Una vita sessuale regolare

sono sposata da 7 anni e da qualche tempo, avendo io e mio marito deciso di voler avere un figlio e nonriuscendo ad avere un esito abbiamo deciso di sottoporci ad esami clinici. Sotto la guida di un ginecologo abbiamo verificato l'insussistenza di problemi, ma avendo noi 40 anni, ci è stato suggerito di accellerare comunque. In maniera prima più rara, ora frequente si è manifestato il problema dell'ansia da prestazione, pur avendo avuto io e mio marito da sempre una vita sessuale regolare e senza problemi. Abbiamo entrambi una professione impegnativa e spesso stressante, in questo periodo molto per lui. Mio marito ha detto al ginecologo di questa cosa in occasione di un incontro in cui mostravamo l'esito degli esami clinici, io ho apprezzato moltissimo il gesto non richiesto, e ci ha detto che spesso è tipico nei casi in cui è intenso il desiderio di avere un figlio, ma di stare tranquilli e ritagliarci momento nostri. Ora mio marito ha anche un problema di idrocele per cui deve essere operato a breve. Insomma lui dice che nel rapporto, che inizia regolarmente, viene turbato dalla prospettiva del fallimento che poi sopraggiunge, oltre al fatto che ora ha un certo fastidio dato dal problema più recente di cui ho detto. Insomma l'idea del volere un figlio+stress+idrocele fanno sì che pur avendo affrontato il problema inizialmente senza dargli assolutamente peso ma quasi scherzandoci sopra, ora non so cosa sia meglio fare , lui dice proviamo con più frequanza e vediamo cosa succede, ma io mi accorgo che lui affronta il momento senza la naturale crescente coinvolgimento, ma quasi nell'attesa di vedere cosa succede.
Io gli ho chiesto di guardarsi un po' dentro cercando di capire e distinguendo il problema che, confesso, ora crea un po' di preoccupazione anche per me.
Non vorrei che insistendo si peggiori oppure chiederei se sia meglio rivolgersi ad uno specialista.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Cara lettrice ,

spesso in queste situazioni cliniche ed umane complesse il semplice "guardarsi dentro" può non bastare e bisogna consultare uno specialista esperto e capace di affrontare in diretta il vostro problema.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta

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Giovanni Beretta M.D.
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