Deficit erettivo e scarso desiderio

salve dottori ho eseguito il doppler penieno ed in referto e' il seguente
esame ecografico in condizioni basali i corpi cavernosi appaiono simmetrici,di normali dimensioni e forma iniezione di 10mcg di pge1
la erezione consueguente appare di buona tumescenza e scarsa rigidita' ed indicata dal paziente come simile a quella abitualmente ottenuta in forma spontanea.
Non presenza,a tale quadro di risposta erettile,di recurvatum penieno degno di nota.i massimi valori di picco sistolico (psv)registrati sulle arterie cavernose a livello della crure peniene,sono risultati corrispondenti a:PSV dx >40cm/s PSV sx >45cm/s.

i valori di velocita teledistolica si sono mantenuti intorno a 10cm/s per tutta la durata dell'esame fase III e IV non ottenute azzeramento ed inversione della Vtd.
indice di resistenza aumentato.
le arterie cavernose,studiate con l'ausilio della petodica power dopler,appaiono bilateralmente di calibro ai limiti della norma(1,6mm)
regolari nel loro decorso e con buona visualizzazione delle ramificazioni elicine di II e III ordine.
conclusione pervieta e portata delle a.cavernose,bilateralmente nella normadeficit del meccanismo veno occlusivo conservato.cosa significa e cosa bisogna fare,potrebbe essere comportato da stress e depressione.devo fare altri test.i valori ormonali rientrano nei valori riferimento.potreste aiutarmi a capire .

sono stato da un'andrologo diverso dal precedente.

il quale mi ha diagnosticato il seguente problema.
modesta fuga venosa con sicuramente una partecipazione emozionale/ansiogena e quindi predominanza del sistema simpatico. Va effettuata una cura riabilitativa con Tadalafil 5 mg una cp die per sei settimane

voi ritenete che e' una cura che possa risolvermi il problema.l'ecografista che mi fece l'esame mi indico con parole semplici, che le arterie cavernose non erano elastiche e il sangue ritornava indietro.voi cosa mi consigliate grazie

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

mi sembra che l'ipotesi diagnostica, fatta dal collega che ha potuto valutarla in diretta, sia condivisibile; segua ora le indicazioni ricevute.

Se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html .

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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