Dimensioni pene e soluzioni chirurgiche

Egregi Specialisti,

mi chiamo Marco, ho 27 anni e scrivo per chiedere alcune informazioni.

Qualche mese fa ho effettuato la mia prima visita andrologica. Sono stato spinto verso la stessa dalla convinzione di avere un pene al di sotto delle dimensioni minime o considerate normali.

Il responso della visita è stato abbastanza incoraggiante. Lo specialista ha valutato come nella norma la situazione clinica. Il mio pene in sostanza raggiunge la dimensione di 12 cm in erezione con un diametro anch'esso di 12 cm.

So bene che queste dimensioni siano nella norma e che posso dare piacere a qualunque donna. Non devo crearmi problemi o ansie psicologiche perché tutto va bene.

Eppure non è così. Da molto tempo ormai, nonostante abbia avuto delle occasioni, non riesco più ad avere rapporti sessuali. Non per disfunzioni erettile o simili ma perché rifiuto di avvicinarmi all'altro sesso in quanto non sono contento e soddisfatto del mio pene. Anche i miei rapporti precedenti non erano troppo soddisfacenti, almeno per me. Non ho mai sentito una grande aderenza del pene durante la penetrazione, non sono mai uscito soddisfatto da un amplesso. Pur raggiungendo l'orgasmo e l'eiaculazione, non ho mai provato la sensazione di una penetrazione soddisfacente. E' difficile spiegare in modo chiaro la questione.

Il mio problema non è di ordine psicologico, il mio pene funziona bene e so bene che le sue dimensioni vanno bene, rientrano nella media della razza italica per così dire e che dovrei vivere la mia vita sessuale tranquillamente. Ma io vorrei fortemente un pene dalle dimensioni maggiori.

(Vi prego di considerare anche che a causa di un criptorchidismo comunque curato bene ho un testicolo ipotipo e un'altro di dimensioni appena rientranti nella normalità, dunque mi ritrovo nel complesso con una situazione che devo dire mi imbarazza anche molto di fronte all'altro sesso. Come se non bastasse la forma del mio pene in erezione, ma anche a riposo, non è perfettamente normale. Ho una leggera curvatura del glande verso il basso.)

Per questo scrivo sul forum, per chiedere a voi se un intervento chirurgico, anche se non urgente o strettamente necessario, può risolvere la mia situazione. Vorrei sapere se realmente potrei svegliarmi un giorno e avere un pene anche di solo due o tre cm di lunghezza e di diametro in più (in erezione) di quelli attuali.

Attendo una gentile risposta, ringrazio e approfitto per porre i miei più cordiali saluti.

Marco.
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile Marco,
da un lato lei ci scrive "So bene che queste dimensioni siano nella norma ... il mio pene funziona bene", dall'altro aggiunge "Il mio problema non è di ordine psicologico". Le segnalo una non linearità di queste sue affermazioni.
La sua situazione è di non accettare delle dimensioni normali; a parte il fatto che non esiste nessuna procedura chirurgica al mondo in grado di allungare il pene in erezione di due o tre cm, il rischio di imbarcarsi in questo tipo di chirurgie è di entrare in un tunnel senza uscita, di non essere mai soddisfatto cioè di quello che ottiene. Anche perchè probabilmente il suo disagio ha un'origine più profonda, che lei rischia di focalizzare solo sulle sue dimensioni. Il rischio sarebbe di affrontare il risultato e non la causa del suo disagio.
Immagino che lei possa avere più di una resistenza a considerare quanto le ho scritto; sappia comunque che esistono percorsi psicosessuologici per meglio comprendere e superare situazioni di disagio come la sua.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

mi associo alle corrette considerazioni fatte dai collega Pescatori che mi ha preceduto ed aggiungo che secondo la mia "visione del problema" sempre tecnica, esperienza, sentimento e molta fantasia per una coppia valgono molto di più dei "centimetri" posseduti .

Se posso comunque a questo punto dare un altro consiglio potrebbe esserle utile la lettura un libro facile ma aggiornato, scritto da Mary Roach, dal titolo significativo "Godere" Einaudi editore, Torino.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Gentile Dottore,

la ringrazio in primo luogo per la celere risposta.

Devo ammettere che esiste una non linearità nel mio ragionamento. Ma ciò è dovuto al fatto che ritengo che le dimensioni minime considerate nella norma, per come stabilite a livello scientifico, non siano in verità adeguate.

Ecco perché dico che so che il mio pene è considerato nella norma ma che comunque non lo ritengo adatto ad un rapporto soddisfacente. Lo dico in base alle mie esperienze pregresse.

Ciò che più mi rammarica è sapere che non esiste un modo per ottenere una dimensione ed una forma migliori di quelle che si hanno per natura. Per questo, con moltissimo coraggio anche se nell'anonimato, avevo deciso di esporre il mio problema a chi come Voi lavora ed ha esperienza e preparazione tecnica.

In ogni modo ritengo di poter sostenere che non sto focalizzando sulle dimensioni un altro tipo di problema, o che questo abbia origine altrove nella mia psiche. Il mio unico problema è sapere di avere un pene diverso dalla media che mi blocca nei confronti di ogni nuova potenziale partner. Tengo molto al mio aspetto fisico e avere un pezzo di me che non va bene mi rende debole ed insicuro.

La mia non linearità sta in questo. Sono semplicemente in disaccordo con quanto la scienza medica giudica "normale".

