Circa 10 anni fa mia madre ha avuto un ictus e da questo episodio si è conclamata la malattia di

gentili dottori,ho un fratello di 55 anni che vive in casa coi miei genitori anziani e malati.Circa 10 anni fa mia madre ha avuto un ictus e da questo episodio si è conclamata la malattia di mio fratello che è stata diagnosticata come schizofrenia paranoica.Ha iniziato ad accusare dei fastidi all'udito che a suo dire erano sorti dopo lo scoppio di un petardo molto vicino a lui.E' stato operato ma purtroppo è rimasto sordo all'orecchio destro.
Lui continuava a sentire un ronzio nell orecchio che i medici spiegavano come un problema di tipo psicologico.
Non vorrei dilungarmi ancora troppo anche perchè so che non basterebbe una giornata per raccontare tutte le difficoltà che abbiamo affrontato.....tornando al nocciolo della questione, io e mia sorella (che vive anche lei lontano)ci siamo rivolti al centro di igiene mentale del territorio (provincia di benevento), eravamo molto spaventate e disorientate però al centro ci hanno inizialmente riassicurato e hanno provveduto a prescrivere una terapia a mio fratello ma vedendo che questi si rifiutava di collaborare hanno mollato la presa e l'hanno abbandonato a se stesso....Ad ogni richiesta di aiuto fatta da me o mia sorella il Centro si attiva ma solo per quanto riguarda la fase iniziale prevista dalla procedura, ci tengono buone rassicurandoci che verrà seguito e curato, ma appena molliamo la presa la situazione precipita nuovamente!
Mio fratello rifiuta di curarsi perchè si ritiene sano e ci accusa di non capire i suoi problemi e la gravità della situazione( ha manie di persecuzione e crede di essere spiato da alcuni satelliti, ha manie di grandezza, distacco emotivo, ansia,insonnia,etc...)....e il Centro finchè non lo tartassiamo di telefonate fa finta di niente!
non sappiamo più cosa fare.....lo vediamo peggiorare ogni giorno di più e abbiamo paura,poichè le sue paranoie stanno prendendo di mira persone reali del paese e non vogliamo che succedano situazioni spiacevoli.
Io e mia sorella abitiamo molto lontano e sia io che lei abbiamo un lavoro ed una famiglia da mandare avanti.....in questi 10 anni abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere e sopratutto abbiamo lottato anche quando alcuni medici (se cosi possono essere ancora chiamati) ci dicevano che in realtà lui stava meglio e invece lo ritrovavamo magari barricato in camera con il terrore che qualcuno voglia ucciderlo!!!!
Cosa possiamo fare?come possiamo aiutarlo visto che al centro di igiene mentale sostengono che non possono oblbigarlo a curarsi contro la sua volontà!
dobbiamo rassegnarci oppure c'è ancora una strada da intraprendere e che ci possa dare un pò di respiro??Grazie per l'attenzione

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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Gentili utenti
quella che voi descrivete è una situazione grave, e i vostri timori sono giustificati.
Una sintomatologia di questo genere richiederebbe un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Provate a chiedere un appuntamento con il Responsabile del Servizio, può darsi che non conosca a fondo il caso.
Auguri

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore purtroppo gia diverse volte mio fratello è stato ricoverato con TSO, l'ultima proprio la settimana scorsa....ma è sempre la solita storia, rimane ricoverato una settimana e poi rimandato a casa...dovrebbe continuare una cura che sicuramente lui non continuerà...è sempre la solita storia!
Purtroppo i medici del centro sono ben a conoscenza di tutti i retroscena e di tutti i dettagli anche perchè sono anni che questa storia va avanti....non sappiamo più veramente cosa fare....
la ringrazio comunque per l'attenzione data al mio caso!
[#3]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Un trattamento ritardo, cioè alcuni farmaci dati per iniezione intramuscolare e che durano fino a un mese, possono talvolta essere utili per persone come suo fratello poco aderenti alla terapia, ma mi sembra strano che non ci abbiano pensato nel centro cui si è rivolto.
Può informarsi se è stato preso in considerazione questa possibiità.
Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

[#4]
dopo
Utente
Utente
dottore abbiamo richiesto più volte la somministrazione di tali iniezioni ma pur avendola iniziata tempo addietro la dottoressa che lo curava allora ha ritenuto di interromperla perchè ci sono dei periodi in cui lui beve birra e vino e secondo lei era rischioso.
Mio fratello comunque si rifiutava di farla, per un periodo si è convinto ma non è durata a lungo!
Per qualche anno sono ventui gli operatori del centro a portargli la terapia orale a casa ma lui puntualmente lui faceva finta di prendere le ocmpresse e poi le nascondeva in un cassetto o le buttava...quando ce ne siamo accorti l'abbiamo comunicato al centro ma ci dicevano che era impossibile perchè le compresse si scioglievano in bocca in pochi secondi...sta di fatto che le pillole noi le abbiamo trovate in giro x casa e mio fratello non stava bene!!!!Abbiamo anche portato le pillole al centro come prova ma smentivano categoricamente tale eventiualità affermando di aver visto il paziente ingoiare le compresse!!!
E' come lottare contro un mulino a vento!!!Anche perchè il Centro si attiva per portare le pillole a casa(quindi a livello legale sono assolutamente a posto)ma sanno benissimo che mio fratello non le assume o comunque a volte dicono di non averlo trovato a casa e che non possono stare dietro a lui!!
E' un circolo vizioso da cui sembra non esserci un'uscita!
Abbiamo fatto più volte presente che non è possibile lasciare in balia di se stesso un paziente che non è consapevole della propria malattia, ma loro ci dicono che spesso lo vedono in giro e lo vedono bene!!!
ma vederlo che prende un caffè in un bar vuol dire che sta bene???????che ne sanno loro.....poi magari, dopo il caffè torna a casa e inizia con le sue paranoie!!!
E' molto furbo mio fratello e per noi è impossibile controllarlo e seguire ogni sua azione, ormai il suo umore non è dei migliori, non ascolta più nessuno!
Gli abbiamo cercato di spiegare che sarebbe un bene per lui raccontare le sue paure ai dottori perchè loro potrebbero aiutarlo, ma ci risponde che non vuole perchè secondo lui loro non capiscono niente!
Noi ci chiediamo: in una situazione del genere qual è la cosa giusta da fare??
[#5]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Di situazioni del genere ce ne sono molte. Certo per voi non è una consolazione!
[#6]
dopo
Utente
Utente
quindi crede che non ci sia molto da fare???dobbiamo rassegnarci all'idea?
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