Testicolo ritenuto

Salve,
sono un po' di giorni che mi sto preoccupando poiché mi sono accorto che il testicolo destro è risalito credo a livello inguinale, tant'è che al tatto non sento alcunché. Circa 6 anni fa mi sottoposi ad un intervento di ernia inguinale proprio sul lato destro, per cui la mia domanda è la seguente: è possibile che il testicolo sia risalito lentamente e asintomaticamente in virtù di uno scompenso legato all'ernia? Può essere che durante l'intervento sia stato creato involontariamente uno spazio che ha "risucchiato" il testicolo all'insù?

Ed inoltre, un testicolo risalito da pochi anni - come presumo sia il mio caso - puà aver perso la sua funzionalità?

Grazie anticipatamente per le risposte.
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
Gent.mo utente

sui possibile esiti di un intervento chirurgico di ernia inguinale è difficile stabilirlo senza una visita diretta e comunque un'ecografia testicolare permetterebbe di valutare se esiste una sofferenza testicolare.

Le consiglio anche una visita specialistica sia per valutare l'obbiettività che valutare se procedere con esami per la funzionalità testicolare come i dosaggi ormonali e seminali.

Un cordiale saluto

Dott. Carlo Maretti
Specializzato in Andrologia
www.andrologia-online.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Secondo lei, in abse alla sua esperienza, crede che un testicolo risalito in zona inguinale da 4-5 anni abbia potuto perdere la sua funzionalità, atrofizzandosi? Le chiedo questo perché a prima impressione noto che la quantità di sperma è diminuita.

Poi ho letto che un testicolo che non funziona a dovere può provocare problemi di tumori, per cui ho deciso di sottopormi ad una visita andrologica nella mia città.
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
gli esami che le ho proposto permettono di verificare se il testicolo è atrofizzato, se vi è stato un calo della fertilità e se sono presenti segni degenerativi, quindi tutto quello che lei chiede.

Cordialità
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Utente
Utente
Salve, ho seguito il suo consiglio e ho fatto sia i dosaggi ormonali (i cui risultati ancora non sono disponibili) sia un'ecografia testicolare, che vorrei sottoporLe:

Testicolo destro: in sede di volume ridotto, a superficie finemente irregolare e ad ecostruttura finemente disomogenea. Il didimo ha completamente perso la consistenza appiattendosi ed allungandosi in maniera considerevole alla pressione della sonda. Epididimo displasico, con presenza di formazioni cistiche multiple. Diametro testicolo destro cm 3,3*1,6*1,5.

Testicolo sinistro: di volume normale cm 4,8*2,2*2,1 a superficie regolare e ad ecostruttura finemente disomogenea. Piccola calcificazione mm 5 intraparenchimale. Epididimo nella norma. Bilateralmente non idrocele.
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
premesso che la valutazione del volume testicolare si effettua moltiplicando il valore dei tre diametri per 0.52 (formula dell'ellissoide), il suo testicolo destro misura 4 ml., mentre il sinistro 11,5 ml. Il destro è atrofico, mentre il sinistro è ipotrofico e non normale, come riportato dall'ecografia, quindi sono ora necessari i dosaggi ormonali e una visita specialistica anche in un'ottica preventiva.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Ho già fatto una visita da un andrologo il quale non ha ancora visto l'esito dell'ecografia. Dalla visita che ha effettuato mi ha parlato di un rischio tumore sul testicolo atrofico, per cui prima di sbilanciarsi vorrebbe vedere il risultato dell'ecografia (che gli sottoporrò a giorni). Secondo lei sarebbe il caso di rimuovere il testicolo destro oppure sarebbe sufficiente un monitoraggio costante (diciamo ogni 6-12 mesi) per escludere che possa insorgere qualche problema più serio?
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
in considerazione dell'esito dell'esame ultrasonografico (che andrebbe sempre integrato con quello flussimetrico), non vedo alcun motivo logico che sostenga la conservazione dell'organo interessato. Il rischio di una evoluzione in senso neoplastico esiste ed è ben codificata. Lei dovrebbe sottoporsi a periodici controlli ecografici (diciamo ogni tre-quattor mesi) e di laboratorio (semestrali), per testare i l valore dei marcatori tunorali nel sangue.
Si tratta ovviamente di scelte personali, che il paziente può prendere dopo aver avuto dal proprio Chirurgo di fiducia le più corrette e complete informazioni.
Ma al di la di questo, capisce bene anche quanto potrebbe risultare invalidante, da un punto di vista psicologico, una tale condotta di vita. Si trattrerebbe, ogni volta, di una trepidante attesa dei risultati deglie sami per verificare se, anche questa volta, il pericolo di una brutta sorpresa sia scampato!!!
Quindi il mio consiglio, se posso esprimerlo via mail, è quello di procedere ad una orchifunicolectomia, cioè asportazione completa di testicolo e funicolo spermatico, con esame istopatologico. Questo è l'unico modo per uscire in maniera completa e definitiva da questa patologia. Ovviamente l'intervento chirurgico viene completato dal posizionamento di una protesi testicolare.
Mi tenga informato dell’evoluzione della storia clinica, se lo desidera.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema.
Cordialmente.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
la valutazione spetta allo specialista che l'ha visitata, infatti sia l'esame obbiettivo che i dati laboratoristici permettono di fare una scelta terapeutica.

