CHIRURGIA ROBOTICA E PROSTATECTOMIA

Salve, purtroppo di recente mi è stato diagnosticato un carcinoma alla prostata. Il chirurgo che mi ha visitato opera in laparascopia e ritiene che sia necessaria una prostatectomia radicale, con rimozione dei linfonodi e senza tentare di risparmiare i nervi, in quanto anche il lobo non ancora compromesso dal cancro presenta un HGPIN, che mi espone al rischio di recidiva.
Nel mio caso i dubbi sono rivolti alla rimozione totale dei nervi e chiedo, a un medico esperto in materia, se la CHIRURGIA ROBOTICA può tentare di salvare i nervi della prostata almeno dal lato che presenta solo HGPIN. Fra l'altro non sono riuscito a capire dopo quanto tempo questa situazione può degenerare in cancro conclamato con possibilità di metastasi.
Di seguito riepilogo i dati degli esami principali che possono descrivere la mia situazione:
BIOPSIA PROSTATICA: PSA 15,8 - Volume prostata 56 - Esplorazione rettale positiva a destra - D'Amico risk grup: intermedio - NCCN Risk Gr: intermedio - Lobo medio: assente - Stadio Clinico: cT2b - n.ro cores: 12 - Lungh. tot cores 175 mm - n.ro cores positivi:6 Lunghezza PCa: 81 mm (46,3%)
LOBO SX : - base anterolaterale: HGPIN - posterolaterale: HGPIN - media anterolater.: assenza neop. - posterolat.: assenza neop.- Parapicale: HGPIN- Apice: HGPIN
LOBO DX : base anterolaterale: Adenocarc. (4+3) - posterolaterale: Adenocarc. (4+3) - media anterolater.: Adenocarc. (4+3) - posterolat.: Adeno carc. (4+3) - Parapicale: Adenocarc. (4+3) - Apice: Adenocarc. (4+3)
RISONANZA MULTI PARAMETRICA DELLA PROSTATA: Vescica moderatamente distesa, a pareti lievemente ispessite con piccolo diverticolo posterolaterale sinistro e contenuto omogeneo. Ghiandola prostatica di dimensioni aumentate (d.t. 51mm – d.a.p. 37mm d.c.c. 50mm), con ipertrofia adematosa della zona transizionale.
La zona periferica mostra una estesa area di ridotto segnale in T2 che interessa quasi completamente il lobo destro portandosi a ridosso della vescicola seminale omolaterale e che bozza ampiamente il profilo capsulare la cui superficie appare irregolare e spiculata (PI-RDS score+). Tale area appare nettamente iper intensa in DWI a b-value elevati con marcata restrizione nella mappa di (PI-RADS score+)
Vescicole seminali di dimensioni e segnali nei limiti. Non sono evidenti tumefazioni linfonodali di dimensioni francamente patologiche in sede aorto-iliaca. Qualche diverticolo del discendente sigma
Conclusioni: evidenzia RM di neoplasia prostatica maligna clinicamente significativa nota al lobo destro con segni di estensione extracapsulare e sospetta infiltrazione della vescicola seminale omolaterale
Ringrazio anticipatamente il medico specialista che volesse interessarsi al mio caso
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro utente,
qualsiasi tecnica chirurgica permette la salvaguardia dei nervi erigendi, il discorso è condizionato soprattutto dalle caratteristiche della neoplasia. Nel Suo caso la patologia, ha più possibilità di essere extracapsulare, ovvero di estendersi al di la dei limiti prostatici; la RMN parla di possibile coinvolgimento della vescicola seminale omolaterale il che, se fosse confermato istologicamente, sarebbe un stadio pT3b.
Inoltre il gleason e il valore del PSA sono molto importanti ai fini della scelta dell'intervento.
Nel suo caso un intervento nerve sparing si può eseguire, perché tecnicamente possibile, ma c'è un elevato rischio di margini positivi e quindi di persistenza di malattia, il che renderebbe vano, in termini di radicalità, l'intervento chirurgico, rendendo necessario il ricorso alla Radio Terapia e/o Ormono terapia.
Il Robot ha migliori vantaggi soprattutto in termini di recupero della continenza precoce rispetto alle altre tecniche.
Molto lo fa, come sempre, l'esperienza del chirurgo.
Cordialità

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
La ringrazio della rapida risposta, purtroppo avevo già avuto la sensazione che la risonanza mostrasse un quadro della malattia più grave di quello che mi lasciava sperare la biopsia.
Non ho ben chiara tutta la situazione anatomica in merito al posizionamento dei nervi e alla diffusione del cancro, ho sperato che si potessero salvare almeno i nervi aderenti il lobo sinistro, che ancora in parte è sano e in parte HGPIN.
Perdoni la mia insistenza sul voler salvare qualcosa, quello che più mi spaventa non sono le conseguenze sessuali, che sembra possano essere compensate dalle siringhe, ma purtroppo ho presente l'esperienza di mio fratello, operato per lo stesso male a cielo aperto, che, a due anni dall'intervento, si lamenta della qualità di vita perché ancora può bagnarsi con un colpo di tosse o se non trova subito un wc quando ha lo stimolo.
