Tumore alla prostata

Mio padre, 66 anni, causa frequente minzione, a 01/09 da controlli scopre (PSA 0.21, da ecoprostatica nota “lesione nodulare periferica” e da es. istologico nota in 1 delle 10 biopsie a carico del lobo sx presenza di adenocarcinoma prostatico G.S.6(3+3).Il 12/7 ha effettuato "prostatectomia radicale e linfadenectomia otturatoria bilaterale.Dimesso in data 19/7 con catetere vescicale rimosso in data 27/7.(Terapia:-levofloxacina 500cp;1cp al dì x 5 gg;-seleparina0.3fl:1 fl sottocupe per15gg).Il 6/8 viene nuovamente ricoverato causa algia zona operata;da esami aveva 1 GROSSO ammasso di linfocele lungo i vasi illiaci esterni a dx.Dopo 15 gg dimesso(blocco diminuito a 6cm;Terapia cefixoral 400mg x 5 gg e yovis bust 1 x 15 gg). I medici sconsigliano nuovo intervento chirurgico optando x eliminazione naturale tramite l’urina.Tuttora l’ammasso di 6cm è ancora presente e diverse volte mio papà ha ricorso a cure c/o l’osp. x allargare la condotta urinaria causa difficoltà ad urinare.In data 19/9 l’urologo,dopo programmata visita, consegnava referto esame istologico.Il dott. notando PSA 0.2, Urinocultura negativa e referto es.istologico non consigliava nessuna terapia (radioterapia ecc) indicando solo controllo psa ogni 3 mesi.L’unica indicazione consigliava eco x residuo ammasso linfocele con terapia antibiotica x 3 gg.Noi famigliari siamo titubanti sul fatto ke non fa nessuna terapia.(radio, ecc)E’ normale? o conviene fare un consulto c/o uno specialista!!.Se si, ki si occupa di tali terapie. Infine il problema del linfocele trattarlo così va bene? GRAZIE per il consulto che ci offrite
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Farei un consulto specialistico, a questo punto, aspettando un altro PSA almeno a 2 mesi di distanza dal precedente. Se il marcatore fosse in aumento o sempre al di sopra di 0.2(limite fisiologico dopo l'intervento di prostatectomia radicale per l'ASSOCIAZIONE EUROPEA DI UROLOGIA) sarebbe consigliato un trattamento radiante di con finalità di salvataggio.
Lo specialista valuterà inoltre l'entità del linfedema che potrebbe anche costituire un problema per la radioterapia, in caso di irradiazione estesa della pelvi.

Quindi è d'uopo una valutazione specialistica. Il radioterapista oncologo o un oncologo medico (esperti in carcinoma della prostata), oltre all'urologo che già vi segue sono le persone più indicate per una rivalutazione del caso e delle terapie eventualmente utili.

Cordiali Saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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