Apatia a seguito di risveglio dopo anestesia in rianimazione

Salve. Chiedo gentilmente un consulto per mia madre, che di recente è stata portata in rianimazione a seguito di una broncopolmonite non vista che ha portato(presumiamo, ad ora dopo 28 giorni i medici non ci hanno dato risposte certe in merito) a una situazione polmonare abbastanza difficile con annesso scompenso cardiaco e sfortunatamente anche un attacco ischemico(che pare essere riassorbito), dopo tre settimane di rianimazione le è stata praticata anche la tracheostomia. La mia domanda verte sul fatto che a causa delle difficoltà sopra riportate, negli ultimi giorni c'è stato un versamento pleurico bi-laterale tale da rendere necessario un drenaggio(nonostante la tracheostomia) che va avanti da quasi tre giorni, e in questi tre giorni mia madre è stata tenuta sedata, praticamente addormentata. Ora però che ha riaperto gli occhi, abbiamo notato con preoccupazione che lei è poco responsiva, muove solo gli occhi, poco la testa, qualche sbadiglio ma quando tentiamo di parlare con lei, oltre a osservarci con aria indifferente non notiamo stimoli, se le domandiamo come nei giorni precedenti qualcosa e le chiediamo di farci cenno con la testa se ha capito, a differenza dei giorni passati lei non accenna risposta, anche se ci osserva. Se le chiediamo di stringerci la mano o di muovere le gambe non lo fa, alla classica domanda " ti fa male qualcosa? Se stai bene fai un cenno con la testa o stringimi la mano" non abbiamo notato nessuna risposta da parte sua, contrariamente a prima che venisse sedata, dove si mostrava molto attiva e attenta. Adesso lo sguardo è diverso, non è assente, ma indifferente, non accenna nemmeno un sorriso e anche incrociando il suo sguardo con il nostro, dopo qualche secondo lei distoglie lo sguardo. Ho provato a cambiare lato del letto, dal sinistro al destro, per vedere se girava la testa, lei si è accorta che avevo cambiato lato, si è leggermente girata con lo sguardo per pochi secondi e poi è ritornata alla sua posizione di partenza, mostrando indifferenza alle sollecitazioni ricevute.

Da cosa potrebbe dipendere un comportamento del genere? I medici della rianimazione hanno escluso danni neurologici e spingono per una forma di depressione e di debolezza dovuta alla sua condizione, però noi non siamo onestamente dello stesso avviso e ci sembra strano questo suo comportamento, perchè per quanto depressa, debole e abbattuta non ci sembra normale che una madre non risponda per due giorni di fila alle attenzioni di un figlio, nè stringendogli la mano, nè dandogli un bacio, anche solo uno, quando invece la si vede sbadigliare poco dopo o deglutire. Una sedazione può portare a questi comportamenti? Quali altre cause potrebbero essere compatibili con un comportamento del genere?


Grazie anticipatamente per una eventuale risposta, se dovessero servire altri dettagli non mancherò di inserire tutte le informazioni in mio possesso se dovesse essere necessario.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Gentile Utente le rispondo nei limiti di un consulto a distanza, non conoscendo la paziente, la sua età e soprattutto le sue condizioni generali precedenti questo episodio che lei racconta e che l'hanno portata al ricovero. Così come le eventuali terapie domiciliari assunte.
In un certo limite non mi meraviglia lo stato neurologico rappresentato dopo tanti giorni di sedazione e considerando ciò che ha passato.
Non so esattamente da quanti giorni la sedazione sia stata sospesa e da quanti ancora sua madre si presenta così. Tuttavia il perdurare di questa situazione certamente imporrebbe una TC o anche una RM, se possibile, all'encefalo.
Per valutare se ci possa essere stato un eventuale danno cerebrale ipossico legato alla polmonite e o allo scompenso cardiaco.
In alternativa anche un elettroencefalogramma.
Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti anche in conseguenza dell'evoluzione del quadro. Cordiali saluti.

