Inquinamento e dimensioni del pene

buonasera dottori. una forte e ossessiva curiosità mi spinge a porvi delle domande. sono rimasto molto perplesso da una ricerca condotta dal dottor Carlo Foresta a padova, nella quale egli affermava che l'inquinamento ambientale, negli ultimi 60 anni e sopratutto negli ultimi 10, abbia modificato il corpo dell'uomo e le misure del suo pene allo stato di riposo. per affermare ciò vengono prese come riferimento le misure del rapporto di kinsey del 1948 nel quale si affermava che la misura media a riposo è di 9.7 cm. poi si fa riferimento ad uno studio condotto a firenze nel 2000 dove si rileva 9.0 cm come misura media. e, infine l'unico studio condotto dal professor Foresta nel 2012 rileva una misura media di 8.9 cm. le mie perplessità sono molteplici: prima cosa mi chiedo come una ricerca a livello scientifico possa prendere in considerazione delle misurazioni effettuate in condizioni, modalità e nazioni diverse e compararle in questo modo, traendo conclusioni così drastiche. secondo: ma queste misure a riposo non sono influenzate da tantissimi fattori a partire dalla temperaura esterna e dunque variare in piu modi? inoltre continuando a ricercare ho trovato un altro studio condotto in bulgaria nel quale si afferma che i ragazzi che abitano in campagna hanno in media il pene di 4mm superiore ai loro coetanei in città, e, in questo caso i risultati combacerebbero con quelli dello studio padovano in quanto chi è lontano dall'inquinamento della città avrebbe uno sviluppo diverso. in conclusione, secondo voi specialisti, se io fossi nato e cresciuto in campagna e avessi sempre consumato cibo biologico, avrei il pene più lungo? torniamo dunque al discorso dell inquinamento da estrogeni. infine io da non medico vedrei più nell inquinamento un problema a livello di fertilità e non di dimensioni del pene, per giunta a riposo. per avere un quadro completo fornisco i link delle 2 ricerche. cordiali saluti.

http://www.wellvit.it/blog/lunghezza-del-pene-diminuita-di-un-cm-in-60-anni-inquinamento-ambientale/

http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/20110617_164042.shtml

http://www.nbcnews.com/health/country-boys-got-it-going-puberty-study-finds-1C6437433?franchiseSlug=healthmain
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile giovane lettore,

anche se non è laureato in medicina e chirurgia vedo che ha centrato molte criticità dei vari studi da lei indicati e quindi è sulla buona strada per capire questo complesso problema andrologico.

A questo punto il nostro consiglio è quello di iniziare un corso per superare i test, entrare in facoltà, laurearsi in medicina e chirurgia e poi prendere la specialità; fatto questo poi condurre lei direttamente una ricerca più mirata e possibilmente priva di tutte le criticità ed imperfezioni da lei osservate nelle ricerche citate.

Nel frattempo più modestamente le mandiamo le nostre riflessioni, scritte per cercare di fare un pò di chiarezza su questo complicato problema, ai nostri lettori, che lei può trovare in questo minforma, già presente sul nostro sito:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/202-le-misure-del-pene-le-pene-del-pene-cioe-quando-il-pene-e-piccolo.html .

Un cordiale saluto.


