perchè leggo che è un integratore, mentre lei ha descritto dei "farmaci diversi, ad azione antidolorifica centrale" per quanto riguarda il trattamento della sindrome cronica pelvica...

Lei cosa consiglierebbe, come farmaco veri e proprio?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Le caratteristiche della nostra consulenza telematica ci impediscono giustamente di entrare nello specifico nella prescrizione di farmaci, cosa che comporta una conoscenza del caso che solo la visita diretta può dare. Il prodotto cui fa riferimento è un ulteriore integratore con finalità di protezione delle strutture nervose periferiche. La,sua prescrizione è empirica, come quella di tutti gli integratori, l'eventuale efficacia dovrà essere giudicata praticamente rilevando eventuali vantaggi entro un periodo ragionevolmente breve dimalcune settimane.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana

data la mia grande preoccupazione quello che desidererei ottenere è solo chiarezza.

Secondo Lei c'è una ragione plausibile per la quale il mio urologo continui a consigliarmi da mesi integratori considerando la mia patologia come "prostatite" senza tentare la via dei farmaci specifici per la sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico?

Gli ho chiesto le stesse cose via e-mail oggi e non mi ha risposto. Penso che sia facile capire la mia frustrazione nel non avere chiara questa prescrizione di integratori al posto di farmaci che potenzialmente potrebbero aiutarmi.

Oltreuttto. Alle visite manuali sentivo dolore alla palpazione della prostata ma tutti gli esami ceh ho fatto (urinocoltura spermicoltura) si sono rivelati negativi... una ragione in più per considerare la sindrome e la strada degli antidolorifici, dico bene?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Parimenti, non è per non nè possibile nè tantomeno opportuno giudicare a distanza l'operato e le prescrizioni di un nostro Collega che ha avuto l'insostituibile vantaggio di valutarla direttamente. La sindrome dolorosa cronica del pavimento pelvico, una volta definita correttamente, più che dell'urologo diventa competenza degli specialisti nella terapia del dolore (antalgologi, perlopiù di formazione anestesioogica o neurologica). L'urologo è fondamentalmente un chirurgo, la sua competenza è più specificatamente operativa.
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Utente
Utente
Il dottore che mi ha in cura avuto modo "semplicemente" di constatare che alla palpazione mi duole la zona prostatica.

Il mio problema è che ho il dubbio che continuerà a prescrivermi gli stessi farmaci ed eventualmente integratori... ed è stato Lei a dire che l'efficacia di questi integratori si dovrebbe appurare entro circa 2 mesi, e ne sono passati 6.

Ho più dubbi di prima, provo a sentire cosa mi risponde anche l'urologo e cercherò di valutare l'opzione di rivolgermi ad uno specialista nella terapia del dolore (che onestamente non avevo mai sentito prima) o comunque valutare diversa scelta... perchè riprendere ad assumere ipertrofan per altri 2 mesi, più questo integratore dianural, mi sembra una perdita di tempo, detto francamente.

grazie ancora
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Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Piana,

il mio urologo mi ha risposto dicendomi che al momento vuole evitare di usare i farmaci antidolorifici in quanto si tratta di oppiodi.

E mi suggerisce, nel caso l'IPERTROFAN non sia nuovamente efficiace, fisioterapia e sedute di elettrostimolazioni.

Che cosa ne dice? Ritiene anche lei sia il caso di evitare i farmaci perchè oppidi a favore di fisioterapia e elettrostimolazione? Tralasciando il fatto che le sedute sarebbero numerose e più costose, qual è il pericolo degli oppidi se assunti sotto stretto controllo medico?

Spero mi dia un Suo sincero parere perchè sono piuttosto perplesso.

grazie e buone feste

p.s: l'elettrostimolazione ha effetti collaterali?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Proprio perchè si tratta di farmaci particolari, spesso da utilizzare in associazione, per la scelta è più corretto che l'urologo deleghi lo specialista in terapia del dolore. A ciascuno il suo. La fisioterapia e le elettrostimolizioni sono certamente da tenere in considerazione. Promettente pare anche l'applicazione locale delle onde d'urto, di cui però non abbiamo ancora esperienza diretta.
[#19]
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Utente
Utente
Mi è chiaro.

Ho appena contattato lo specialista in terapia del dolore che il mio urologo mi ha indicato e vedrò (ormai dopo le feste) cosa mi risponde.

Grazie ancora per le delucidazioni.
Prostatite

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