Priapismo notturno e recurvatio

Sono un uomo di 47 anni e da circa 6 anni soffro di una forma di priapismo notturno accompagnato da una recurvatio progressiva.
I primi sintomi, accompagnati da un leggero incurvamento del pene, sono stati all'inizio uno sporadico priapismo notturno, riduzione del getto minzionale e successivamente di quello eiaculatorio con qualche bruciore uretrale e fastidi penieri.
All'assunzione di un farmaco per supposta cistite si sonno scatenati violentemete, spasmo pelvico, pollachiura diurna e notturna, intenso dolore anale, difficolta a svuotare completamente l'ampolla rettale durante la defecazione, disturbi intesinali, candida.
Ad una prima visita urologica, con esame uroflussometrico e prostatico transrettale dinamico, mi è stata riscontrata un leggera stenosi del collo vescicale e una calcificazione prostatica.
Mi è stato prescritto un antimicotico e consigliato di bere molto, assicurato inoltre che non c'era nulla di grave e che la cosa sarebbe passata da sola.
Dopo circa un anno di sintomatologia altalenante, mi sono sottoposto ad altra visita urologica la cui diagnosi riconduceva i disturbi ad una prostatite cronica con spasmo pelvico, di origini imputabili ad una lontana infezione da clamydia, della quale ho trovato tracce Igg nel siero ma non nei secreti, pur analizzati con diagnostica PRC.
La terapia adottata contenplava, oltre ad alfalitici e antispastici, infiltrazioni infraprostatiche trasperineali con un mix di cortisonici,antimicotici e antibiotici. L'esito del trattamento è stato solo un grave deficit erettile, con perdita di sensibilità al pene ed eiaculazione istantanea, perdurato per molti mesi ed in parte ancora presente a distanza si 5 anni.
Inutile dire che ho sospeso qualsiasi terapia antispastica associata.
Durante quel periodo, accanto alle normali erezioni sono scomparse anche quelle notturne ed, alla prima erezione indotta da viagra, si è evidenziata una disomogenea risposta ipertrofica dei corpi cavernosi con la parte finale del pene inizialmente meno ipertrofica. Successivamente un c'e' stato un peggioramento della curvatura diventata evidente
Dopo mesi e mesi, ad un risveglio progressivo della funzione erettile, sono ricominciate le erezioni notturne ed un peggioramento continuo della condizioni esteticofunzionali del pene: recurvatio con rotazione, incurvamento, iperspadia, riduzione delle dimensioni e dell'elasticità.
Parentesi esistenziale, da allora non ho più alcuna relazione di tipo sentimantale o sessuale e la situazione psicologica è sull'orlo di scelte infauste.
Ho cosultato successivamente altri urologi e andrologi ma non ho risolto nulla. L'ecodoppler dinamico peniero, di qualche anno fa, non ha riscontrato alterazioni evidenti ma al priaprismo notturno sempre più persistente segue un peggioramento costante della morfologia del pene, specie quando mi sveglio, più e più volte la notte e al mattino, in stato di erezione.
Dando credito a chi dice che e l'infiammazione uretrovescicale che provoca lo spasmo e non viceversa, sto provando da qualche mese ad assumere Omnic con il risultato unico di una leggero miglioramento della pollachiura.
Ho spesso fastidi al pene e dopo ieuculazione a volte mi si infiamma anche la regione anale.
Dal punto di vista sistemico (ho letto che il priaprismo notturno può essere associato a diverse forme di leucemia e reazioni autoimmuni), esami del sangue, eseguite recentemente, non evidenziano alterazioni particolari eccetto un alto valore di ferritina su cui sto indagando e che, per ora non riesco, ad associare a nulla (tranne che ad una sospetta CFS di cui soffro da più di 30 anni).
Dato per scontato che le cause scatenanti delle prostatiti, delle fibrosi peniere e dello spasmo pelvico sono difficili da indagare, a volte mi chiedo se l'origine di tutto questo non sia da ricercare in altri "distretti". Ma dove?
Per completare il quadro, dal punto di vista generale ho avuto in questo periodo un repentino deterioramento della vista, della mobilità articolare e delle funzioni gastrointestinali, alterazioni a livello delle unghie e del tono della pelle, ma forse sto solo invecchiando.
Non non so più a chi rivolgermi e soprattutto dove trovare un centro d'eccellenza per poter indagare a 360 gradi e trovare il bandolo della matassa.
Io sono di Roma e gradirei se qualcuno potesse consigliarmi al riguardo.
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
Caro lettore,

