Una correzione del varicocele tramite scleeroembolizzazione, ma l'intervento è fallito

Gentili Dottori,
io e mio marito, entrambi di 34 anni, da due anni stiamo cercando inutilmente di avere un bambino. Visti i ripetuti insuccessi, mio marito ha fatto uno spermiogramma + spermiocoltura dal quale sono emersi i seguenti risultati confermati, con poche variazioni, dall'esito di altri due successivi spermiogrammi:
numero spermatozoi per Ml 8.000.000
motilità rettilinea rapida + lenta 15%
forme morfologicamente normali 13%
L'andrologo ha consigliato ecocolordoppler + ecografia transrettale. Dal primo esame è emerso un varicocele sinistro di I-II grado. Abbiamo già tentato una correzione del varicocele tramite scleeroembolizzazione, ma l'intervento è fallito a causa di varianti anatomiche. Adesso siamo in attesa di provare l'intervento chirurgico di legatura del plesso con accesso inguinale. Il chirurgo che dovrà intervenire però ci ha detto che, vista la modesta entità del varicocele, non ci sono da aspettarsi dall'intervento significativi miglioramenti sul piano della fertilità. Il nostro andrologo invece sostiene che non vi sia alcuna correlazione tra entità del varicocele ed entità dei danni nella spermatogenesi. A suo avviso conta la presenza del varicocele tout court. Cosa ne pensate in proposito?
Considerati i valori del liquido seminali di mio marito, è sufficiente aver escluso patologie della prostata e aver imputato tutto ad un varicocele così modesto o sarebbero stati necessari altri esami? Un'ultima domanda: noi siamo in cura presso il centro di andrologia del Santa Chiara di Pisa ma, poiché qui i tempi d'attesa per l'intervento chirurgico, sono lunghissimi, abbiamo pensato di rivolgerci al Policlinico Umberto I di Roma, dove, ci assicurano, l'intervento avrà luogo entro la fine di aprile. Ad operare mio marito sarà però un chirurgo generico mentre qui a Pisa sarebbe stato un chirurgo specializzato in urologia. Credete che questa decisione, se da un lato ci fa guadagnare tempo prezioso, dall'altro ci esponga a maggiori rischi?
Vi ringrazio in anticipo per tutte le informazioni e consigli che vorrete darmi. Buona Pasqua
[#1]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettrice,

ritengo anch'io che sarebbe eccessivo avere aspettative miracolistiche dal trattamento di un varicocele di I-II grado a 34 anni. In parallelo all'intervento, alla luce anche della sua età (la fertilità nella donna inizia a calare intorno ai 35 anni) vi suggerirei di considerare anche un programma di fecondazione assistita.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Ricordiamo ancora una volta che l'intervento di varicocele specie oltre i 35 anni non ha effetto sulla quantità degli spermi, ma in linea di massima è opportuno per salvaguardare la loro qualità (in pratica si cerca di preservare quanto di buono si ha), in quanto è provato che la persistenza del varicocele non trattato determina con la progressione dell'età un peggioramento complessivo del quadro seminale.
Cordiali saluti e buona Pasqua.
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Condordo con il collega Masala
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Gentili Dottori,
grazie mille per la sollecita risposta.
Mi pare di capire che è meglio non nutrire troppe speranze su un recupero della fertilità tale da consentire un concepimento naturale.
Permettetemi dunque un'ultima domanda in merito alle diverse forme di PMA, un'alternativa alla quale devo ancora psicologicamente abituarmi.
Con gli attuali parametri seminali di mio marito, senza preventivare eventuali miglioramenti post intervento varicocele, è ragionevole pensare ad una IUI?
Nel ringraziarvi ancora per la vostra disponibilità e attenzione, vi porgo i più cordiali saluti.