Ancora cordialità
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Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Esattamente in cosa consiste l'intervento di orchifunicolectomia? Che grado di delicatezza (scusate l'impropria definizione) ha? Insomma, mi sento totalmente spaesato e vorrei capire dove/a chi rivolgermi per effettuarlo.
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
la cosa importante ora è decidere come procedere e personalmente ritengo opportuno che lei risenta il suo specialista che in base agli esami in suo possesso le consiglierà cosa fare.

Ancora cordialità
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dopo
Utente
Utente
La situazione è la seguente: io e la mia compagna stiamo provando ad avere un bambino. Dopo un anno circa di tentativi abbiamo deciso di rivolgerci ad un centro specializzato, dove sto effettuando tutta una serie di visite ed esami di cui ho dato conto in precedenza.
Sebbene i medici non lo abbiano detto chiaramente, credo che vogliano consigliarmi di tenere sotto osservazione l'evoluzione della patologia testicolare sperando che nel frattempo la icsi - la tecnica di pma verso cui ci stanno indirizzando - dia esiti positivi. E solo dopo prospettarmi di ricorrere all'intervento di orchifunicolectomia. Non so quanto sia corretto e "responsabile" un approccio del genere, anche se mi sento di condividerlo perché non vorrei che l'intervento rallentasse l'iter che abbiamo intrapreso (per noi, vista anche l'età di entrambi - io 41 lei 38 - avere un bambino ha lapriorità assoluta atteso che l'intervento non è considerato, allo stato attuale, urgente).
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
bene segua i consigli di chi la visitata e successivamente proceda, se lo ritengono opportuno, all'orchiectomia.

Ancora cordiali saluti
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
l'intervento di orchifunicolectomia consite nell'asportazione del testicolo e del funicolo spermatico, cioè di quella struttura cui il testicolo è, diciamo così, sospeso nella sacca scrotale. Nel funicolo spermatico decorrono arterie, vene, ild eferente, vasi linfatici e strutture nervose.
La via di accesso chirurgica deve essere sempre inguinale e mai scrotale. Può essere completato, se il paziente è d'accordo, con il posizionamento di una protesi testicolare in elastomero di silicone. Personalmente consiglio
sempre la protesizzazione. L'intervento è ovviamente delicato ma in mani esperte decisamente affrontabile. Io credo che, come di fronte a qualsiasi intervento chirurgico, è fondamentale il rapporto di fiducia che si viene a creare fra Paziente e Chirurgo. E su questo rapporto Lei deve basare le Sue future scelte.
Nel Suo caso specifgico, visto che nell'ultimo post Lei accenna alla ricerca di un concepimento, direi che è fondamentale sapere la qualità del Suo attuale liquido seminale e quindi il grado di fertilità. Tenga presente che un testicolo atrofico solitamente non contribuisce alla produzione seminale ma può conservare una sia pur ridotta funzione endocrina.
Mi farà piacere se continuerà a tenermi informato della evoluzione della Sua storia clinica.
Auguri affettuosi
Prof. Giovanni MARTINO
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, grazie per i preziosi interventi.
Come detto in precedenza, io e la mia compagna ci siamo rivolti presso un centro specializzato nella cura dell'infertilità, nel quale abbiamo intrapreso il protocollo per effettuare una ICSI. Già questo è indicativo dello stato della qualità del mio seme: non ho al momento la possibilità d'allegare i risultati degli esami del liquido seminale, dico solo che la diagnosi è oligoastenoteratospermia.
In via cautelativa sto depositando il mio seme per la crioconservazione, anche se mi hanno detto che quando sarà tutto pronto per effettuare la tecnica in sé sperano di utilizzare del seme "fresco".
In merito al problema a livello testicolare non ci sono novità, nel senso che ribadisco che l'impressione è che i medici intendano mantenere sotto controllo lo stato del testicolo destro in attesa che l'ICSI abbia esito positivo, e solo successivamente prendere in considerazione l'intervento per la sua asportazione (che però dovrei fare al di fuori della loro struttura, non essendo questa una clinica ma un Centro di ricerca sulla infertitilità e sulla riproduzione).
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Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
Gent.mo utente

concordo con quanto le hanno suggerito gli specialisti del centro a cui è affidato ed in attesa di sviluppi le porgo i miei saluti.
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
certamente aver proceduto ad una crioconservazione del liquido seminale può essere stata una precauzione in più. L'effettiva indicazione dipendeva dal grado di oligoastenoteratospermia che Lei presentava e presenta. Devo desumere severa.
In ogni caso, attendiamo buone notizie.
Un cordiale saluto
Prof. Giovanni MARTINO