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Utente
Utente
Se posso dunque, vorrei chiederle un suo personale parere. Le sembra corretto e plausibile trarre questo tipo di conclusioni sulla base delle misurazioni del pene a riposo? a maggiori dimensioni è correlata dunque (secondo gli studi) maggiore fertilità? le mie dimensioni che a riposo variano dai 9 cm agli 11 cm subiscono a fasi alterne l'influenza dell'inquinamento? (questo in tono ironico). Infine, secondo lei, se ci fosse in tal senso una variazione delle dimensioni a riposo negli ultimi 60 anni, si potrebbe dedurre che la stessa variazione sia riscontrabile anche in erezione?
La ringrazio e mi complimento con lei per la sua professionalità ma la invito anche a sbilanciarsi un po in quanto si parla di ricerche e non di patologie. A presto
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Cercare queste correlazioni è poco produttivo: di certo fertilità ed organi sessuali stanno diminuendo (probabilmente) sia nel maschio che nella femmina: metalli pesanti e ftalati in primis. Per cui almeno da un certo punto di vista non si corre il rischio di figuracce. Quanto alle sue variazioni oltre allo inquinamento faccia i conti con: stato d' animo, fretta, sforzo fisico, temperatura, dolori, pressione snaguigna, stato di benessere e di salute generale.
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Utente
Utente
si puo dunque affermare che chi abita in campagna abbia tendenzialmente un pene più lungo di chi abita in città, poichè più lontano dall'inquinamento cittadino? a un pene più lungo è correlata una migliore fertilità?
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Il problema è ulteriore: la suscettibilità all' inquinamneto è genetica, ed in italia la situazione è complessa, perchè, per ragioni storiche (soprattutto l' endogamia dei Romani antichi e la frantumazione territoriale) le genti galliche, saracene, sannite, umbre, picene, venete (ecc...) hanno conservato abbastanza intatto il determinante genbetico. Per cui un contadino lombardo è diverso da uno romagnolo od uguale a seconda che vi siano ceppi greci o meno. Detto questo Il trasferimento in campagna è sempre salutare.
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Utente
Utente
il suo discorso è molto interessante, volevo dunque, se possibile, sapere da lei se è possibile determinare in qualche modo tale suscettibilità genetica.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Personalmente le posso dire che è estremamente difficile arrivare ad una tale determinazione!

Ancora cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
con qualche centinaio di migliaio di euro se sequenza tutto il suo DNA: per rispondere al suo qwuesito serve qwuesto. I dati riportati sopra sono osservazionali nel corso di generazioni.
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Utente
Utente
ho continuato a raccimolare dati in merito e ho scoperto che questo studio italiano ha fatto il giro del mondo. a quanto pare che le dimensioni del pene umano si stiano riducendo è un dato che deriva solamente dallo studio di padova mentre che la fertilità in generale sia sempre più intaccata è emerso da piu studi a livello globale.in particolare ho trovato un articolo di una ricercatrice americana nello stato dell'indiana ( Debby Herbenick ) nonchè educatrice sessuale al Kinsey Institute, nel quale si afferma che non c'è un evidente tendenza al ribasso nella lunghezza del pene maschile, a partire dal fatto che ci sono pochi dati sulle dimensioni del pene adulto maschio da 50 o 60 anni fa, quindi confronti storici sono difficili da fare. inoltre vorrei aggiungere una personale osservazione: ho notato che in uno studio condotto negli anni 90 si avevano dimensioni maggiori a riposo per gli uomini la cui età era piu avanzata, mentre dimensioni minori a riposo per quanto riguardi individui più giovani. in erezione invece i giovani "vincevano". ho notato poi che nello studio di 60 anni fa, l'età media era parecchio più avanzata dell'età media nello studio di padova ( 19 anni ). metto il link dell articolo della ricercatrice
http://www.salon.com/2012/09/28/no_really_penises_are_not_shrinking/

cosa ne pensate voi esperti?? Cordiali saluti!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

io personalmente penso che sia un argomento interessante e comunque da seguire con attenzione ma non lo ritengo un mio particolare filone di studio.

Le ripeto: " a questo punto il mio consiglio, per lei, rimane quello di iniziare un corso per superare i test, entrare in facoltà, laurearsi in medicina e chirurgia e poi prendere la specialità; fatto questo poi lei, da andrologo, potrà direttamente condurre una ricerca su queste specifica e particolare settore andrologico."

Ancora un cordiale saluto.

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Utente
Utente
grazie per i consigli. a questo punto ho un ultima domanda. avendo io normali dimensioni e funzionalità di pene, testicoli, apparato muscolare in generale e scheletrico, e godendo di buona salute in generale, si può dire che i miei ormoni e ghiandole annesse abbiano funzionato e funzionano come dovrebbero indipendentemente dall'inquinamento, oppure possono esserci state comunque influenze a livello endocrino provenienti dal mondo esterno? grazie mille
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

da quello che ci scrive mi sembra un persona con una tipologia un pò ansiosa ed ipocondriaca e questo la allontanerebbe da una attività medica clinica diretta... rimane per lei comunque la ricerca!.

Detto questo, se non era presenta a Fukushima quando il reattore si è rotto per gravi motivi sismici, si tranquillizzi !

Ancora cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Detto fuori dai denti: se sya bene ed ha paura di star male, la questione è psicogena, non essendo lei a Fukushima.