Il male oscuro

Salve, all'incirca 30 giorni fa, alzandomi di mattina ho riscontrato un marcato bruciore durante la minzione, senso di pesantezza perineale, talvolta fitte di lieve dolore al testicolo sinistro. La minzione era solo leggermente piu' frequente, tanto che di notte mi alzavo al massimo un paio di volte. A questa cosa si è associata una progressiva perdita dell'erezione che nell'arco di 20 giorni (durante la terapia) è diventata pressocchè totale.
Recatomi dal mio medico di base ho iniziato una terapia di antibiotici (augmentin 500 mg, 2 volte al giorno e Mictasone, 1 volta al giorno). Dopo 5 giorni il medico ha cambiato la terapia sostituendolo con il tavanic, per altri 10 giorni. Al termine del mictasone ho continuato con una confezione di Ketoprofene.

Al termine di questo ciclo di terapia, durato oltre 15 giorni, non avendo sollievo ho iniziato a fare le analisi di routine. Ho fatto l'urinocoltura (dopo 6 giorni dalla sospensione della terapia antibiotica) con esito NEGATIVO. Ecografia reni, vescica, testicoli e prostata con esito NEGATIVO, tutto nella norma, anzi perfetto. PSA, 0,24.
Inoltre ho fatto le analisi per una donazione di sangue ed ho tutti i valori nella norma a parte il valore dei trigliceridi 30 ed una leggera eusinofilia. Markers virali NEGATIVI.

Mi sono recato da un urologo che dopo una visita rettale e dopo aver espostola sintomatologia mi ha detto che c'era una lievissima infiammazione della prostata, mi ha prescritto degli integratori,poi soluzione shoum 3 volte al giorno ed un altro antinfiammatorio: topster, supposte, 10 giorni.

A questo punto mi chiedo se il deficit erettile (visto che è il disturbo principale, ad oggi) sia attribuibile alla lieve infiammazione della prostata. Se è normale che le mie rare erezioni siano dolorose (soprattutto) se sto assumendo antinfiammatori.
Sono molto preoccupato, ho 28 anni e sinceramente spero di poter riacquisire la mia ordinaria capacità erettile anteriore a questo evento. Faccio sport, seguo una dieta vegetariana, non bevo, non fumo, solo in passato posso aver abusato di caffè, un po' per il lavoro che faccio (forze di polizia, mi capitano spesso lunghi turni di notte per appostamenti) un po' per una naturale predisposizione a questa molecola.

A questo punto i "se" ed i "ma" si moltiplicano, inizio a pensare l'opportunità di un tampone uretrale, per verificare una eventuale positività alla chlamydia (ho avuto una vita sentimentale molto stabile, con rapporti lunghi... gli ultimi rapporti non protetti risalgono a due anni fa con una persona con cui sono stato piu' di un anno), vorrei valutare anche l'opportunità di una ecografia transrettale ma l'urologo dice che per ora è sufficiente cio' che abbiamo, anche se in realtà non mi ha convinto (non lo so, io ho chiesto tanto cose ma non si è sbottonato piu' di tanto).

Non so come procedere, ricordo che quando assumevo antibiotici, le cose andavano meglio con le erezioni, ma aumentava il bruciore durante la minzione, soprattuto quando prendevo il mictasone associato alla levofloxacina.
Mi chiedo perchè non mi è stato dato il ciproxin che si usa in questi casi.
Quali controlli pensate che siano opportuni fare in questo momento, alla luce di quelli già effettuati?

Devo andare anche da un andrologo subito oppure aspettare ancora un po', come ha consigliato il mio medico di base?

E' possibile che il deficit erettile non sia associato a questa presunta infezione, ma al caffè?
Sono possibili deficit erettili momentanei e che passano da soli dopo un po'? tengo a precisare di non essere un soggetto ansioso, anzi al contrario.


Chiedo scusa del disturbo, nonchè della lunghezza del post, oltre che per l'esposizione non propriamente sistematica a causa dei 10 minuti di pausa in cui mi sono deciso a "condensare" tutto il mio "travaglio".


