Cateterismo intermittente

Buongiorno,
sono paraplegica e utilizzo per gli svuotamenti vescicali cateteri a intermittenza.
20 giorni fa mi sono recata all'estero e ho avuto problemi col bagaglio. Per due giorni ho dovuto riutilizzare gli stessi cateteri sebbene monouso.
Ero in cura con Ciproxin in quel momento (avevo fatto un ciclo di prevenzione prima di partire).
Ora dopo circa 20 giorni mi è comparsa febbre intorno ai 38, tosse e raffreddore. Credo sia una vera e propria influenza ma sto attribuendo la febbre anche alla pratica poco corretta che ho dovuto fare in quei 2 giorni.
Sarebbe il caso di fare un'urinocoltura di controllo? Sono andata incontro a un grave rischio?



[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Gentile Signora,
la pratica dell'autocateterismo è da definire "pulita" ma certamente non sterile. In tutte le condizioni di vescica neurologica come la sua, la presenza di batteri nelle urine è praticamente normale ed accettabile, posto che questi non sano causa di complicazioni. E' pertanto accettabile che un soggetto riutilizzi su se stesso lo stesso catetere dopo averlo semplicemente lavato. Se si possono utilizzare ogni volta catetere sterili, tanto meglio, ma ripetiamo che questo non è assolutamente necessario. Per quanto le sta accedendo ora, possimao tranquillizzarla, poiché se mai fosse, la complicanza febbrile sarebbe insorta ben prima di 20 giorni. La concomitanza di tosse e raffreddore porta assai più facimente a pensare ad un malanno di stagione. Cogliamo l'occasione per consigliarle di utilizzare antibiotici con assoluta parsimonia e solo quando strettamente necessario, per non rischiare di indurre pericolosi resistenze nei batteri che giocoforza sono destinati a colonizzare il suo intestino e le sue vie urinarie.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it