Vaccino sub-linguale, necassario o meno?

Gentilissimi Specialisti, se è possibile vorrei un consiglio da voi molto importante per me.
Sono un soggetto allergico, asmatico a causa dell'allergia, e ho anche una forma di dermatite atopica che però nel corso degli anni è andata diminuendo.
Le cure che ho seguto sono state sempre a base di antistaminici e non ho mai riscontrato un miglioramento della mia situazione, anzi nel corso del tempo sembravano peggiorare le cose, fino al punto di stimolare un'asma allergica non indifferente a tal punto che ho deciso di riferirmi ad uno specialista, non essendo mai stato seguito pedissequamente in maniera netta e precisa fino al momento.
Il dottore che mi ha visitato in un primo momento mi ha consigliato alcuni medicinali soprattutto per migliorare la mia situazione respiratoria e devo dire che con questi prodotti mi trovo molto bene fin'ora e anche a livello allergico riscontro dei miglioramenti.
In un secondo momento, dopo una visita di controllo, mi è stato consigliato di intraprendere un cammino diverso, con un vaccino sublinguale.
Il dottore mi ha spiegato che, essendo affetto da molte tipologie allergiche, tra cui l'acaro, graminacee, parietaria, pelo di animale e via dicendo, avrei dovuto utilizzare due vaccini diversi.
Il vaccino che mi ha consigliato di prendere, o meglio prescritto, è della casa farmaceutica "Stallergenes" e precisamente mi ha consigliato di prendere sia il vaccino contro l'acaro e cioè il seguente: "Staloral 300 acari" e poi anche altri due che devo prendere insieme che sono il "688 mix 5 gr" e il "657 parietaira", che riguardano appunto la parietaria e le graminacee.
Il dottore mi ha consigliato di prendere sin da subito, cioè a partire dal mese di settembre, questi vaccini, soprattutto perchè in questo periodo si diffondono nell'aria le parietarie. Purtroppo per problemi a livello economico non ho potuto seguire questo consiglio, e anche per tale motivo vi pongo qui questa domanda per avere dei consigli utili, e soprattutto marcati a livello umano, da voi specialisti.
Il primo é: poichè mi è stato consigliato di iniziare questa cura nel mese di settembre essendoci in tale mese la diffusione di quel polline, facendo caso che inizassi ad utilizzare il vaccino in questo periodo avrei gli stessi risultati oggi? O è meglio inziare nel periodo di "esplosione" dei pollini, cioè marzo prossimo?
Secondo punto, vorrei sapere da voi, e ve lo dico con il cuore in mano, se questo tipo di cure, pur sapendo che è molto soggettiva, possono davvero aiutare a migliorare la propria situazione oppure sono un buco nell'acqua e servono solo a far arricchire le case farmaceutiche e i medici stessi?! Mi scuso se utilizzo questo linguaggio, non voglio offendere nessuno, ma è un pensiero che purtroppo devo fare poichè devo valutare per bene se iniziare o meno questo cammino molto costoso e problematico per me sotto questo punto di vista, e perciò vorrei un consiglio da voi. Ve lo chiedo come un figlio, grazie mille per l'attenzione!
Saluti.
[#1]
Attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio utente,
l'immunoterapia specifica è, quando possibile, il trattamento "migliore" per l'allergia respiratoria.
"Migliore" perché rappresenta l'unico modo per intervenire alla radice del problema. Il virgolettato è doveroso perché tale trattamento potrebbe nella pratica non rivelarsi in realtà il più efficace, per vari motivi.
Nelle condizioni ottimali di indicazione e adesione al trattamento le virgolette possono essere rimosse.
I medici prescrittori non percepiscono alcunché dalle aziende produttrici.

Per ovvi motivi non è possibile esprimere, nel Suo caso specifico, giudizi sull'indicazione all'immunoterapia e di conseguenza azzardare previsioni di efficacia.
Esistono diverse "scuole di pensiero" sull'opportunità di intraprendere l'immunoterapia per più di una fonte allergenica (e sulle modalità con cui - eventualmente - farlo).

Senza dubbio uno degli ostacoli maggiori all'immunoterapia specifica è il suo costo, che solitamente è a totale carico dell'assistito.
Il problema si pone già per la prescrizione di un singolo vaccino.
Si dovrebbe cercare sempre di discutere con il paziente l'opportunità di iniziare l'immunoterapia anche tenendo conto di questo elemento, poiché la spesa dev'essere poi protratta per almeno tre anni.

Una volta fatta la scelta, per quanto concerne i preparati da fonti allergeniche stagionali, la somministrazione si comincia in condizioni di stabilità clinica, lontano dal periodo di fioritura delle piante che producono i pollini verso i quali si è sensibilizzati.

Chi non può curarsi con i vaccini antiallergici utilizza i farmaci tradizionali, che sono comunque sicuri ed efficaci.
L'unico consiglio che posso darLe è quello di rivedere la questione con il Suo allergologo o di cercare direttamente una seconda opinione.

Saluti,
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Marchi davvero grazie mille per la risposta esaustiva! E' stato davvermo molto chiaro e lineare nello spiegarmi le varie modalità e anche i possibili benefici o meno di tale vaccino. Avevo proprio la necessità di ascoltare un consulto da un esperto come lei, che indubbiamente mi ha chiarito di molto le idee e le assicuro allo stesso tempo che cercherò di valutare al meglio la proposta del vaccino sub-linguale che mi è stata avanzata dal mio allergologo, tenendo conto anche dei fattori temporali ed economici senza dubbio.

La ringrazio nuovamente, buon prosieguo di lavoro. Distinti saluti!
Allergia

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