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, cerco di aggiungere altri dettagli e un aggiornamento a ieri(l'orario di visita è dalle 17:00 alle 18:00). Mia madre ha 68 anni, preciso che era purtroppo fumatrice(7-10 sigaretta al giorno), ha una situazione renale di moderata insufficienza, con un rene grinzo e una creatinina di 2,5 . Precedentemente aveva avuto tre ischemie, la prima nel 1998, la seconda nel 2008 dalle quali ne era uscita più che bene, senza problemi invalidanti dal punto di vista motoria a parte qualche leggera difficoltà nella scrittura, la terza a fine 2015 dove aveva riportato qualche danno alla vista, (danni visivi che poi fortunatamente sono stati riassorbiti completamente in meno di due settimane ( con mia sorpresa era ritornata a vedere come prima) e pare il quarto evento ischemico poco prima dell'ultimo ricovero a fine Febbraio 2016(a parte gli ultimi eventi spiegati prima durante la sedazione).

Faceva terapia antiaggregante con la ticlopidina dorom da 250 e prendeva dei farmaci ipertensivi per tenere sotto controllo la pressione e si adoperava anche per tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi con buoni risultati riscontrati nelle ultime analisi di controllo, risalenti a Gennaio 2016.

La situazione attuale aggiornata a ieri dai medici della rianimazione mi appare personalmente strana e cerco di esporla in maniera più chiara possibile: I primi riferimenti risalenti a qualche giorno addietro direttamente dal primario(che preciso a solo titolo informativo che è un FF) asserivano a uno stato depressivo dovuto alla lunga permanenza nella rianimazioni, ieri però il medico di turno è stato di tutt'altro avviso è ci ha fatto capire che probabilmente c'è stato un evento ischemico ma dalla tac che hanno fatto al momento la situazione risulta sovrapponibile a quelle fatte precedentemente, quindi ha ipotizzato un danno ischemico che ancora non è visibile alla tac, ma hanno aggiunto un dettaglio per la situazione Cardiaca: Alla mia domanda del perchè la pressione risultasse discretamente bassa nonostante lei soffrisse di ipertensione da anni(ho visto valori anche di 96\67 ) mi è stato risposto che dipende dallo scompenso cardiaco, e che avevano praticato un minimo di adrenalina tramite un tubicino(mi spiace ma non ricordo le parole esatte) che era un vasocostrittore e che aiutava il cuore ad avere la pressione più alta. Però ad oggi non le hanno fatto nessuno esame specifico, neanche un ecocardiogramma perchè pare che non abbiano questa strumentazione in rianimazione, e dal reparto di cardiologia qualche piano sopra ci è stato detto che ci sono due macchinari atti allo scopo ma quello trasportabile è rotto e sempre a detta loro il secondo non è trasportabile giù alla rianimazione, ma al momento non hanno portato nemmeno mia madre sopra per fare questo esame.

La ringrazio per i consigli sulla TC o RM per la valutazione di eventuali danni che cercheremo di capire con i medici curanti se hanno in programma di rifare la TC oppure una RM, ma visto che ad oggi ci hanno fornito queste nuove informazioni sull'aspetto cardiaco, posso chiederle quali sarebbero gli esami utili per valutare una situazione cardiaca in stato di scompenso oltre all'ecocardiogramma? E se i medici si ostinassero a non voler fare questi esami nonostante siano necessari per mancanza di macchinari noi familiari possiamo optare per spingere il primario responsabile a fare in modo di poter mettere mia madre in condizione di poter fare questi esami facendo arrivare dall'esterno qualcuno con i mezzi necessari oppure spingere per poterla spostare in una rianimazione più attrezzata? Rientra nei nostri diritti chiederlo a esclusivo interesse della paziente?


Ringraziandola anticipatamente finisco per aggiornarla anche dal punto di vista neurologico, ieri durante l'orario di visita abbiamo trovato mia madre leggermente più reattiva, si è emozionata un paio di volte(segno positivo rispetto all'afasia che avevamo riscontrato nei giorni precedenti), muove l'avambraccio sinistro e un pò la testa, anche un poco i piedi, e dà segno di capirci contrariamente ai giorni precedenti, ovviamente siamo preoccupati che nonostante la situazione sia in leggero miglioramento il cuore scompensato possa aver prodotto una ischemia cardiaca, e restiamo aperti ai consigli che ci darete sugli esami da fare per il cuore e in questi casi di scompenso cardiaco, visto che purtroppo dalla rianimazione parlano solo di ecocardiogramma che però al momento non pare possibile fare, perchè vogliamo capire quali siano gli esami che si dovrebbero fare in una situazione del genere e se possiamo spingere per ottenerli se questi non dovessero essere in programma. Grazie anticipatamente.
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