Grazie a tutti, di cuore.
[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
La eosinofilia, è l’unico dato che fornisce, insieme alla infezione dell’apparato urogenitale, mancanza di erezione. Chiaramente, una ecografia transrettale, sarebbe necessaria. Non riferisce altre patologie avute precedentemente.I suoi disturbi possono dipendere da Chlamidia, Mycoplasmi, infezioni virali come papillomi; tutto questo va cercato, ma la difficoltà principale è costituita dalla caratteristica di questi agenti patogeni, sono intracellulari, quindi di difficile diagnosi con i comuni esami forniti dalla medicina convenzionale. Anche la produzione di anticorpi, potrebbe non essere avvenuta; inoltre per il papilloma virus, non viene fatta la PCR. Proprio per questi motivi, per la possibilità che la sua sintomatologia sia mantenuta da una infiammazione persistente, asintomatica, che dura da diverso tempo, in altre zone, ho strutturato una metodica originale, personale, che mi permette, in tempo reale, di seguire il ragionamento diagnostico e terapeutico, poter rispondere alle domande poste dalla persona in esame. Come vede, non è così semplice, arrivare ad una soluzione, considerando che gli antibiotici spesso, ormai non hanno più nessuna efficacia, ma soprattutto non intervengono sui virus. Deve essere analizzato il sistema immunitario, senza deprimerlo con il cortisone, che permette la progressione dei batteri, ma soprattutto dei virus, con il risultato di aumentare l’aggravamento. Ma soprattutto individuare esattamente gli agenti patogeni responsabili, ed agire su questi, attraverso il sistema immunitario.
Saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio è stato molto gentile.
Il fatto è che di patologie avute precedentemente non ce ne sono. Sono sempre stato un soggetto sano, ho avuto l'epatite A quando avevo 5 anni e non prendo l'influenza da 7 anni. Come interventi..sono stato circonciso quando avevo 8 anni. Non ho avuto problematiche recenti. L'anno scorso mi capito' una cosa simile, infezione alle vie urinarie, sempre con deficit erettile, ma che passo' con antibiotici in 3 giorni. Cosa per cui continuai una terapia di copertura per una settimana.

Come sintomatologia diciamo che posso sfasare la cosa in due periodi: la fase acuta, la fase attuale.

La fase acuta:
Bruciore e senso di pesantezza perineale, con piccole fitte che spesso coinvolgevano il testicolo sinistro e talora la natica, sempre a sx (nulla di insopportabile).
Bruciore durante la minzione ed a volte post minzione.
Infine un dolorino a volte costante, e talvolta semplice bruciore ma cmq molto ben localizzato, al frenulo.
Deficit parziale dell'erezione.
Non c'è altro.


Fase attuale:

Deficit, credo un buon 70%, talora totale, dell'erezione.
Volume dell'eiaculazione molto ridotta. senso di bruciore alla base del pene quando vi è un tentativo di erezione.
Volume dell'eiaculazione molto ridotta.

A volte lieve bruciore post minzione.

A volte, alla stimolazione del frenulo, un lieve bruciore (ben localizzato) al testicolo SX.


Per quanto riguarda gli esami, volevo precisare che per esiti negativi intendo che TUTTI i valori sono nella norma (valori mediani, sembra fatto apposta!) a parte quelli da me riportati (eusinofilia 8%).
Anche l'ecografia indica volumi forme, pesi etc etc nella norma. La parte restanete, come nel post precedente.

Il prossimo passo deve essere una transrettale? (ho sempre una gran paura di prendermi una epatite C con questi esami).


Grazie a tutti, per la professionlità e la qualità del servizio offerto.
[#3]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
volendo essere onesto, Le dovrei proporre una nuova completa rivalutazione clinica, con l'appoggio di opportuni esami di laboratorio e strumentali.
Ovviamente sostituendo il Collega Specialista che L'ha trattata sino ad ora, non solo senza successo (può capitare), ma anche senza alcun impegno e partecipazione etico-professionale (non deve capitare).
Per quanto riguarda le altre congetture, non ho commenti da fare.
Affettuosi auguri per la risoluzione del Suo problema e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#4]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gentile utente,
onde trovare risposta alle Sue domande penso che la cosa migliore sia continuare a farsi vedere dal collega urologo che La ha in cura.
Vedrà che troverà soluzione a tutti i suoi quesiti.
Cordiali saluti.

Dott.Roberto Mallus

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