Micoplasma genitalium

Salve,

Ho fatto una serie di test MST e sono risultato positivo al micoplasma genitalium. Il dottore mi ha prescritto 1000mg di azitromicina monodose e mi ha detto di ripetere il test dopo 2 settimane per verificare la guarigione.

Ho alcune semplici domande:

- Entro quanto tempo dovrebbero scomparire i sintomi dall'assunzione dell'antibiotico?

- Se dopo una settimana dall'assunzione dell'azitromicina i sintomi sono ancora presenti, vuol dire che il batterio è ancora presente? Lo chiedo perché non vorrei perdere inutilmente tempo o ripetere test inutilmente se presento ancora evidenti segni dell'infezione.

- Il sesso orale è sicuro?

Grazie in anticipo
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

la ripetizione di una valutazione antibiotica è sempre indicata, dopo un intervallo di tempo corretto da una eventuale antibioticoterapia, soprattutto se i sintomi perdurano, perché potrebbe essersi selezionato ed è quindi presente magari un altro microrganismo che continua così il processo infiammatorio.

Segua le indicazioni ricevute, non si pasticci e, fino a che tutto è stato risolto, bene avere sempre rapporti sessuali protetti, anche quelli orali per evitare eventuali infezioni a "ping-pong".

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi, non ho compreso benissimo la prima parte della risposta. Potrebbe rispiegarmelo più semplicemente?

Grazie e mi scusi ma non sono un addetto ai lavori.

Potrebbe essere presente un batterio diverso dal micoplasma???
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Deve ripetere eventualmente le valutazioni colturali perché o il microrganismo in questione è ancora presente oppure si è formata un'altra colonia di microrganismi resistente all'antibiotico già da lei preso.
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Utente
Utente
Buongiorno, sono risulato ancora positivo e il medico mi ha prescritto 10 gg di doxiciclina. volevo sapere se può essere utile integrare la terapia con pillole al martillo rosso.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Non ci sono controindicazioni particolari all'utilizzo di questo integratore alimentare ma non si pasticci e senta sempre in diretta il suo urologo di fiducia.
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Utente
Utente
La ringrazio. Un'ultima domanda: i sintomi dell'uretrite possono perdurare per un po' di tempo anche dopo che il batterio è stato debellato o no?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Certamente; come in tutte le problematiche infiammatorie dopo una infezione.
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Utente
Utente
Buongiorno, ho terminato la terapia antibiotica da qualche giorno. Il medico mi ha detto di ripetere il test tra 3 settimane.

Se facessi il test prima e risultasse positivo, vorrebbe dire che la terapia non ha avuto successo?

Grazie
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Utente
Utente
Salve,

Scusi se la importuno ancora. Ho scoperto che la ragazza con cui ho avuto il rapporto non era positiva al micoplasma ma alla gardnella. Come è possibile questo?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Bene, in questi casi, risentire in diretta sempre il suo andrologo di riferimento!
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Utente
Utente
Buongiorno, dopo terapia antibiotica e 3 settimane di attesa dal termine, ho ricevuto gli esiti del test, che sono negativi.

Tuttavia ho notato che il test è stato condotto per mycoplasma urealiticum e hominis, mentre io ero risultato positivo al mycoplasma genitalium.

Posso stare tranquillo ugualmente oppure c'è stato un errore ed è meglio ripetere il test?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Bene chiedere ulteriori informazioni al microbiologo responsabile del laboratorio che ha fatto le indagini colturali.
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Utente
Utente
Buongiorno,

Purtroppo nonostante i cicli antibiotici prima di azitromicina e poi di doxyciclina, sono ancora positivo al mycoplasma genitalium.

L'antibiotico di seconda linea dovrebbe essere la moxifloxacina, ma vorrei evitarla visti i gravi possibili effetti collaterali.

Secondo le linee guida UE 2016, è possibile trattare il mycoplasma g. anche con pristinamicina. Le linee guida dicono che l'antibiotico è disponibile solo in francia ma che "è possibile ottenerlo in quasi tutti i paesi UE previo permesso speciale".

Né il mio medico, né il mio farmacista hanno idea di come poter ottenere questo farmaco. Lei sa dove rivolgersi?

Grazie mille.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Bene, in questi casi, sentire sempre in diretta il suo specialista di riferimento
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Utente
Utente
Ho già scritto che il mio specialista di riferimento non conosce le modalità per procurarsi questo antibiotico.

Piuttosto mi dica che neanche lei saprebbe dove rivolgersi.

Grazie comunque del su tempo.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

quello che so della Pristinamicina IA e della Pristinamicina IIA è che sono conosciute come antibiotici di origine naturale che inibiscono la sviluppo di alcuni microrganismi (micoplasmi compresi).

