Fimosi a 18 anni

Buonasera. Sono un ragazzo di 18 anni e, putroppo, l'anno scorso, studiando biologia, ho scoperto di essere affetto da fimosi serrata. Non so come sia potuto accadere. Mi spiego meglio. Quando ero bambino, controllando nelle cartelle (pochè non ho avuto e non ho il coraggio di parlarne ai miei), ho avuto controlli all'apparato genitale. Inoltre, mi ricordo che ai tempi dell'asilo, su consiglio del pediatra, il glande mi è stato scoperto, forse anche da lui stesso e poi dai miei genitori. Ricordo che piangevo e che mi faceva molto male. Crescendo, poi, nessuno ha più parlato dell'argomento e, da adolescente non ho mai provato a scoprirlo. Proprio non ci riuscivo e tuttora non ci riesco. Mi fa malissimo e mi viene una sorta di "blocco mentale". Poi l'anno scorso ho avuto la conferma di questa patologia. E' possibile, che, non essendo dunque congenita, la mia fimosi possa derivare dal fatto che il glande non è stato scoperto per parecchio? Ho aspettato i 18 anni, sperando di poter risolvere da solo il problema, ma abito in un paesino in provincia di Napoli, lontano sia dall'ospedale di Avellino, che da quello di Napoli e quindi non posso. Ci sarebbe un ospedale da queste parti, ma è davvero poco affidabile. Ora mi chiedo: se anche dovessi decidermi ora, ce la farei entro settembre ad operarmi e tornare in forma? Se poi l'intervento slitta a settembre, quanti giorni non potrò andare a scuola? Lo chiedo perchè l'anno prossimo avrò la maturità e non potrò assetarmi molto e poi perchè voglio che nessuno lo sappia...ho una vergogna incredibile. Mi sento malissimo e proprio non so come fare ad affrontare il discorso con i miei, ma devo risolvere il problema perchè da quando l'ho scoperto mi ferma non poco nei rapporti con le ragazze. Inoltre ho già avuto diverse esperienze ospedaliere, quindi il solo pensiero di tornare in ospedale mi fa star male. Tenendo conto di tutto, si potrebbe capire da dove il mio problema deriva? Con l'uso di profilattici, è possibile avere rapporti sessuali pur essendo affetti da fimosi?? E soprattutto, è possibile avere un'anestesia totale per l'intervento? Sono molto ansioso e ho già avuto un'esperienza di anestesia totale, che devo dire essere stata a dir poco traumatica.Chiedo scusa per la lunghezza della lettera e per gli eventuali giri di parole e/o termini poco appropriati. Chiedo scusa anche per il mio "sfogo", ma, non avendone mai parlato con nessuno, spero possiate capire il mio stato d'animo.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 642
Gentile lettore,

tutte le questioni che solleva vanno meditate, discusse e ridiscusse con il suo futuro andrologo od urologo, cioè colui che la opererà.

Sarà sempre lui che, valutata in diretta e per bene la sua particolare situazione clinica, poi le consiglierà cosa, dove e come fare una eventuale circoncisione.

Quest'intervento generalmente , a meno che ci troviamo davanti ad un bimbo, viene fatto in anestesia locale e non generale.

Cordiali saluti.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2021
Ex utente
La ringrazio per la celerità della risposta. Il fatto è che non so a chi rivolgermi e ho una vergogna tremenda di parlarne con i miei. La mia grossa paura è soprattutto un'altra: siccome da piccolo il medico e a volte mio padre provavano a scoprirmi il glande (e ci riuscivano, immagino) io provavo un dolore fortissimo e piangevo molto. Essendo questo un trauma che mi porto dietro da diversi anni, ho paura dell'eventuale visita specialistica e che l'urologo possa provarci di nuovo, questa volta, ahimè, invano.
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 642
Gentile lettore,

questi traumi "somato-psichici", da lei vissuti durante l'infanzia, purtroppo sono tali da scatenare molto frequentemente i problemi da lei descritti.

Comunque ora non è più un bimbo e può tranquillamente parlare ed esplicitare il suo desidero di una valutazione clinica diretta, senza manovre non desiderate.

Si armi di coraggio, senta il suo medico di famiglia e poi a ruota un bravo andrologo.

Ancora un cordiale saluto.