Un mese fa mi sono sottoposto ad intervento

Buonasera,
ho 32 anni ed esattamente un mese fa mi sono sottoposto ad intervento di Nesbit per un problema di curvatura del pene, verso sx di circa 35 gradi,
leggermente verso il basso e anche ruotato in senso orario sul suo asse di circa 45 gradi. Situazione piuttosto complessa. Dopo grandi rassicurazioni da
parte dell andrologo (con reale esperienza in questo tipo di operazione) circa
la ottima riuscita dell intervento, ho deciso di operarmi (a pagamento). A distanza di un mese peró, tralasciando le noie conseguenti la circoncisione e dolori vari, mi ritrovo piuttosto insoddisfatto sul risultato e motivo per cui mi sono operato. La curvatura verso sx é migliorata, anche se non risolta completamente, si nota ancora una leggera curvatura (che nelle prime erezioni non notavo), la curvatura verso il basso e la rotazione sono rimaste invariate.
Il mio andrologo che vedo ogni 2 settimane dice che l operazione é comunque riuscita e la curvatura é migliorata e che non avró problemi di
penetrazione. Sostiene che per annullare tutte le curvature avrebbe dovuto "accorciare" troppo (la lunghezza in origine era di 17 cm, ora uno meno). Concordo su questo, ma nemmeno prima avevo grossi problemi di penetrazione, il mio problema é piuttosto estetico-psicologico.
Problema che quindi rimane.

La mia domande sono:

Era normale non aspettarsi una soluzione completa del problema, cioé avere un pene dritto¿
É possibile che una decina di giorni fa la mia erezione fosse piú dritta che oggi¿ i punti interni si possono allentare¿ potrei tornare all esatta
situazione originaria, cioé allo stesso grado di curvatura¿
Ho letto di persone che sono state operate una seconda volta, ma quando é consigliabile ció¿ anche in una seconda operazione si perdono cm in lunghezza¿dopo quanto tempo é consigliabile effettuarla¿
Ho gia fatto queste domande al mio andrologo che mi dice che mi sto preoccupando troppo..e che non devo avere fretta ecc..il fatto é che ho la sensazione di non avere risolto nulla. Eventualmente posso inviare foto.

Grazie in anticipo per uan risposta
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

molte osservazioni già ricevute dal suo andrologo sono condivisibili, forse il suo errore è stato quello di crearle troppe "aspettative positive" e non informarla invece dei punti critici dell'intervento.

Comunque a questo punto è troppo presto, ad un mese dall'intervento correttivo di Nesbit, darle nuove od altre indicazioni cliniche.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
a 2 mesi dall intervento la situazione purtroppo non é migliorata, o meglio il risultato, a detta anche dell andrologo, é stato inferiore a quanto ci si potesse aspettare; é evidente che il morale non sia molto alto avendo subito una operazione che comunque ha comportato una circoncisione e una spesa di qualche migliaio di euro. Il consiglio del medico ora é di aspettare almeno 3 mesi e valutare se rioperare o no. Dopo circa un mese dall operazione il medico mi consiglió di riprendere i rapporti sessuali, ma al primo tentativo, molto doloroso, avvertii netta la sensazione della rootura di un punto, sentendo come una scossa. La stessa cosa si ripetee 3 giorni dopo durante la masturbazione. Solo da qualche giorno le erezioni e la penetrazione risulta meno dolorosa. Secondo voi ci sono stati errori da parte del medico¿Un secondo intervento potrebbe essere risolutore¿La rotazione del pene (circa 45 gradi), puó essere risolta¿
Grazie per i consigli
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

ci pone dei quesiti che, per poter essere risolti, necessitano l'esatta conoscienza di tutta la sua storia clinica, compresa la valutazione della sua situazione a livello intraoperatorio.

In sostanza questi quesiti deve rivolgerli con serenità al suo chirurgo, in diretta.

Solo lui può darle delle risposte mirate e corrette.

Noi da questa postazione poco altro le possiamo dire.

Un cordiale slauto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve,
a distanza di 4 mesi la situazione sembra stabilizzata, nel senso che i dolori sono quasi completamente spariti, e'rimasto ancora del gonfiore sotto il glande, ma purtroppo il risultato ottenuto, in termini di raddrizzamente e' stato molto scarso, se non inesistente, del tutto simile alla situazione precedente l'operazione, con un cm in meno e con una circoncisione in piu'; quindi e' evidente che qualcosa non ha funzionato. Mi ritrovo a scrivere per avere, se possibile, un consiglio estreno rispetto al giudizio del medico che mi ha operato. Sono piuttosto indeciso su cosa fare, e il mio medico non sembra molto convinto nel rioperare, ma non capisco bene perche'; da quello che ho visto documentandomi sull'intervento, una discreta percentuali di casi sono stati risolti alla seconda operazione; e' possibile che una seconda operazione possa non migliorare le cose o addirittura peggiorarle? Quindi, il dubbio e': rinunciare e tenere cio' che la natura mi ha "donato" o riprovare? La vostra esperienza cosa vi suggerirebbe di dirmi?
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
La nostra esperienza ci suggerisce di ripetere in diretta una attenta valutazione andrologica, valutare soprattutto il problema dell'incurvamento residuo, preliminarmente con fotografie del suo pene in erezione ed in più proiezioni, e poi, con l'andrologo, prendere una corretta e precisa decisione clinica condivisa.


Si ricordi che in questi particolari casi ogni situazione anatomica è soggettiva e specifica e quindi solo una valutazione clinica diretta e mirata può essere l'approccio giusto.

Ancora, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su questi temi, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/227-quando-il-pene-e-curvo-come-si-valuta-e-che-cosa-si-fa.html.

Un cordiale saluto.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
qualche giorno fa ho effettuato una ulteriore visita dallùrologo che mi ha operato, e dopo aver visionato le fotografie scattate di recente del mio pene in erezione, ha deciso di rioperare. La prima operazione, effettuata il 12/02 con tecnica di Nesbit non ha avuto nessun effetto sulla curvatura a causa della rottura dei punti. La seconda operazione prevista x fine settembre verrá effettuata secondo la tecnica di Lue - non ho trovata molta documentazione in rete su questa tecnica, mi sembra di aver capito che comporti l`applicazione di punti permanenti, e a detta del medico, un po piú invasiva ma garantisce un risultato migliore. Voi conoscete questa tecnica¿ É utilizzata comunemente¿Il mio medico opera in una struttura molto conosciuta e di ottima reputazione. Che faccio, mi fido o provo a rivolgermi ad un altro medico¿

grazie per il consiglio.
[#7]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
La tecnica da lei citata, di Lue è una tecnica particolare che prevede il raddrizzamento di un eventuale incurvamento penieno non togliendo "pezzi" di albuginea ma aggiungendo path , cioè "pezzi", presi dalla vena safena.

Tecnica complessa ma che in mani esperte può risolvere diversi problemi legati ad un incurvamento penieno.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott. Beretta,
in data 27/9 mi sono sottoposto ad un secondo intervento per raddrizzare la curvatura rimasta dopo un intervento con tecnica di Nesbit in Febbraio.Il medico ha optato per la tecnica di Lue. Non avevo trovato molta documentazione in merito, anzi nulla direi, ma in pratica mi sono stati dati dei punti (come plicature) in uno strato profono con del materiale non riassorbibile. La tecnica quindi non é stata quella di aggiungere path. Non so bene a questo punto quale sia la vera tecnica di Lue, ma comunque non é qui il punto. Il punto ora é che a quasi un mese dalla operazione il pene a "riposo" é notevolmente piú corto, ma piú grosso e ancora un po duro, e in erezione raggiungo solo i 12 cm (da 16) ed è molto grosso, circa 17 cm di circonferenza. Il pene in erezione direi che é diritto, ma presenta vari rigonfiamenti, come delle bogne. Ieri ho visto il medico che mi ha operato e dice che una perdita di 4 cm non é possibile, e dice di far fare ginnastica al pene (attivitá sessuale). Non é troppo presto¿ Non vorrei che per eliminare una volta per tutte le curvature (verso sx e basso) abbia ecceduto con i punti determinando un eccessivo accorciamento. La rotazione del pene (circa 45 gradi) nemmeno questa secondo volta é stata eliminata. È normale¿ Che ne pensa¿
Grazie 1000



