L'esperienza di voi dottori cosa mi dice? problema genitale ossessivo

Salve gentili Medici,
sono un ragazzo di 24 anni e, come potrete immaginare ho un problema di salute un problema che credevo mai mi avesse colpito ancor meno ad un'età cosi giovane. Non voglio esser prolisso anche se la storia è tanto lunga.

Nell'aprile scorso ebbi problemi sul pene, problemi che sembravano esser dermatologici (si parlava di candida). Prime Terapie.
In seguito dolori testicolari e bruciori allucinanti. Altre Terapie fin quando non effettuo una prima spermiocultura che denuncia un'infezione da KLEBSIELLA PNEUMONIAE (1°Batterio). Seguendo l'antibiogramma ho eseguito meticolosamente la terapia antibiotica.


RIASSUMO: i problemi continuano, mi rivolgo a diversi andrologi i quali non risolvono il problema.

Da circa 6 mesi sono in cura in un Noto Centro Andrologico, un centro che effettua in prima persona esami e terapie.

Sin da subito questa era la situazione riscontrata nei test effettuati:

- Tampone BALANO-PREPUZIALE : positivo ad Escherichia Coli (2° Batterio) e STAPHILCOCCUS AURUS (3° Batterio);

- Test di STAMEY : positivo ad Escherichia Coli (2° Batterio) e STAPHILCOCCUS AURUS (3° Batterio);

- SPERMIOCOLTURA : positivo ad Escherichia Coli (2° Batterio) e STAPHILCOCCUS AURUS (3° Batterio);

- TAMPONE URETRALE : positivo a Clamidiae


Un bel "bottino" insomma. Un bottino che mi spaventà e che mi spaventa. Ho fatto da allora tre cicli di antibiotici ma nulla. La situazione permane persiste e, come potrete immaginare, mi fa tanta paura. L'analista mi definì un caso su cui fare un "trattato di microbiologia".

Ora volevo chiedere a tutti voi, con sincerità dottori. Sono davvero così "singolare" come malato? Nella vostra esperienza una resistenza ed una situazione cosi vi è mai capitata?

Infine: se a 24 anni ho questo problema, un domani che vita avrò? Potrò avere figli? Il prima infezione da primo batterio, la KLEBSIELLA, divenuta poi infezione da Escherichia Coli, STAPHILCOCCUS AURUS e CLAMIDIAE quantoè normale? Quanto è solita questa mia situazione?

Quanto tempo dovrò sopportare ancora? Non fumo, non bevo, sono sempre stato attento a norme igieniche e comportamentali. Mi mandano da dermatologi, gastroenterologi, internisti ma nessuno sa dirmi, nessuno sa darmi un'indicazione.

E' questo il mio problema: sono una persona equilibrata. Se avessi il Diabete e sapessi di non poter mangiare dolci, non avrei problemi a farlo. Ho una patologia, la tratta per quanto meglio possa. Ho sempre seguito COSTANTEMENTE e METICOLOSAMENTE tutti i consigli, le terapie propostemi. Ma NIENTE!
Ma di fronte a questa nebbia, a questa attesa... Che cos'altro posso fare???

COSA???

Scusate lo sfogo, ma da tanto mi assilla questa questione, tanti medici, tantissimi Soldi senza alcun Risultato. Datemi un consiglio, vi prego.





[#1]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro utente,aldila' degli aspetti batteriologici che,senza la specifica della carica batterica,sono scarsamente indicativi,desidererei sapere la sintomatologia clinica atuale (dolori,bruciori,disuria etc.).Cordialita'.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Dunque gentile Dr. Izzo, i sintomi oggi come oggi sono assai diversi e variano giorno per giorno: in genere ho sempre un "doloretto" fastidioso che comprende la regione che va dai testicoli allo sfintere anale; immagino si tratti della prostata. Ma non è allucinante, il più delle volte.

A volte, oggi più raramente, ho fastidio anche al testicolo destro che al tatto presenta un condotto rigonfio. Ma ripeto è un fastidio che avevo tanto in passato ma che oggi si presenta assai di meno.

