Ansia?

Gentili dottori,
vi scrivo per un consulto. Ho 31 anni e ultimamente (negli ultimi 5 - 6 giorni) ho avvertito delle strane sensazioni: innanzitutto un lunghissimo sbadiglio che, ripetutamente nella giornata, si faceva sentire. Non avvertivo mancanza di fiato o difficoltà respiratorie, solo una naturale sensazione di sbadigliare ripetutamente e "senza mai fine". Inoltre, mi sembra di aver avvertito una lieve tachicardia o, a volte, la sensazione che il cuore mi rimbombasse nel petto. Mi sono capitate inoltre un paio di volte delle sensazioni di lievissimo appannamento, soprattutto subito dopo pranzo: mi sembrava di fare più fatica a concentrarmi sulle cose che le persone accanto a me dicevano e, in quei momenti, lo sbadiglio si faceva sentire di più.
Non ero nè debole nè particolarmente stanco, tanto che dopo questi momenti sono comune riuscito a lavorare ecc...
Ora, sino a 4 mesi fa correvo per 40 minuti di fila a buon ritmo senza problemi (al momento ho smesso), ho fatto sport agonistico per 8 anni (fino ai 20) e ogni anno facevo gli esami del caso che avevano rivelato, ai tempi, solo un leggero soffio al cuore che era stato adeguatamente indagato.
Ho fumato qualche sigaretta (2-3 al giorno) per 5 anni, ma da 6 mesi ho smesso completamente. Sono leggermente sovrappeso (credo di avere 5 - 6 kg in più).
Da 2 gg. questi sintomi mi sono passati e mi sento solo particolarmente "adrenalinico".
Ho fatto esami del sangue a luglio per un controllo di routine (faccio ogni anno) e non c'era niente di strano. Sto passando un periodo di forte stress e di tanto lavoro, in più esco da un tre - quattro mesi di preoccupazioni varie (sono abbastanza emotivo e un po' ipocondriaco).
Possono essere legati, questi sintomi, a cause di natura psicologica? O è meglio che faccia delle visite cardiologiche approfondite?
Grazie!
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209 2
Gentile utente, francamente la natura dei suoi problemi mi sembra più legata all'ansia che non ad effettivi problemi cardiaci. Le consiglio di effettuare dapprima una visita generale dal curante, magari supportata da esami ematochimici generali con valutazione della funzione tiroidea, e poi eventuali approfondimenti specialistici se ve ne fosse bisogno.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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