Incontinenza da sforzo e cistocele i° grado

Ho 39 anni , 2 figlie (partorite con parto spontaneo e di peso nella norma una ne 1987 e l'altra nel 1990). Mi è stata diagnosticata incontinenza urinaria da sforzo e cistocele di I° Grado. Inoltre ho un utero fibromatoso(dimensioni nornmali) con all'interno vicino all'endometrio mioma di 1,4cm.
Chiedo che tipo di intervento sia utile eseguire per correggere questi problemi. Distinti saluti
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Cara Utente,
l'incontinenza urinaria da sforzo è frequente nelle donne che hanno partorito e la sua correzione, oltre alle metodiche chirurgiche, può essere raggiunta anche con la riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico. La riabilitazione si avvale di differenti metodiche quali la fisioterapia, l'elettrostimolazione ed il biofeedback. Una nuova metodica è l'Extracorporeal Magnetic Innnervation. Tutte le metodiche descritte, soprattutto le prime tre quando attuate contemporaneamente, hanno percentuali di successo elevatissime (>90% dei casi trattati). Non sono invasive e sono ripetibili.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it

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Dr. Nino Pignataro Urologo 27
Gentile utente, credo ci sia poco da aggiungere a quanto affermato dal dr. Nicastro. Le auguro una buona giornata.Dr. Nino Pignataro

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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
a mio avviso senza un esame clinico non è possibile risponderLe
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

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dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
Purtroppo un primo uroginecologo mi ha consigliato intervento di cistopessi ed un secondo TVT e ora sono confusa perche' non so davvero come decidere cosa fare. Inoltre sto anche assumendo PROMETRIUM 100 mg per evitare emorragie abbondanti durante il ciclo( e anche per questo problema un medico ritiene debba asportare l'utero e l'altro invece no).
Credo immaginiate come sia difficile decidere in queste condizioni.
E' per questo che vorrei poter avere piu' informazioni per avere piu' capacita' di scelta.
Ringrazio cordialmente
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Dr. Oscar Fenice Urologo 56
gentile utente,
anch'io penso che in prima istanza si debba senz'altro intraprendere un approccio medico riabilitativo
cordialità

Dott. Fenice

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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 359 4
Cara utente
Le nostre risposte non sempre tranquillizzano i pazienti anzi, avvolte creano ulteriore confusione.Il suo problema non è semplice e solo con un esame clinico e strumentale diretto potremmo effettivamente rispondere in piena onestà.Siamo tutti daccordo che L' esame obiettivo rappresenta ancora oggi una tappa fondamentale ,esso si pone tre scopi principali:dimostrare una I.U,individuare un prolasso genitale associato ,evidenziare eventuali anomalie neurologiche che possono contribuire all'I.U. stessa.Gli esami strumentali serviranno a confermare la diagnosi.Le dico tutto questo per farle capire, che a distanza non è sempre semplice dire che cosa deve essere fatto senza ombra di dubbio. Le faccio un elenco delle opzioni terapeutiche :terapia comportamentale, terapia riabilitativa , terapia farmacologica da prender in considerazione anche in associazione o in modo sequenziale ma senza escludere il ricorso alla terapia chirurgica ,anche per risolvere il problema della fibromatosi uterina.Si affidi con fiducia ad un uroginecologo o ad un pelviperineologo ,discuta con lui le varie opzioni terapeutiche, non trascurando la possibilità di una embolizzazione del fibroma uterino .
Saluti Dr.Giuseppe D'Oriano

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
Ringrazio cordialmente siate cosi' attenti a rispondere alle domande poste. Cerchero di valutare a fondo la mia situazione per prendere la decisione migliore.
Infatti sara' mia cura rivolgermi ad un uroginecologo come consigliatomi dal mio ginecologo.
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Cara Utente, come vede i colleghi urologi sono tutti in pieno accordo che l'approccio preliminare ad una incontinenza da sforzo con associato o meno un cistocele di 1° grado sia soporattutto riabilitativo. Certamente esistono, come ho già scritto terapie mediche e chirurgiche. Lei ha una diagnosi certa fatta da uno specialista, potrebbe anche approfondire ulteriormente la diagnosi con altri esami che porterebbero alla sola conferma di quanto già diagnosticato. Si deve affidare senz'altro ad un medico che conosce bene l'argomento e che abbia piena esperienza nel campo delle disfunzioni del pavimento pelvico. Nella esperienza personale è circa un ventennio che mi occupo di disfunzioni del pavimento pelvico e mi sento di suggerirle, vista la sua patologia e la sua giovane età, di intraprendere essenzialmente la via riabilitativa, fino ad ora riconosciuta come il primo approccio nella incontinenza urinaria da sforzo.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.atilionicastro.it
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dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
La ringrazio ancora e mi rammarica che nessuno dei medici consultati mi abbia proposto detta terapia riabilitativa che Lei mi consiglia.
Un solo chirurgo ginecologo mi aveva proposto 30gg di una cura che , invece, il mio ginecologo, aveva ritenuto inutile.
Difficile rimanere calmi quando si inizia ad ascoltare pareri differenti!
Ancora grazie per la Sua cordialita' e disponibilta'.
La terro' informata, se lo vuole, sugli sviluppi della mia situazione.
Grazie
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Cara Signora,
senz'altro sono a sua disposizione se riterrà opportuno volermi informare sugli sviluppi della sua situazione, sperando di potrle dare consigli utili per la risoluzione dei suoi disturbi. Non si rammarichi se gli specialisti consultati non le hanno mai parlato della possibilità terapeutica della riabilitazione in quanto questo è un campo molto ostico per molti e veramente in pochi applicano correttamente i processi diagnostico-terapeutici che fanno della riabilitazione una opzione terapeutica di rpima scelta nel trattamento dei disturbi del pavimento pelvico. A confortarla sono le risposte degli "specialisti" (la maggior parte) di questo forum che le hanno confermato l'esattezza della mia impostazione.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it