Cosa forse più fastidiosa è il bruciore sul glande, e, più in particolare in due punti: accanto al frenulo dove presento due puntini bianchi che a volte si arrossano nel contorno; l'altro punto è il meato uretrale che una specie di arrossamento costante (l'andrologo scrisse "piccole ectropion sul meato uretrale) .

C'è da dire però una cosa: ho una sensazione che da diverso tempo sto constatando. Ho notato che i dolori prostatici spesso molto molto importanti e spesso accompagnati da quelli testicolari, si "risolvono" se inizio a bere tanta acqua e se eiaculo più di una volta. Non so, le sembrerà una sciocchezza ma nella mia onestamente credo sia un espediente valido: perchè infatti nel giorno in cui il dolore è più forte, effettuo queste accortezze e succede che dopo passate alcune ore (6-8) sto meglio e nel giorno seguente posso dire di non avvertire più nulla.

Nel momento in cui però, per un motivo o per un altro ad esempio non bevo o non ho eiaculato, il giorno successivo ho questo problema che tende ad esser proprio un Dolore Insopportabile.

No, però: disuria no. Mai, almeno sin ora.

Lo sò: forse mi prenderà in giro. Ma non vedo così frequentemente il mio andrologo: il più delle volte comunico col suo analista. Le parlo con questa franchezza con la speranza di non annoiarla e, sopratutto, con la speranza che queste mie particolari esperienze quotidiane, possano aiutarla a comprendere qualcosina in più, in modo poi che magari lei possa gentilmente fornirmi un consiglio.

Sono proprio grave?

Che brutto periodo, mi sto scoraggiando alquanto.

Grazie tante dottore.



[#3]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...la sintomatologia riferita non é assolutamente grave ma sappiamo bene come un malessere può essere molto più
subdolo di un fenomeno acuto (tipo colica renale...) e
condizionare il quotidiano di un Paziente.Non concordo sulla "strategia" intrapresa in quanto Le ricordo che il liquido seminale é prodotto per circa il 50% dalla prostata.Ipotizzando un fenomeno congestizio/infiammatorio della stessa,credo che non sia il caso di sollecitarla con ripetute eiaculazioni giornaliere o periodiche,concentrate nel momento del disagio.Altro non posso dirLe,considerando i limiti posti dalla postazione mediatica.Cordialità.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Capisco perfettamente gentilissimo Dott. Izzo; capisco che non potrebbe mai recepire, da queste telematiche postazioni, un quadro diagnostico definito e quindi un approccio terapeutico valido.
Ma accetto ben volentieri i suoi consigli.

Ho letto che la prostatite è dura da abbattere!

E' davvero così resistente? Alla fine ne potrà uscire?

A questo si aggiunge lo Staphilococcus Aurus che sembra avere una notevole resistenza antibiotica. Insomma tutto sembra dirmi che me la dovrò tenere a vita questo maledetto problema.

Sarà mai possibile uscirne completamente? Potrò avere dei bambini non arrecando danni a mia moglie (attuale ragazza)?

[#5]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...i nostri studi sono pieni di casi simili e,fortunatamente,riusciamo a risolverli senza contaminare alcuna partner...Cordialità.
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Salve prof. Izzo. Mi permetto di riscrivere con la speranza che non la interpreti come un mio approfittarne.

Ho delle NOVITA' alcune belle, alcune brutte e strane.

Qualche giorno fa, quando le ho scritto, proprio in quella mattinata avevo ripetuto gli esami dopo l'ennesima terapia antibiotica.

La cosa Bella è il fatto che CLAMIDIAE ed Escherichia Coli se ne siano finamente andate.

Due sono invece i fattori brutti:

Sia all'esame del Liquido Seminale, sia nel Tampone Balano-Prepuziale si è riconfermato lo STAPHILOCOCCUS AURUS (che già avevo) e si è aggiunto l'ENTEROCOCCO FECALE.

Ora, caro dottore, la prego mi aiuti in qualche modo a comprendere. La prego: mai come in questo periodo ho utilizzato norme igienico comportamentali ATTENTISSIME ed ACCURATISSIME; non che in passato fossi uno sciattone.

