Jelqing: glande molle, possibili danni

Gentili dottori
intanto porgo i miei cordiali saluti a tutti e vi ringrazio anticipatamente per il servizio che offrite.
Come avrete certamente capito dal titolo, ho fatto il grandissimo errore di provare la famosa pratica del jelqing che fin troppi spacciano per "miracolosa". Sono un ragazzo di 21 anni e mi sono da sempre fatto complessi sulle dimensioni del mio pene e viaggiando su internet sono incappato, purtroppo, su questa pratica e mi sono lasciato manipolare e convincere soprattutto dai presunti guadagni che molti hanno dichiarato di avere avuto (molto probabilmente tutte manovre studiate al fine di commercializzare tali pratiche). Ma non vorrei perdermi troppo in chiacchere e rischiare di annoiarvi, quindi vado subito al dunque.. Ho attuato gli esercizi completi, che sicuramente sapete ormai piuttosto bene data la frequenza con cui le persone vengono a farsi visitare a causa di questi, quindi: riscaldamento, jelqing cercando di non farlo con più dell'80% di erezione, stretching a pene eretto e rilassato, kegel il tutto per circa 30 minuti al giorno e a volte con eccessiva pressione. Li ho attuati per la prima volta con una costanza di circa 1 mese per poi lasciar perdere a causa di dolori diffusi sull'asta del pene ed un dolore concentrato in un punto specifico, precisamente nel lato sinistro appena sotto il glande di circa due centimetri, a causa di uno scorrimento fatto male. Smettendo tali pratiche è passato anche il dolore e tutto sembrava essersi normalizzato ma a distanza di due anni decido di iniziare nuovamente. Questa volta il tutto è durato 3 mesi e quel dolorino si è rifatto vivo, ma nulla di che. Non avendo avuto risultati ho deciso di smettere del tutto, ma poi due settimane fa a distanza di circa 7 mesi dall'ultimo periodo di esercizi mi sono lasciato di nuovo condizionare dai complessi e ho deciso di riprovare, così la pratica è andata avanti 5 giorni attuandola in modo molto blando fino a quando mi sono accorto che DURANTE L'EREZIONE IL GLANDE PERDEVA DUREZZA E SI FACEVA PIUTTOSTO TURGIDO mentre il resto del pene continuava a restare abbastanza duro. Adesso non ricordo da quanto tempo va avanti questa cosa o quando sia cominciata per la prima volta, quindi non saprei collegare questi eventi ad una possibile causa psicogena o ad altro. Ma comunque sia la cosa sembra continuare e la domanda che vi rivolgo è questa: QUALI SONO I POSSIBILI DANNI CHE SI POSSONO PROVOCARE ATTUANDO IL JELQING, CHE CAUSANO ECCESSIVA TURGIDITÀ DEL GLANDE IN STATO DI COMPLETA EREZIONE? E COS'ALTRO POTREBBE PROVOCARE CIÒ?
Vorrei davvero tanto che mi rispondeste e che lo faceste con sincerità e senza farvi il problema di potermi mettere ansie, perchè già documentarsi su internet e leggere cose come disfunsione erettile venosa occlusiva, fuga venosa e altra roba del genere non di certo tranquillizza.
È POSSIBILE CHE ABBIA PROVOCATO DAVVERO UN DANNEGGIAMENTO DELLE VALVOLE A NIDO DI RONDINE?? O all'arteria bulbo uretrale o addirittura ai nervi??
[#1]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro Utente,nel consigliarle di allontanarsi definitivamente dal web,la invito ad approfittare di tali dubbi per consultare un andrologo che,con un ecodoppler penieno,farà chiarezza sul quadro clinico,spesso inquinato dalle notizie sparate dalla rete.Cordialità.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Gentile utente
non è il primo paziente che dice di avere tali disturbi di glande molle dopo tali esercizi o utilizzo di estensori del pene e/o pompe idrauliche per l'allungamento del pene. Gli esercizi, oltre a non portare alcun risultato e a far perdere tempo, possono portare anche a effetti spiacevoli. Per non parlare degli estensori del pene o delle pompe idrauliche che devono essere usate solo secondo prescrizione medica e per motivi di riabilitazione.

Riguardo al suo caso, lasci passare un pò di tempo e veda se questo problema continua. Altrimenti come, ha suggerito il Dott. Izzo, le consiglio un ecocolordoppler penieno ed una valutazione uro-andrologica. Non sarà il suo caso ma, utilizzando queste pratiche, si possono creare microdanni vascolari e neurologici i quali possono portare a processi di fibrosi più o meno accentuata. Il tutto con conseguenze negative per funzione, vascolarizzazione e sensibilità del pene.
Ci faccia sapere. Restiamo disponibili se ci sono altre questioni.
Cordiali saluti.

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori
Vi ringrazio infinitamente per le risposte che avete dato e per la celerità con cui l'avete fatto. Prenderò a cuore i vostri consigli e aspetterò un pò di tempo, se la situazione non dovesse migliorare prenoterò la visita da un uro-andrologo spiegandogli la situazione e magari farò l'ecocolordoppler anche sotto suo consiglio. Nel frattempo cerco di allontanarmi il più possibile dal web, cosa che avrei dovuto fare già da tempo e sperare in un possibile miglioramento. Vi ringrazio per la vostra disponibiltà e pazienza e porgo un ultima domanda al dr.Andrea Bottai al quale chiedo: Qualcuno, magari qualche suo paziente, che ha lamentato tale problema legato a queste pratiche e attrezzi è riuscito a migliorare? Magari anche in modo spontaneo?
Mi vergogno molto per aver abboccato a queste idiozie propinate dal web pur avendo il presentimento di non fare qualcosa di giusto e farmi del serio male. Ho paura di essere andato in contro a qualcosa di irrimediabile ed aver fatto uno stupido errore che potrei portarmi a vita.
Sentiti ringaziamenti e buona giornata a tutti.
[#4]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Il mio consiglio è di lasciare passare un pó di tempo, capire oggettivamente quali problemi ci sono e consultare un andrologo. Mi faccia sapere