Se non esiste nessun rimedio allora dovrò cercare di vincere le mie paure. Il fatto è che è da molto tempo ormai che ho smesso di avere rapporti sessuali, nonostante le diverse occasioni che mi si presentano ed ogni volta, dopo che mi tiro indietro, me ne rammarico sempre di più.

Il mio desiderio più profondo è di mostrarmi con sicurezza e sapere di essere normale, ma purtroppo ho la certezza di non esserlo.

Vi ringrazio molto per la gentile attenzione prestatami e Vi porgo cordiali saluti.

[#4]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

comunque nella sua visione di non "normalità" che lei ha del proprio genitale, se non ancora fatto, le consiglio comunque anche un valutazione in diretta con un esperto psicologo.

Un suo parere potrebbe esserle comunque utile.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

il problema della percezione di avere un pene non adeguatamente sviluppato è piuttosto frequente e, a mio parere, non sempre risolvibile con la terapia psicosessuologica.
Il desiderio di avere un pene più "grande" dovrebbe anche accompagnarsi alla prudenza di non cadere vittima di specialisti "poco seri" ma cercare di avere il parere più corretto possibile sulla situazione reale e sulle possibilità, se ci sono, di poterla modificare senza provocare alterazioni o danni
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#6]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
L'equilibrio a mio parere va trovato nel momento in cui il soggetto riesce a percepire soddisfazione nel contesto del rapporto sessuale abituale. Le dimensioni sono un fatto che spesso assilla parecchio e spesso oltre a consultare un urologo per la valutazione di organo è importante associare anche una psicoterapia.
Esistono naturalmente dei veri casi di pene piccolo che adeguatamente inquadrati andrebbero trattati con la chirurgia, ma la valutazione di tale scelta non può prescindere il corretto funzionamento dell'organo.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#7]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Egregi Specialisti,

ringrazio tutti per la gentile attenzione e per il tempo dedicatomi.

Non vorrei nemmeno io cadere in mano a "professionisti poco seri" o incorrere in situazioni dannose o pericolose per la funzionalità del mio genitale o per la mia salute complessiva. E sono d'accordo sul fatto che bisogna valutare il problema in relazione all'effettiva soddisfazione che si percepisce nel rapporto sessuale. Io sento effettivamente di necessitare come di un attrito maggiore che inevitabilmente non può esserci e questo danneggia me e in seguito la mia partner.

Proprio per questo ringrazio per i consigli fornitimi ed è per questo che ripropongo nuovamente il mio quesito:

In sostanza, una volta appurato e constatato che esiste una situazione sulla quale appare utile intervenire, cosa si può fare? Che interventi esistono, se ne esistono, e con che risultati? Che tempi ci sono, sia di intervento sia di recupero di una corretta vita ed attività sessuale dopo lo stesso?

Queste sono le domande a cui avrei bisogno di risposta, per sapere cosa oggi la scienza medica può fare per me. L'unica cosa che desidero è vivere con serenità e piena soddisfazione la mia vita sessuale.

Grazie nuovamente per la gentile attenzione.
[#8]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
L'intervento principale è un approccio psicosessuologico al suo disagio.
Tempi e percentuale di successo variano da situazione a situazione, in base a molti fattori, tra cui la disponibilità a mettersi in discussione.
[#9]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

normalmente di fronte ad un paziente che chieda, in maniera abbastanza convinta, se possa essere fatto qualcosa per aumentare le dimensioni del pene richiedo di poterlo vedere direttamente in modo da poter esprimere un giudizio medico sulla reale situazione anatomica del soggetto. Si tratta di verificare le condizioni anatomiche e funzionali del pene e di capire se possano essere effettuate procedure tali da modificarne le dimensioni.
Spesso ci si rende conto della opportunità/necessità di una valutazione psicologica che diventa complementare alla valutazione che deve essere esclusivamente medica.
Il medico sa di non poter proporre cose "inverosimili".
cari saluti
[#10]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Gentili Specialisti,

in rete si trovano molti metodi "miracolosi" per risolvere il problema di cui stiamo parlando.

Diffido assolutamente da tutto ciò che non è condiviso da specialisti seri del settore.

Una cosa in particolare ha attirato però la mia attenzione. Si tratta della tecnica "Designer Laserfalloplastica". Potrei fidarmi di questa tecnica? Quanto è realmente efficace e sicura?

Ho letto di interventi rapidi, indolore, con tempi di guarigione/recupero di circa un mese e mezzo. Sembrerebbe essere la soluzione ideale per chi è nella mia stessa situazione. Ma è davvero così?

Se dopo una visita con uno specialista ci si renderebbe conto della necessità di un intervento per migliorare, per quanto possibile, quanto tempo ci vorrebbe per poter arrivare all'intervento? E che tipo di costi si sosterrebbero?

Insomma, credo che queste domande siano davvero decisive e molto importanti per me e per quelli che come me condividono una situazione auspicabilmente migliorabile.

Ringrazio in anticipo per il Vostro tempo e la Vostra cortese attenzione. Con le Vostre risposte e attraverso questo democratico strumento avete il potere di aiutare molti e di rendere migliore la vita altrui.

Cordialmente.

[#11]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
Caro lettore,

io personalmente diffido dalle tecniche chirurgiche con nomi altisonanti che utilizzano nomi con sapori "magici" quali il "laser" che altro non è che un banale strumento per tagliare e coagulare.
Consulti un valido andrologo chirurgo
cari saluti
[#12]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

condivido nel "profondo" le sagge osservazioni del collega Pozza.

Non c'è nulla di "facile e semplice" in questo tipo di chirurgia .

Per tutte le altre sue considerazioni la rimando a quanto già le è stato scritto in questo trhead.

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto