Rigiscan test per parziale defici da pene curvo congenito

Inquadramento del problema:

ho 24 anni
non dedito ad alcolici né al fumo, né tantomeno a stupefacenti
non ho alcun tipo di disturbo o malattia accertata
non sono in sovrappeso né lo sono mai stato

ma ho recurvatum penino congenito (e un pene di dimensioni accettabili intorno ai 16 cm in erezione misurati dall'osso pubico) che mi porta a una modesta curvatura durante l’erezione. La curvatura in sé non l’ho mai avvertita come un problema, tuttavia la forma geometrica del mio pene mi porta ad avere un “tenore” rigidità asimmetrico tra base e punta. Il fatto è imputabile a una asimmetria dei due corpi cavernosi: quello di sinistra è pressoché normale, mentre quello a destra presenta un diametro variabile durante l’erezione: questa asimmetria si in un modesto recurvatum. La differenza della misura della circonferenza fra zona mediana e basale del pene è di 1,2 cm. (13cm alla base, 14,3 nella zona mediana per ritornare inorno ai 13 cm a livello del glande)-

Per inciso dico subito di non essere impotente e di riuscire (almeno il più delle volte) a mantenere un "certo" grado di rigidità per una durata accettabile, tuttavia la rigidità non l'ho mai considerata ottimale, il che per il sottoscritto risulta frustrante, contribuendo da sempre (salvo rari rapporti occasionali, a mio avviso, insoddisfacenti, e forse anche ad avviso delle malcapitate) a evitare relazioni sessuali, con conseguenze sociali secondarie un po' spiacevoli.

Mi sono quindi rivolto a un andrologo competente il quale mi ha fatto eseguire il test del Rigiscan che ha rilevato quantitativamente esattamente quanto sostenevo: malgrado la non ottimale qualità del sonno sono stati registrati in tutte e tre le sessioni notturne fenomeni erettivi di adeguata durata, tuttavia mentre nell’anello applicato alla punta la pressione rilevata era anche molto buona (anche >85%), nella base la pressione non supera durativamente la rigidità del 65% nella migliore rilevazione (con picchi fugaci e alterni che arrivano quasi al 70% ). Nelle altre due rilevazioni i valori alla base si attestano a una media attorno all’intorno immediatamente maggiore al 60-65%. L’andrologo mi ha spiegato che la rigidità “normale” è considerata appunto maggiore del 60% secondo la letteratura più accreditata. Però leggendo commenti e pareri nelle altre sessioni di questo utile forum ho letto che in realtà la rigidità considerata normale è almeno 70 in entrambi gli anelli, durativamente per almeno venti minuti a notte (e c’è chi dice meglio ancora 80%).
Lui sostiene, come del resto il sottoscritto, che la non ottimale rigidità alla base è dovuta alla particolare geometria del pene, che mi porta ad avere una la sezione della base un po' stretta, ma che ciò non pregiudica un rapporto e che la mia frustrazione nell’avvertire una rigidità minore nella base sia prima di tutto un epifenomeno di una qualche disagio psichico, per cui mi ha consigliato un consulto psicosessuologico- Pur asserendo che il mio pene può essere considerato nella norma (anche se io aggiungerei border-line) non esclude in futuro un accertamento con cavernosometria e eventualmente un intervento di correzione della geometria. Però reputa cattiva medicina il pensare subito a valutare l’opzione dell’intervento chirurgico prima di un consulto di natura psicosessuologica.

E' normale a 24 anni (ma era sicuramente così anche a 20 anni e forse anche prima) avere un valore borderline di rigidità alla base peniena che non supera il 65% della rigidità? Perché dovrei spendere tempo e soldi (soldi che non possiedo) attorno agli psicologi se questo eventuale problema è risolvibile con la chirurgia? Un Grazie in anticipo a chi vorrà rispondere.

[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 464 2
Caro lettore,

le teorie delle "modificazioni geometriche" potrebbero essere opinabili.
Io, personalmente posso dire che molti giovani con deviazioni dell'asta presentano una concomitante Disfunzione Veno Occlusiva che impedisce loro di ottenere una adeguata rigidità del pene ed un mantenimento efficace per una rapporto sessuale soddisfacente.
I problemi psicologici sono una conseguenza di questa assoluta "incertezza" erettile.
Primo passo sarebbe quello di correggere l'incurvamento con un intervento di corporoplastca, valutare se questo possa consentire una attività sessuale adeguata e valutare successivamente quali accorgimenti terapeutici utilizzare.

Il problema è "sfacettato" e con chiavi di lettura un po' diverse
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile Dottore, innanzitutto la ringrazio per l'interessamento e la risposta.
L'andrologo che ho consultato mi ha spiegato che dal tracciato del Rigiscan esclude una "fuga venosa".
Quanto alle questioni geometriche, ho personalmente sfogliato alcuni articoli che parlavano di pene emodinamecamente sfavoriti per motivi puramente geometrici (base troppo stretta in relazione alla lunghezza).
[url]http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9647958?ordinalpos=8&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVDocSum[/url]

QUello che però volevo capire è se la combinazione di pressione-rigidità del 65% (base) e 80-85(punta) sono da considerarsi fisiologiche all'età di 24 anni.
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Caro lettore ,
mi sembra che il suo "problema " sia stato chiarito molto bene dall'andrologo che ha già consultato. Importante in questi casi è monitorizzare nel tempo la situazione. Sulle caratteristiche "fisiologiche" della sua erezione poi è già stato dato un parere che mi sembra saggio. Prima fare le cose semplici e non invasive in seconda battuta eventualmente, soprattutto in queste situazioni cliniche particolari e non comuni, arrivare ad un approccio chirurgico.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org


Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

[#4]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 464 2
caro lettore,

le valutazioni numeriche della rigidità non sembrano "fisiologiche" per la sua età
cari saluti
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Caro lettore ,
un'altra prospettiva potrebbe essere quella di avere "in diretta" un altro parere da parte di un esperto andrologo ed eventualmente con lui discutere sulla necessità , soprattutto se il disturbo dovesse aggravarsi, di altre valutazioni diagnostiche ,oltre al Rigiscan già fatto . Indagine questa che ci può dare in alcuni casi (per mia esperienza soprattutto nei giovani) dei falsi positivi (cioè quadri che sembrano patologici e non lo sono).
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org

[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
gentile Dott. Pozza, quali sarebbero i risultati minimi per rientrare nella norma? A me è stato riferito che sopra i 60% la rigidità notturna era da considerarsi sufficiente, ma la valutazione in effetti non mi ha convinto granché. Chi è che stabilisce cosa è normale e cosa non lo è? Ad esempio anni fa credo che la glicemia considerata normale fosse maggiore del tasso glicemico limite considerato oggi (110)
Quindi tutto ciò mi lascia a dir poco sbigottito. Peraltro dovrei andare da uno psicologo che mi dovrebbe in qualche modo convincere ad accettare "il difetto" che non ho mai sopportato? "Lei deve provare ad avere dei rapporti sessuali perché il suo pene è ancora sufficientemente rigido per il coito. Poi magari si vedrà..." Come dire uno zoppo: lei ancora riesce a deambulare, che importa se cammina in modo non perfetto, esige troppo da se stesso. Prima di pensare a una operarzione al piede provi a fare un consulto psicologico...

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