Questi prodotti non hanno mai fornito dei farmaci efficaci e, nel contempo, maneggevoli; le Pristinamicine hanno avuto un impiego molto limitato a causa appunto della loro scarsa biodisponibilità per via orale e perchè risulta difficilissimo preparare da queste prodotti iniettabili essendo poco solubili e quindi la loro somministrazione viene fatta, quando strettamente indicata, solo in ambienti ospedalieri, protetti.

In casi strettamente necessari possono essere utilizzati degli analoghi semisintetici, che devono sempre essere somministrati per via parenterale (endovena) e sempre in ambienti protetti; in particolare il prodotto semisintetico più utilizzato si somministra per infusione endovenosa lenta in circa due o tre somministrazioni giornaliere ed in associazione, quasi sempre, con 250 ml di destrosio al 5% e generalmente si sceglie, per evitare la formazione di flebiti, un catetere venoso centrale; a seguito di questa particolare terapia si possono scatenare anche disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), artralgia e mialgia.

Come vede il discorso è piuttosto complesso e richiede sempre e comunque l'intervento diretto e l'assistenza di un medico che lavori in una struttura adeguata e che condivida questo tipo di strategia terapeutica; a proposito l'antibiogramma fatto consigliava proprio l'uso di una Pristinamicina?

Ancora un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Non trovo nessuna struttura che esegua l'antibiogramma su Mycoplasma Genitalium, ma solo su Mycoplasma Hominis. Pare che sia difficile da colturare, quindi devo andare per tentativi.

Come le ho detto, vorrei usare la pristinamicina perché ho già provato tutti i macrolidi (azitromicina e josamicina) e non hanno effetto. Ho provato anche la doxyciclina, ma anche questa ha fallito (efficace solo nel 30% dei casi).

Dovrei usare la moxifloxacina ma sono allergico.

Le linee guida che le ho citato indicano come farmaco di terza linea la pristinamicina con il dosaggio 1g\die per 10 giorni. Il farmaco è disponibile in Francia sotto forma di compresse da 500mg con il nome di Pyostacine.

Le linee guida evidenziano questa limitazione, ma dicono che dietro richiesta è reperibile in tutti i paesi europei. Solo che non so come procedere e neanche il mio medico. Speravo che qualcun altro sapesse quale iter seguire.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

bene per queste richieste terapeutiche molto particolari sentire eventualmente anche il Responsabile dell'ASL in cui lei è residente.

Ma, per ottenere questo farmaco, deve per forza già avere una richiesta scritta del prodotto,con ricetta fatta dal suo medico o urologo di fiducia.

Questo farmaco ha comunque poche segnalazioni in letteratura per il trattamento di alcune problematiche genito-urinarie e in molti casi indicano dosaggi superiori ad un grammo al giorno.

Ancora un cordiale saluto.
[#19]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,

A beneficio di altri pazienti, la informo sono riuscito a procurarmi la pristinamicina inviando una semplice ricetta del medico italiano a una farmacia francese che mi ha spedito il tutto.

Specifico che il dosaggio non è 1g\die ma 4 volte al giorno, quindi sono 4g\die.

Attualmente mi trovo all'ottavo giorno di cura su dieci e la sintomatologia mi lascia confuso.

Le secrezioni sono diminuite (da due giorni ho solo una piccola goccia mattutina, ma azzerate durante il giorno, mentre prima avevo perdite su spremitura del glande anche durante il giorno), tuttavia è aumentata la sensazione di infiammazione all'uretra e di pressione sulla vescica. Non so come interpretare questa evoluzione, se in senso negativo o positivo. Lei ha pensieri in merito?

Grazie mille.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

le secrezioni diminuite sono generalmente un segnale clinico positivo mentre "la sensazione di infiammazione all'uretra e di pressione sulla vescica aumentate" ci danno delle indicazione contrarie.

Bene riconsultare in diretta il medico che le ha prescritto questa strategia terapeutica; quello che noi sappiamo è che, in generale, le Pristinamicine hanno un impiego molto limitato proprio a causa della loro scarsa biodisponibilità per via orale.

Ancora un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

Ho ricevuto oggi l'esame PCR con esito negativo.

Permangono tuttavia occasionale sensazione di leggero bruciore al meato e peso vescicale. Immagino si tratti dell'infiammazione residua all'infezione.

Ha indicazioni in merito?

Grazie in anticio
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Le sue ipotesi eziologiche possono essere prese in considerazione; bene pazientare se poi il bruciore permane bene risentire il suo specialista di riferimento.
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