Le ricordo il susseguirsi di batteri che mi hanno colpito:
1) KLEBSIELLA PNEUMONIAE
2) STAPHILOCOCCUS AURUS
3) ESCHERICHIA COLI
4) CLAMIDIAE
5) ENTEROCOCCUS FECALIS


Ora caro il mio dott. Izzo come vuole che io non mi domandi: ma da dove CAVOLO è uscito??? Come è venuto fuori??? Cosa ho fatto io di male per tutto questo.

Dove devo ricercare il mio problema??? Sono felice che la tanto pericolosa Clamidia se ne sia definitivamente andata, ed avrei anche accettato magari un riconfermarsi delle vecchie altre infezioni. MA DOVERMENE VEDERE UN'ALTRA dopo tutto questo. NO! Non riesco ad accettarlo. Qual'è il mio problema???

A chi dovrei sottoporlo??? Come si giustificano tutte queste infezioni?

Mi scusi dott. Izzo, ma mi sembra davvero tutto Assurdo!

Grazie tante
[#7]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
...senza la specifica della carica batterica,gli esami colturali non hanno alcun valore.Inoltre,non ci dice nulla sulla sintomatologia.Cordialità.
[#8]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
Credo che cosa di versa sia quella di curare una malattia, una prostatite , una balanite o uretrite ed altra cosa sia l'"inseguimento" spasmodico dei germi che possono essere presenti sulla cute o mucosa del pene, ( una delle zone del corpo meno "sterili" proprio per la vicinanza con l'orifizio anale........) costringendo a terapie antibiotiche variopinte che creano nuovi ceppi di germi resistenti.......
Spesso queste patologie sono di difficile trattamento e soluzione ma, con abbastanza pazienza, trovando uno specialista che possa seguire il problema nel tempo,e facendosi seguire sempre dallo stesso senza cercare il medico "miracoloso" che dovrebbe ricominciare tutto da capo, si viene alla soluzione.
A mio parere un qualsiasi urologo o andrologo, serio, è in grado di trattare tali problematiche, consultando lui e non il tecnico di laboratorio, che sarà anche molto preparato ma non credo abbia l'esperienza di curare le malattie.
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Grazie mille gentilissimo dott. Pozza del suo intervento.

Ma avrei da sottolinearle un piccolo fattore: lei ha ovviamente ragione al 100% quando propone un unico medico andrologo senza andar alla ricerca di quello "miracoloso".

E mi creda: QUESTO L'HO IMPARATO CON LA MIA ESPERIENZA

Ho già letto di quanto una prostatite sia rognosa e, dopo aver commesso proprio quell'errore di sbattere la testa tra un medico ed un altro, da ben 7-8 mesi sono in cura da un UNICO ANDROLOGO nel suo centro.
Avevo proprio bisogno di questa "stabilità" di sapere che il mio andrologo conosce la mia storia in quanto l'ha "vissuta" con me, e non per diagnosi di qualcun'altro.

Motivo per cui, sono in cura da quest'unico dottore. Il supporto dell'analista, del Suo analista, avviene in quanto, come scritto in precedenza, sono curato da un Centro Andrologico coordinato appunto dal mio andrologo.

MA TORNANDO A NOI: con il suo messaggio mi vorrebbe dire che una prostatite è una malattia a se stante e che quindi è normale che vi sia quest'intromissione variegata di batteri? Nel senso: non sono i batteri a causare la prostatite, ma è la prostatite a raccogliere i batteri? Ho capito bene?

Perchè ciò spiegherebbe tante cose. La stipsi di cui soffro potrebbe essere l'inizio del filo?


Ma più di tutto vorrei sapere questa cosa qui: nella prima terapia effettuata atta a combattere due germi (ESCHERICHIA e STAPHILOCOCCUS AURUS) mi venne data il CHINOPLUS (Prulifloxacina). Questa però non ebbe buon esito: anzi! Entrambe i batteri divennero resistenti all'antibiotico.

In queste ultime analisi, come scritto si aggiunge l'Enterococcus Fecale e si ripropone lo Staphilococcus Aureus: per combatterlo mi è stato ridato il chinoplus (un tempo resistente). Come si spiega questa cosa?



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