Ureteroscopia per calcolo nell'uretere

Buonasera,
chiedo un consulto per una parente che ha riscontrato
dopo aver effettuato una tac con mezzo di contrasto
un calcolo nell'uretere.

L'urologo che l'ha seguita ha effettuato una ureteroscopia nel tentativo di effettuare un bombardamento del calcolo.
Tuttavia l'intervento non è proseguito in quanto non era possibile adottare in prima istanza questa tecnica a causa della posizione del calcolo.
Ora le è stato applicato un "catetere" con lo scopo di far spostare il calcolo ponendolo in una posizione che consenta in un secondo intervento il bombardamento dello stesso. In alternativa gli è stato detto che occorre procedere a un intervento chirurgico classico.
Vorrei chiedere ai gentili medici se questa è la prassi da seguire per il trattamento dei calcoli, iniziando da un intervento meno invasivo e spostandosi verso altre tipologie di interventi nel caso di fallimento dei precedenti.
Non pensavamo fossero necessari piu interventi per la rimozione del calcolo.

Inoltre un ulteriore dubbio, visto che è localizzato nell'uretere la tecnica del bombardamento è una tecnica valida? sarebbe meglio seguire un altra tecnica?

Ringrazio tutti i signori medici per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Non disponendo della documentazione non possiamo esprimere un giudizio particolare, ci possiamo solo limitare a considerazioni generali. Oggigiorno i calcoli dell'uretere vengono trattati per via endoscopica nella quasi totalità dei casi. Gl interventi chirurgici sono praticamente scomparsi da molti anni. Il trattamento con le onde d'urto dall'esterno è perlopiù poco efficace nell'uretere, a maggior ragione se vi inserito uno stent che assorbirebbe completamente l'energia delle onde d'urto, come una specie di ammortizzatore. La riuscita dell'intervento endoscopico dipende in prima istanza dalle condizioni locali, quindi dall'esperienza specifica dell'operatore e dalla disponibilità di strumenti ed accessori adeguati. Talora si presentano difficoltà tali da rendere opportuno l'intervento in due tempi. In genere già dopo poche settimane (2-3) lo stent ha "modellato" l'uretere ed un secondo intervento per la stessa via ha elevatisseme probabilità di riuscita.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it