Gonorrea - svalutazione del rischio

buonasera a tutti

scrivo per chiederVi un parere su quanto mi è accaduto di recente.

il 21/11 ho avuto un rapporto (protetto mediante uso del preservativo) con una donna in cui ci siamo praticati a vicenda anche del sesso orale (stavolta non "protetto").

qualche giorno dopo ho cominciato ad accusare alcuni fastidi al pene, seguiti da copiose perdite di liquido.

in data 4/12 (non ho potuto prima) mi sono recato presso un centro per le MTS dove mi sono stati fatti due tamponi seguiti da somministrazione (mediante iniezione) di ceftriaxone e azitromicina (2 cp da 500g l'una).

qualche giorno dopo ho avuto la conferma della diagnosi, ovvero gonorrea (I restanti test risultano negativi).

ho avvisato la partner, la quale si è recata dalla ginecologa per effettuare due tamponi (vaginale e cervicale) ma entrambi risultano negativi alla gonorrea (positivi solo a ureaplasma).
è plausibile che I batteri della gonorrea risiedano solo in gola in questo caso?
visto che lei risulta positive ad ureaplasma, come mai non lo sono risultato anche io? è opportuno che prenda qualche antibiotico?

nel frattempo vi confermo che da qualche giorno la "mia" gonorrea sembra essere passata ma ancora non riesco a sentirmi tranquillo.
ho provato ad "auto-visitarmi" alla ricerca di piccole ulcere riconducibili alla sifilide ma senza trovare nulla.

ringrazio fin da ora chi poträ darmi qualche consiglio/indicazione su come comportarmi.

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

oltre alla gonorrea con la tempistica che le indicherà il suo specialista di riferimento sarà opportuno fare anche le altre valutazioni mirati per le altre malattie sessualmente trasmissibili.

Sulla sede del gonococco possibile un focolaio orale, ha fatto un tampone oro-faringeo la sua compagna?

Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su eventuali problemi di natura andrologica che interessano i giovani uomini le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/196-la-prevenzione-andrologica-nell-eta-pediatrica-e-puberale.html

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
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Dott. la ringrazio per il feedback.
per rispondere alla sua domanda, la partner effettuerä il tampone faringeo in data odierna. staremo a vedere.

ciö che non mi è chiaro leggendo il suo link è se, sostanzialmente, posso ritenermi "tranquillo" dal punto di vista della sifilide e dell'HIV.

facendo un rapido calcolo, sono intercorsi circa 25/26 giorni dal comportamento a rischio e non mi sono comparse le tipiche (per la sifilide) ulcere nelle zone di "contatto": cosa ne pensa?

in seconda Battuta, avendo praticato del sesso orale alla mia partner, la percentuale di rischio per l'HIV qual'è?

la ringrazio ancora per il tempo dedicatomi.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

percentuali di rischio, da questa postazione, è difficile darle.

A 30 giorni dal rapporto a rischio bene fare tutte le valutazione per escludere la presenza delle più comuni malattie a trasmissione sessuale.

Ancora un cordiale saluto.