Glande edematoso

HO 55 ANNI E DA 25 GIORNI CIRCA IL MIO GLANDE SI PRESENTA GONFIO, MA SENZA PROVOCARE DOLORE E/O BRUCIORE.
HO FATTO 2 VISITE DA 2 UROLOGI DIFFERENTI SENZA ESITO.
IL PRIMO DOPO UN FUGACE SGUARDO HA DETTO CHE HO IL GLANDE EDEMATOSO E CHE SAREBBE ANDATO VIA SPONTANEAMENTE IL SECONDO DOPO ALTRI 10 GIORNI HA DETTO CHE POTREBBE ESSERE UNA ALLERGIA.
PREMETTO CHE NON PRENDO NESSUN FARMACO AL DI FUORI DI QUELLO PER LA IPERTROFIA PROSTATICA (UNOPROST 5 MG)E CHE HO RAPPORTI SESSUALI SOLO ED UNICAMENTE CON MIA MOGLIE.HO FATTO DI MIA INIZIATIVA L'URINOCOLTURA CON ESITO NEGATIVO.
PRECISO CHE SONO STATO OPERATO 2 MESI FA DI ERNIA INGUINALE.
COSA POSSO FARE?
[#1]
Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Se l'edema risulta confermato e non esistono ragioni evidenti di allergizzazione (farmaci, contatti locali con indumenti ecc.) bisogna considerare l'ipotesi linfovascolare, ossia e' possibile che ci sia una ostruzione nel drenaggio linfatico o venoso del glande.

In tutti noi esiste una piccola tendenza del plasma a fuoriuscire dai capillari, e questa quota fuoriuscita viene captata dal sistema linfatico e riversata alla fine nel circolo venoso. In caso di ostruzione al sistema linfatico, da compressioni locali, da infestazioni di filaria, da neoplasia dei linfonodi ecc., questo drenaggio non funziona piu' e si ha come risultato un edema del distretto distale all'ostruzione.

Non sono esperto di anatomia vascolare della zona e lascio a un collga chirurgo valutare se il processo di cicatrizzazione dell'ernia potrebbe aver provocato aderenze o strettoie tali da comprimere e rendere difficoltoso il drenaggio linfatico o venoso del glande, e in tal caso come confermarlo e come eventualmente risolverlo.



[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2018
Ex utente
Gentilissimo dott.Bianchi,
l'ipotesi che Lei ha suggerito è la stessa che ha formulato il dermatologo al quale oggi mi sono rivolto.
Voglio anche precisare che io stesso ho subito pensato ad una relazione con l'operazione di ernia e pertanto il primo a cui mi ero rivolto è stato proprio il chirurgo che aveva effettuato l'intervento , il quale però aveva subito escluso qualsiasi attinenza con tale evento.
Come poter risolvere la cosa ora? e come eventualmente confermarla?
Sarebbe utile una ecografia locale?
Grazie.
[#3]
Attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
L'edema post-intervento in sede inguinale non e' neanche raro, tant'e' vero che i chirurghi stanno attenti che non vada in fimosi. Il problema e' che normalmente e' una complicanza precoce che poi si risolve da sola, mentre qui viene descritta come tardiva (insorta oltre un mese dopo l'intervento).

Una forma allergica del resto andrebbe piu' a episodi e non darebbe un edema stabile. Nell'ipotesi di ostruzione linfatica l'esame ad hoc sarebbe una linfografia, ma confesso di averne una conoscenza solo scolastica.

L'ipotesi di lavoro e' che qualche esito cicatriziale inguinale stia distorcendo il circolo venoso o linfatico che drena il glande. Se e' un problema venoso si formeranno prima o poi dei circoli collaterali che daranno al sangue una via di passaggio alternativa. Se c'e' un ostacolo linfatico, allora l'edema probabilmente persistera'.
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2018
Ex utente
Gentilissimo dott.Bianchi,
ieri mi sono rivolto nuovamente al chirurgo che mi ha operato, che mi ha sottoposto ad una visita.
Secondo lui il problema è locale e non da riferirsi in alcun caso all'intervento: primo perchè avvenuto a distanza di 3 mesi ed un edema post intervento (che non è infrequente)di solito è immediato o quasi,secondo perche i vasi linfatici diretti al pene passano al centro nell'addome e non laterali dove avvenuto l'intervento.
Poi ha precisato che nella letteratura medica relativa agli interventi di ernia inguinale non sono riferiti casi come il mio,
ma invece si sono verificati casi di intolleranza alla rete inserita ma con effetti ben diversi.
Quindi mi ha prescritto una terapia di antistaminici (1 capsula al giorno per dieci gg. di Tinset 30 mg.),poi se non va meglio una terapia cortisonica da definire e solo successivamente in caso di ulteriore fallimento della terapia di sottopormi ad un doppler penieno per escludere problemi di carattere venoso.
Ho già iniziato la terapia.Spero che funzioni.
Grazie per la sua disponibilità.
A risentirci.
[#5]
dopo
Attivo dal 2008 al 2018
Ex utente
Salve,
sono passati già 7 giorni dall'inizio della terapia di antistaminici
e non vedo alcun miglioramento, anzi a volte il glande si presenta ancor più gonfio di prima e questo non mi permette di urinare bene, infatti il getto si presenta non compatto ed a volte addirittura a raggio.
Sono completamente sfiduciato non so cosa altro posso fare.
Sarei grato se potessi avere anche una risposta da uno specialista in chirurgia vascolare.
Grazie a tutti coloro che volessero rispondermi.

[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2018
Ex utente
Gentilissimo dott.Bianchi,
mi sono sottoposto dietro consiglio del medico all'eco doppler penieno ed ecografia della cute e sottocute della zona inguinale,
con esito negativo.
Perciò sono al punto di partenza.
Tutti sono orientati verso l'allergia. Ma a cosa? non si sa!
Devo precisare un paio di cose che non ho detto all'inizio.
1) che sono nefrectomizzato a destra per una neoplasia dal 1990.
2) che nel 2003 sono stato ricoverato circa 2 mesi in 2 ospedali diversi per una infezione che si è manifestata con una febbbricola ed una alterazione dei valori della Ves arrivati a 230.
Dimesso solo perchè i sintomi sono scomparsi ma senza scoprire cosa li avessero scatenati.
Da allora mi è rimasta una allergia (pomfi , orticaria e vari rigonfiamenti tra cui quelli all'asta del pene) che però sono sempre scomparsi nel giro di poche ore senza prendere alcun farmaco.
C'è una attinenza con l'edema attuale?
E cosa posso ancora fare?
Ricordo che sono passati 45 giorni ed ancora persiste.
Grazie e a risentirci.
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