Sintetizzando i miei dubbi, approfitto della sua competenza e cortesia per chiederle:
1) A suo parere anche i nervi aderenti il lobo sinistro (HGPIN) sono già contaminati dal cancro e non è possibile una loro pulizia neanche con la chirurgia robotica ?
2) Se si accettano i rischi, e si cerca ugualmente di salvaguardare questi nervi, è certa la recrudescenza della malattia ?
3) Se questo accade, e non si attuano particolari terapie, dopo quanto tempo sorgerebbero pericoli per la vita ?
4) Come qualità di vita, ritiene anche Lei che la migliore cosa per me è quella di accettare l'eliminazione totale dei nervi ?
5) O ritiene che sarebbe meglio accettare qualche rischio, magari accompagnato da terapie ormoniche ?
Avrà già capito che tutte queste domande sono dovute alla mia concezione che, a 66 anni, posso anche accettare di morire di cancro a 80 anni, se gli ultimi 14 anni possono essere vissuti in maniera decente ...
Tutto dipende da quanto tempo ho !!!
Spero che Lei possa capire il momento particolare che sto vivendo e la ringrazio per ogni risposta e consiglio che vorrà offrirmi
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
1)nessuno può saperlo, solo l'esame del pezzo operatorio può confermarlo.
2)molto probabile, sulla base della medicina basata sull'evidenza.
3)il tumore della prostata non è un tumore aggressivo, nella maggior parte dei casi, tanto che sono candidati all'intervento solo i pazienti con un aspettativa di vita superiore a 10 anni; quindi pericoli per la vita, si parla di anni, ma nessuno può esprimerglielo in modo esatto sulla base dei soli elementi clinici a disposizione, in questo caso una maggiore precisione la si può avere solo dopo una stadiazione patologica, ovvero basata sul pezzo operatorio.
4) Io parlo di radicalità oncologica, se il rischio di margini positivi è alto deve essere preso in considerazione l'intervento più radicale possibile, se non accetta queste condizioni, può decidere di sottoporsi a radioterapia, anche se in quel caso la vita sessuale viene comunque compromessa a lungo termine.
5) In caso di malattia organo confinata e negatività istologica linfonodale, con azzeramento del PSA nn è prevista, nell'immediato, terapia ormonale.
Sono cose complesse da esprimere su una piattaforma digitale, tutte cose importantissime, che andrebbero discusse con il chirurgo operatore.
Cordialità
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Mi rendo conto che non è facile spiegare, in chat, problematiche tanto complesse a chi si interessa solo di recente, per necessità, a queste cose ...
Ho piacere di poter comunicare con lei ... anche perché, non vorrei sbagliare, ho l'impressione che è più un ricercatore andrologo di grande esperienza che un chirurgo ...
Mi corregga se sbaglio, perché, se è così, lei ha una posizione "super partes" e può meglio capire e guidare un uomo che deve volontariamente accettare di diventare un invalido e si domanda se è proprio necessario ...
E' proprio necessario prevenire un cancro che potrebbe uccidermi fra 15 anni, quando probabilmente sarò morto di altre malattie ?. Non ho una salute tanto buona, sono un accanito fumatore e la bronchite cronica ostruttiva non penso che mi darà tento tempo.
Cosa intende quando mi dice che solo l'esame del pezzo operatorio può dare certe risposte ? ... Si riferisce all'esame visivo o a un esame bioptico, in estemporanea durante l'intervento ? ... O forse solo dopo l'intervento la biopsia dirà se si è agito correttamente ?
Non è necessario che mi risponda a tutto, forse sto abusando della sua cortesia, con discorsi che esulano dalla materia squisitamente tecnica ... Mi perdoni se l'ho fatto involontariamente ... non è necessario che mi risponda a tutto ... può anche limitarsi a spiegarmi meglio la questione del "esame del pezzo operatorio" ...
Comunque la ringrazio di tutto ... se mi consente la contatterò in privato per chiederle consiglio su alcuni aspetti della mia vicenda di poco interesse pubblico
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro utente,
l'esame istologico della prostata in toto e dei linfonodi asportati permette di eseguire la Stadiazione Patologica; Insieme a questa si valuterà a tre mesi dall'intervento il valore del PSA totale.
Queste cose sono importanti in termini prognostici.
Per quanto riguarda le sue comorbilità, sono cose che valuterà l'operatore nel prospettarle la cura più adatta al suo caso, cosi come è importante stabilire la sua attività sessuale prima dell'intervento, infatti i risultati post operatori, anche se si esegue un intervento con intento nerve sparing, sono influenzati dalle condizioni preoperatorie.
Cordialità
[#6]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Per la verità sono interessato alla nerve sparing più che altro perché mi darebbero molto fastidio eventuali problemi di incontinenza. Per la sessualità invece le cose già non vanno molto bene, penso a causa del fatto che sono un accanito fumatore e delle prostatiti, che ho avuto nel corso degli anni.
Però ho tutt'ora una forte libido e mi dispiccerebbe perdere anche quel minimo di erezione che mi consente di non rinunciare alla mia vita sessuale.
Non ho capito se con la sua considerazione, in merito alla situazione sessuale pre operatoria, intende dire che è il caso di cercare di migliorarla nei pochi mesi che mi separano dall'intervento o che devo solo prenderne atto ...
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