Calcificazioni parenchimali e dimensioni testicoli

Salve,
Nel 2012 mi sono sottoposto ad accertamenti per la fertilità dai quali sono emersi:
azoospermia, varicocele sx di II° grado, idrocele, ernia minima sx.

Inoltre dall'esame ecografico risultava:
Dimensioni testicoli: dx: 43.8x26x21.9 mm, vol. 13 ml; sx: 43.9x28x20.7 mm, vol. 13.4 ml; v.n.: 14-25.
Diffuse puntiformi calcificazioni parenchimali sul testicolo dx.
Non ectasia dela rete testis e regolare vascolarizzazione in entrambi i lati.
Deferenti: lieve ectasia con irregolarità del profilo parietale in entrambi i lati.
Vaginali: lieve aumento del contenuto liquido in entrambi i lati ma più evidente a sx.
Funicoli: sx: ectasia dei vasi venosi sopra e peritesticolari incrementati da manovre Valsalva; dx: ectasia vasi venosi sopratesticolari.
All'Ecocolordoppler, a sx non reflusso in condizioni di base ma reflusso venoso sopratesticolare che perdura per qualche secondo, reso evidente da manovre funzionali (varicocele). A dx assenza di reflusso sia in condizioni di base che durante le manovre funzionali.
All'esame CFM delle arterie testicolari si ha un regolare flusso.

Dopo tutti gli accertamenti, anche genetici, ho tentato la TESE senza successo; dalla biosia risultava:
SX: sezioni di parenchima testicolarte i cui tubuli mostrano ispessimento e sclerosi della parete, taluni mostrano arresto della linea maturativa allo stadio di spermatogoni e spermatidi. A livello interstiziale sono evidenti aggregati di cellule di leydig.
DX: sezioni di parenchima testicolare i cui tubuli appaiono perlopiù atrofici e mostrano marcato ispessimento e sclerosi della parete. In sede interstiziale sono evidenti cellule di leydig.

Pochi giorni orsono mi sono sottoposto a un accertamento ecografico di controllo, che differisce dal precedente nei seguenti punti essenziali:
Dimensioni testicoli: dx: 43.6x25x18.8 mm, vol. 10.7 ml; sx: 46.6x26x19.5 mm, vol. 12.7 ml; v.n.: 14-25.
Diffuse puntiformi calcificazioni parenchimali sul testicolo dx con disuniforme riduzione dell'ecogenicità.
Diffuse puntiformi calcificazioni parenchimali sul testicolo sx con lieve riduzione dell'ecogenicità.
Non ectasia dela rete testis e regolare vascolarizzazione a sx, evidente riduzione della vascolarizzazione a dx.

Ho effettuato anche degli accertamenti ematici con TESTOSTERONE 2,9 ng/ml [rif. 2.8 - 8.0], BETA HCG 2 mIU/ml; tutti gli altri esami (LDH, TSH, FT3, FT4, ALFA FETOPROTEINA, FSH, LH, ESTRADIOLO, PRL) con valori rcompresi tra gli intervalli di riferimento.

Ovviamente appena possibile mi sottoporrò nuovamente a visita andrologica, ma nel frattempo vorrei sapere cosa mi dovrò aspettare.

1) E' stato uno sbaglio sottopormi alla TESE in presenza delle calcificazioni?
2) Perchè le calcificazioni adesso sono bilaterali?
3) C'era un modo per migliorare la vascolarizzazione fin dal 2012, e ci sono possibilità adesso?
4) Intervenire sul varicocele o sull'ernia gioverebbe?
5) Salvo possibili complicazioni tumorali, sono comunque destinato all'atrofia?

Vi ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
le calcificazioni non sono altro che esiti di vecchie infiammazioni ( parotite in passato?). Non vedo importanti variazioni tra un referto ecografico e l'altro.
Le biopsie effettuate purtroppo parlano di un quadro per lo più irreversibile ma è bene che ne parli più accuratamente con il suo urologo o andrologo di fiducia.Alla luce di quanto esposto e solo da qs non è il caso di darLe cdonsiglio sulla effettiva utilità di interventi chirurgici
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la solerte risposta.
Ciò che mi stupisce è che una vecchia infiammazione possa aver generato le calcificazioni in tempi differenti nei testicoli (due anni fa erano unilaterali), da qui le mie ipotesi da profano su come il piccolo intervento subito potesse aver avuto un ruolo nella diffusione di tali anomalie.
La diminuizione della vascolarizzazione mi preoccupa; non posso fare a meno di pensare che avrebbero potuto avvertirmi di quanto si poteva evincere dalla biopsia fin da allora. Probabilmente a livello medico ci sarebbe stato comunque poco da fare, ma se non altro avrei affrontato la cosa diversamente.
Grazie

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