Io soffro di eiaculazione precoce praticamente da sempre
[#1]
Gentile lettore,
chi le ha prescritto questo farmaco?
Detto questo devo poi dirle che il prodotto da lei indicato non nasce con questa indicazione terapeutica ma per migliorare soprattutto l'evento erettivo; l'indicazione da lei sollevata è particolare e corretta solo per alcune particolari situazioni cliniche.
Ora senta o risenta in diretta il suo andrologo di fiducia, se presente.
Cordiali saluti.
chi le ha prescritto questo farmaco?
Detto questo devo poi dirle che il prodotto da lei indicato non nasce con questa indicazione terapeutica ma per migliorare soprattutto l'evento erettivo; l'indicazione da lei sollevata è particolare e corretta solo per alcune particolari situazioni cliniche.
Ora senta o risenta in diretta il suo andrologo di fiducia, se presente.
Cordiali saluti.
Giovanni Beretta M.D.
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[#4]
Gentile Utente,
la prima tappa è sicuramete una diagnosi clinica di tipo andrologico, poi si valuteranno gli approcci terapeutici più consoni alla sua storia clinica, sessuale e relazionale.
Alla sua giovane età un approccio globale che affronti tutte le variabili correlate all'e.p, credo sia d'obbligo.
E’ indispensabile,ai fini diagnostici,investigare il tempo oggettivo dell’eiaculazione ,il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale( due o tre spinte o,fuori dall’ambito vaginale),l’esperienza soggettiva della capacità di controllo,di soddisfazione del paziente e della partner e la variabile associata alla preoccupazione ed ansia ed alle dinamiche della relazione in cui si manifesta( cioè alla sua coppia).
Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla di "multifattorialità" ,vi sono diverse cause,a vari livelli(personali,di coppia,iatrogeni, da cattivo apprendimento sessuale,generali,psicologici,intrapsichici),che interagendo tra di loro,producono e mantengono il disturbo clinico.
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire , un fattore di mantenimento del disturbo nel tempo, anziché la risoluzione della disfunzione.
la prima tappa è sicuramete una diagnosi clinica di tipo andrologico, poi si valuteranno gli approcci terapeutici più consoni alla sua storia clinica, sessuale e relazionale.
Alla sua giovane età un approccio globale che affronti tutte le variabili correlate all'e.p, credo sia d'obbligo.
E’ indispensabile,ai fini diagnostici,investigare il tempo oggettivo dell’eiaculazione ,il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale( due o tre spinte o,fuori dall’ambito vaginale),l’esperienza soggettiva della capacità di controllo,di soddisfazione del paziente e della partner e la variabile associata alla preoccupazione ed ansia ed alle dinamiche della relazione in cui si manifesta( cioè alla sua coppia).
Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla di "multifattorialità" ,vi sono diverse cause,a vari livelli(personali,di coppia,iatrogeni, da cattivo apprendimento sessuale,generali,psicologici,intrapsichici),che interagendo tra di loro,producono e mantengono il disturbo clinico.
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire , un fattore di mantenimento del disturbo nel tempo, anziché la risoluzione della disfunzione.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 21/06/2012.
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