[#9]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

da questa postazione ci è difficile capire bene cosa è successo ed in questi casi la cosa migliore da fare è sempre una attenta rivalutazione clinica diretta .

A questo punto potrebbe essere utile una altra valutazione clinica in diretta da parte di un esperto andrologo.

Un cordiale saluto.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
purtroppo sono ancora qui a dover chiedere consiglio. Come scritto sopra, a fine settembre scorso mi sono sottoposto a un secondo intervento (con plicature) di correzione della curvatura. Diciamo che + o - il risultato a distanza di 8 mesi é accettabile, tranne per il fatto che il dolore é ancora molto forte. Infatti per correggere la curvatura verso il basso mi sono stati dati dei punti sulla parte che guarda verso l alto e in corrispondenza di questi punti, in erezione soprattutto si nota al tatto, ma é anche visibile, come un filo piuttosto superficiale che parte dalla base del pene, dove mi sono stati dati dei punti e prosegue per qualche centimetro, direi fino a metá pene. L erezione non é dolorosa, ma é doloroso lo sfregamente in corrispondenza di questo filo durante la masturbazione ma soprattutto durante il rapporto sessuale il dolore é praticamente insopportabile, come se ci fossero degli spilli. Ovviamente mi sono consultato con il mio medico, che attribuí il problema ad una presunta vene, come una fibrosi. Dopo un trattamento di voltaren sia per bocca che con applicazione di crema, il problema é continuato uguale. Ho consultato un nuovo medico che invece pensa che il filo sia proprio un filo utilizzato per l operazione. Per meglio spiegare, questo filo sembra tendersi abbassando il pene (in erezione), come se aiutasse il pene a rimanere in trazione verso l alto durante l erezione. Settimana scorsa il secondo medico mi ha fatto una iniezione nel pene, una sorta di anestetico contenente cortisone e per i primi 2 giorni ho notato una decisa dimuzione del dolore, presumo proprio per l effetto anestetizzante, ma oggi il dolore é tornato come prima. So che é difficile valutare, ma davvero ora sono molto preoccupato e temo di non poter tornare ad una situazione di normalitá. Vi ringrazio per qualsiasi consiglio mi possiate dare
[#11]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

da quello che ci scrive penso che abbia ragione il "nuovo medico che pensa che sia proprio un filo utilizzato per l operazione" ma da qui niente di più corretto e preciso le posso dire.

Un cordiale saluto.
[#12]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
Caro lettore,


la sua è una storia abbastanza "complessa". Mi sembra di capire che lei si sia rivolto all'andrologo , la prima volta, per motivi essenzialmente "estetici". In questi casi è giusto essere ben informati sulle procedure e sui risulatati "estetici" dell'intervento, a maggior ragione se effettuato privatamente. Lo stesso potrebbe essere attribuito al secondo intervento, con tecnica "fumosa" (ma spesso i pazienti riferiscono quello che hanno capito!).
Spesso nelle corporoplastiche possono persistere dei punti di materiale riassorbibile a distanza di tempo che possono creare disagio funzionale, estetico ed alla partner. Non capisco il senso delle iniezioni intracavernose con cortisone.
Il parere di uno specialista, magari più classico, potrebbe essere importante
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto