Hpv, sistema immunitario e rinite allergica

Gentili Dottori,
tramite visita ginecologica ed esame istologico mi è stata diagnosticata una condilomatosi da virus HPV....le lesioni sono solo esterne, il pap-test è negativo. Mi è stata prescritta una "bruciatura" che devo ancora effettuare perchè vorrei se possibile cercare di rinforzare il mio sistema immunitario (ovviamente se ne ho bisogno), prima di eseguire l'intervento, per evitare ulteriori recidive e cercare di debellare il virus. Ho dei dubbi sulla forza del mio sistema immunitario perchè negli ultimi tre anni ho avuto una candidosi recidiva e dal 2001 soffro di rinite allergica che risulta negativa a qualsiasi allergeno utilizzato nei prick test eseguiti tre volte in tre strutture diverse (Ospedale di Cologna Veneta, Ospedale di Legnago, Ambulatorio Privato a Padova). Che cosa ne pensate?
Può essere utile procedere in questo senso?
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Attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Cara amica, ritengo che il presumibile immunodeficit e la relativa candidosi recidivante siano ascrivibili ad uno stress immunitario causato dalla presenza di intolleranze ad alimenti, additivi chimici e/o metalli pesanti...
Ciò in genere determina un aumento, peraltro afinalistico, della capacità immunitaria cui però fa riscontro un reale calo delle difese. Ecco perché, pur essendo immunodepressa, presenta manifestazioni allergiche.
La rimodulazione immunologica passa attraverso l'individuazione dei vari antigeni su citati attraverso un test preciso (Bioscreening) del quale potrò fornirLe ulteriori chiarimenti se vorrà scrivermi in privato.
Relativamente all'infezione da HPV suggerirei il seguente trattamento omeopatico:
* 2L PAPI LABOLIFE - Sciogliere in bocca il contenuto di una capsula al dì, lontano dai pasti (fra le ore 8 e le ore 16) ed in ordine progressivo (le varie capsule sono numerate).
A presto.
Dr. Giancarlo Cavallino - info.smige@gmail.com
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Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali

I condilomi, sono l’espressione esterna della permanenza interna del Papilloma virus, questo va portato via insieme a quelli altri agenti patogeni, che ne hanno permesso l’ingresso, la permanenza, dopo l’infezione; infatti lei ha una rinite allergica che è estremamente resistente a qualsiasi allergene utilizzato. Infatti non sono gli allergeni che causano la sua rinite, ma una alterata risposta linfocitaria, creata dalla persistenza della infiammazione, dovuta ad agenti patogeni, che vanno cercati. Ogni infezione creata nell’organismo, stimola la risposta dei linfociti Th1, ogni problematica prodotta da allergeni, stimola la risposta dei linfociti Th2, è come una bilancia, un equilibrio, finché questo equilibrio è mantenuto, tutte le risposte sono regolari e non intervengono problemi patologici, ma nel momento in cui una infiammazione, persiste per troppo tempo, la bilancia si sposta a favore dei Th2, così, per un meccanismo perverso, ogni volta che si presenta una infiammazione, invece di rispondere i linfociti Th1, rispondono i linfociti Th2, allergia. Quindi il problema è rivolto verso un’altra causa, ed è inutile cercare gli allergeni.
La infezione da candida è solamente superficiale, la punta dell’iceberg, attaccare questa significa ottenere una guarigione provvisoria, va adeguatamente ricercato l’agente patogeno, o gli agenti patogeni responsabili. Come vede, è sempre il ragionamento applicato, che indirizza verso la diagnosi, per ottenere una guarigione protratta nel tempo e ristabilire la risposta fisiologica.
Quindi, infezione entrata per una malattia cronica, che persiste indefinitivamente, fino al momento in cui viene curata, sovrapposizione di altri agenti patogeni intercorrenti, candida, ingresso di altri virus importanti, papilloma, che manifesta la sua presenza con i condilomi. Questi non vanno assolutamente toccati con alcuna terapia invasiva, altrimenti il virus si propagherà ancor di più nell’organismo.
Intervento terapeutico sulla malattia iniziale e sul papilloma. Conoscendo esattamente la struttura genica dei virus, è possibile non soltanto individuarli, ma anche intervenire per portarli via. Intervenire sul sistema immunitario, aumentandone la risposta è efficace, ma non risolutivo. L’intervento deve essere applicato ancora sulle fasi iniziali.
Saluti moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it