lei è uno dei moli casi di pazienti che, affetti da prostatiti persistenti, hanno "abboccato" alla semplicistica idea che iniettando antibiotici e cortisonici all'interno del tessuto prostatico si potesse guarire dal fenomeno e che, invece, si trovano con la malattia di base, disturbi erettili di varia natura e lo sconforto di aver, forse, fatto o subito qualcosa di insolito.
Al recente Congresso a Milano della European Association of Urology con oltre 13.000 urologi partecipanti ed oltre 1000 comunicazioni presentate io non ho sentito parlare di questa "miracolosa" modalità di curare le prostatiti e sì che ogni aspetto della Urologia è stato trattato. Perchè?????
La prostata, a livello della capsula, è tutta rivestita da nervi che regolano l'erezione. Andarla a bucare ripetutamente per iniettare la medicina "miracolosa" può far correre il rischio di colpire, lacerare o sezionare tali fasci nervosi determinando problemi conseguenti.
Abbia pazienza e si faccia vedere da specialista qualificato
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Completamente d'accordo col collega Pozza. A mio parere lei deve assolutamente cambiare approccio al problema affrontandolo in modo più coerente. Si rivolga ad un buon urologo nella sua zona.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per il consiglio, ma purtroppo i medici non hanno il bollino blu. In questi anni, come ho scritto, ho consultato diversi specialisti, anche con tanto di cattedra o apparizioni in programmi televisivi o comunque di sicura esperienza, ma non ho fatto che peggiorare, tanto che sono convinto che l’inerzia non mi avrebbe portato ad una condizione peggiore dell’attuale che per buona parte è dovuta ai rimedi e non alla causa.
All’origine non avevo alcuna cognizione sulle patologie urogenitali e nel tempo i dubbi, anziché dissiparsi, si sono moltiplicati e mi permetto di esplicitarne alcuni in ordine sparso:
1. C’è una relazione tra il priapismo notturno e la recurvatio?
2. Esiste un farmaco, di consolidata sperimentazione, che sia più efficace a contrastare le erezioni notturne?
Frequentando il forum dell’associazione sindromi pelvico prostatiche, non ho trovato molti “pazienti” con i miei stessi problemi, tranne uno che mi consigliava di cambiare alfalitico. Secondo lui e il suo urologo, l’Urodie, anche se più vecchio, e più efficace a contrastare questi sintomi.
3. In caso di eventuale TUIP, a che punto è, e che risultati statistici ha dato, la tecnica chirurgica che fa uso del laser?
4. Una volta appurato che si tratti di IPP, la ionoforesi con verapamil da qualche risultato? e , se si, in quali casi e dove poterla praticare?
5. Vista la complessità sintomatica e i risultati ottenuti fin qui girovagando per studi specialistici privati, mi chiedevo se esistono strutture, attrezzate con macchinari idonei e medici scrupolosi, in grado di affrontare i problemi che vi ho esposto senza dover girare per mezza Italia e rivolgersi di volta in volta ad un urologo, piuttosto che ad un andrologo, piuttosto che ad un proctologo, e girare i più disparati laboratori di analisi?
Avevo persino in mente di chiedere un ricovero a Pisa, ma qualcuno afferma che non sia più, come un tempo, la struttura di avanguardia nel nostro paese.
[#4]
Dr. Gabriele Antonini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 291 15 23
Nel suo caso avere una anamnesi di base sarebbe molto importante. E' diabetico?Iperteso? Io non sottovaluterei troppo i disturbi disurici che potrebbero essere la causa di una congestione cronica. Sicuramente le infiltrazioni da lei effettuate non hanno una valenza scientifica, ma da qui a dire che possano alterare strutture nervose ce ne passa.Chi effettua una biopsia prostatica random con 24 previevi che dovrebbe fare, avere una caduta del membro?
Saluti

Dr. Gabriele Antonini
Urologo Andrologo
www.antoniniurology.com
www.protesipeniene.it

[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

si tratta, quasi sempre, di trovare lo specilista, che abbia abbastanza esperienza in materia,che abbia potuto seguire molti casi analoghi e che possa consigliarle le terapie più opportune.
se vuole conulti il MinForma su Induratio Penis Plastica o il www.erezione,org
cari saluti
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