La pelle è leggermente stretta anche se va giu senza problemi, fino

Sono un ragazzo di 26 anni e gia dal periodo adolescenziale ho una ipersensibilità del glande.
i sintomi sono fastidi diffusi, e anche fitte di dolore su tutta la superficie del glande quando viene toccato (lo posso toccare solamente tendo premuto ma nn sopporto lo sfregamento con le dita o con spugne o altro, anche se molto delicatamente)
sulla punta dove è presente anche un doppio meato (uno a fondo cieco) il dolore al tatto è molto piu forte ed è sempre un po arrosato.(l'urologo ha escluso di chiudere il meato a fondo cieco nn infettato)
sulla punta se rimane un po di urina a volte provo piccoli bruciori.
Lavandolo il glande con la doccia a pressione leggera, pur nn provando dolore, si irrita molto facilmente.
Anche se i fastidi sono presenti da parecchio, mi sono deciso ad affrontare il problema soloamente verso i 24 anni, dopo aver avuto i miei primi rapporti sessuali, dove questa sensibilità mi ha creato molti problemi, visto che anche nei rapporti orali provavo solo fastidi e fitte con conseguente perdita dell'erezione ( motivo di forte stress per la mia ex ragazza), gli stessi problemi li ho in tutti i rapporti nn vaginali a glande scoperto. (anche in quelli vaginali se molto cruenti posso provare dei fastidi)
L'urologo dopo avermi fatto fare tutte le analisi con i tamponi, sia del doppio meato che del meato normale (tutte negative), aver provato varie creme antibiotiche, senza nessun effetto mi ha mandato dal dermatologo il quale nn ha riscontrato problemi dermatologici.
il pene in erezione nn si scopre da solo e la pelle è leggermente stretta anche se va giu senza problemi, fino a 12 anni pero era attaccata al glande ed è stata staccata tramite un piccolo intervento.
A questo punto io nn so piu cosa fare, e nn posso tenermi il problema come mi ha consigliato l'urologo, perche mi crea troppi problemi nella vita sessuale.
Possibile che nn ci sia una soluzione??
Che figura professionale devo contattare, dato che sia l'urologo che il dermatologo nn sono stati ingrado di aiutarmi?
[#1]
Dr. Antonio Giambersio Andrologo, Endocrinologo 816 21
Gentile Utente,
la Sua sintomatologia è molto più frequente di quanto si
pensi.
La terapia che bisogna fare in questi casi
è di tipo desensibilizzante
e consiste sostanzialmente in una serie di esercizi
progressivi da compiere.
La figura professionale giusta da contattare è quella
di un andrologo che abbia esperienza con tali tipi di
trattamenti.
Ci tenga al corrente, cordiali saluti

Dr. A. GIAMBERSIO
www.ambulatoriodiandrologia.it

[#2]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
credo che debba affidarsi ad un buon andrologo e a roma non troverà difficoltà a trovarne

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#3]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
volendo rimanere sulle generali, si può affermare che l'ipersensibilità del glande è molto spesso dovuta a due motivazioni:
1. nella assoluta gran parte dei casi ad infiammazione, acuta o cronica, della parte, sostenuta la maggior parte delle volte da una condizione di fimosi non necessariamente serrata o frenulo breve. Occorre quindi la supervisione dello Specialista Dermatologo e del Chirurgo. Lo stesso Dermatologo Le potrebbe consigliare quali creme utilizzare localmente per ridurre il sintomo. Io personalmente, in tutti i casi di ipersensibilità con una sia pur minima condizione di restringimento prepuziale, propongo la circoncisione.
2. In percentuali minori, a motivazioni psicologiche che si possono tradurre ad un particolare esaltato stato di attenzione del singolo individuo proprio nei confronti delle sensazioni che provengono da un determinato distretto anatomico.
Esami strumentali come la biotesiometria e/o i potenziali evocati potrebebro risulatre utili per valutare la sensibilità fisica di di questa delicatissima parte dell'organismo. Per valutare invece il versante psicologico, esistono alcuni test psicodiagnostici di chiara pertinenza specilaistica.
Dalla corretta integrazione degli esami clinici e strumentali dovrebbe scaturire una diagnosi corretta e professionalmente valida.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it