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Dr. Domenico Cifarelli Otorinolaringoiatra, Allergologo 63
Gentile signora, il fatto che lei soffra di una qualche forma di rinopatia, non significa necessariamente che sia allergica, visto che ha già fatto vari tests allergometrici cutanei risultati negativi: evidentemente non si tratta di una forma allergica e quindi, per quanto riguarda la diagnosi precisa di rinopatia, sarebbe utile eseguire altri tests (per es. citologia nasale, rinomanometria posizionale, ecc.). Non è possibile dire, solo sulla base di qualche informazione da lei fornitaci, che si tratti di "immunodeficit" da intolleranza ad alimenti od altro ed è assolutamente scorretto comunque parlare di metodiche non validate scientificamente per la diagnosi di intolleranza alimentare, come da qualche collega paventato. Piuttosto sarebbe utile nel suo caso eseguire esami che testino (ed in maniera scientifica) la sua immunità cellulare ed umorale. Per questo si rivolga ad un bravo immunologo che sicuramente sarà in grado di capire se lei ha un deficit immunologico o se ha avuto evidentemente solo una infezione virale.
Cordiali saluti

Domenico Cifarelli
Otorinolaringoiatra
Allergologo

[#4]
dopo
Attivo dal 2006 al 2008
Ex utente
Ringrazio voi tutti per i preziosi consigli avanzati.
A questo proposito vorrei scusarmi per aver utilizzato un termine tecnico per definire una sintomatologia che probabilmente non ho "rinite allergica" essendo negativa agli allergeni iniettati....Il mio problema è che i sintomi di una rinopatia si manifestano tutti (prurito al palato, lacrimazione/prurito agli occhi, naso chiuso e gocciolante, starnuti, occhi gonfi ecc...)questi sintomi si manifestano soprattutto il mattino (ma non sempre...a volte durano per tutto il giorno), in maggiore entità se la notte ho ripostato in posizione prona e in caso di forte vento. L'unica soluzione che mi dà un po' di sollievo è l'utilizzo di antistaminici e aircort 100.
Per quanto riguarda i condilomi e il virus HPV vorrei chiedere al dott. Moschini in che senso procederebbe per risolvere il problema escludendo l'intervento chirurgico (diatermocoagulazione).

Grazie...

Saluti
Elisa
[#5]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia Elisa, come le dicevo, la rinite, ha tutte le manifestazioni dell’allergia, ma non si trovano gli allergeni, perchè il problema risiede da tutta un’altra parte, nella infiammazione cronica, attiva, persistente, asintomatica, che va individuata da quale agente patogeno dipende e portato via. L’antistaminico ha un punto di attacco a valle, inibisce alcune reazioni scatenate dalla presenza dell’agente patogeno.
Per l’HPV, come tutti i virus, conoscendo la parte genomica, che produce la risposta immunitaria, con particolari strumenti, è possibile individuare la presenza del virus, successivamente, informare il sistema immunoitario della sua presenza, andare a prenderlo e portarlo via. Inoltre una malattia lo ha fatto entrare, questa malattia persistente va curata. Quindi l’intervento è multifattoriale, con azioni su diversi fronti.
La metodica, mi permette di rilevare, in tempo reale gli agenti patogeni e le cause che hanno determinato la patologia; agire solo sugli agenti patogeni e non anche sulle cause che li hanno fatto entrare, si conclude poco e si possono avere recidive. Le indagini vengono svolte in studio, con esami strumentali di medicina convenzionale, analisi corporea, con cui si calcolano liquidi intra ed extracellulari, infiammazione presente, massa magra e grassa, metabolismo basale, stato delle cellule e delle membrane. Analisi della distribuzione elettrolitica, che calcola le zone dove è presente una infiammazione cronica, persistente, asintomatica, subclinica, che perdura da molto tempo, da cui dipendono i disturbi presentati dalla persona in esame, su cui si deve svolgere l’azione, le zone in acidosi, sempre indice di infiammazione, la presenza di radicali liberi, lo stato delle ghiandole e dell’asse HPA, Hypothalamic Pituitary Adrenal axis nelle sue funzioni, la PNEI, psiconeuroendocrinoimmunologia; successivamente si passa all’analisi dello stato dell’organismo, per un controllo dei dati elaborati dai due strumenti, la ricerca di agenti patogeni presenti, funzionalità degli organi. Il tempo necessario è di circa una, due ore. Come vede è una complessità di dati che viene successivamente elaborata da me arrivando così a stabilire la diagnosi, la terapia e rispondere alle domande poste dalla persona in esame. In questa maniera, si riesce a individuare esattamente tutte le cause, gli agenti patogeni e portarli via, eseguire una terapia sull’organismo della persona.
Saluti moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it




[#6]
Attivo dal 2004 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Non so se il Collega Cifarelli alluda al test BIOSCREENING nel suo accenno a metodiche scientificamente non validate... Ricordo tuttavia che la Svizzera, notoriamente attenta e severa in ambito sanitario, ha già inserito detto test fra le prestazioni diagnostiche "mutuabili" e quindi gratuitamente fruibili...
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