Pnx

Sono una ragazza di 21 anni alta 1.65m peso circa 49 kg. Il 26 luglio ho avuto un pnx spontaneo al polmone dx sono stata tenuta sotto osservazione per 24h per vedere se si riassorbiva spontaneamente,questo non è successo e quindi sono stata drenata e dopo circa 15 giorni di una serie di peripezie (in un primo momento il drenaggio si era otturato e non drenava come e quanto doveva ,poi siccome era un po piccolo mi è stato sostituito con uno di una misura più grande) sono stata dimessa con la seguente diagnosi "pnx spontaneo dx,persistente." quindi ancora con la presenza di una piccola falda. Dopo circa 15 giorni il problema si è ripresentato e sono stata nuovamente drenata,poi siccome ero già al 2° episodio e dalla rx-grafia risultava la presenza di altre bolle d'aria si è deciso per l'intervento in via laparoscopica e sono stata sottoposta a " Duplice resezione atipica del lobo superiore dx,pleurodesi fisica con diatermia in videotorascopia dx" dopo 5 giorni sono stati tolti i 2 drenaggi messi durante l'intervento ma dopo 24h ho riavvertito il senso di insufficienza respiratoria e di affaticamento,a seguito di una immediata rx-grafia è risultato il collasso del polmone e a questo punto mi è stato reinserito il drenaggio e sono stata drenata per circa una settimana,dopo 2 giorni che avevano tolto questo drenaggio ho riavvertito una sorta di bolla alla gola, mai medici visitandomi e ascoltando la respirazione dicevano che quest'ultima era normale, anche con il controllo della saturazione sanguigna risultava tutto a posto,dava il 100%,ma fatta un'altra rx-grafia si riscontrava comunque che il polmone non era a parete anche se solo in parte,era collasata solo la parte apicale....A questo punto hanno vagliato 2 ipotesi la prima è stata quella di ridrenare ma alla fine hanno concordato che molto probabilmente sarebbe stato un passo inutile,invasivo ancora una volta e comunque non risolutivo, la seconda ipotesi è stata quella di intervenire chirurgicamente,ma questa volta però a cielo aperto dicendomi che sarebbe stata un operazione diversa dalla precedente e più delicata senza spiegarmi in cosa sarebbe consistita.....ma alla fine hanno deciso di dimettermi con l'aspettativa fiduciosa di una fisiologica e spontanea salita a parete del polmone grazie agli esercizi che ho dovuto fare con quell'aggeggio a 3 palline (di cui ora mi sfugge il nome),la diagnosi di dimissione e stata "pnx recidivo dx trattato chirurgicamente con resezione atipica e pleurodesi fisica in videotorascopia". Dopo la dimissione ho fatto 2 rx-grafie a distanza di 8 giorni una dall'altra e il referto è "falda di pnx apicala dx,presenza di piccoli punti di sutura apicali a dx,pinzettatura diaframmatica dx.cuore nei limiti." Le domande che vi pongo sono:
Perchè il polmone continua a scollettarsi se durante l'operazione è stata fatta la pleurodesi fisica con diatermia?
Ci sono altre operazioni meno invasive di quella a cielo aperto che risolverebbero il problema?...continua
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Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 652 13 1
Gentile Utente
Può succedere a volte che il trattamento del PNX spontaneo sia più difficoltoso del normale.
Il problema è spesso la difficoltosa visualizzazione di bolle molto piccole (anche microscopiche) che sono responsabili della recidiva del PNX.
Ecco perchè si effettua sempre la pleurodesi (appunto per ridurre la percentuale di recidive)
A tal proprosito vorrei fare un paio di considerazioni.
Personalmente ritengo che la pleurodesi tramite diatermia (o coagulazione) sia di scarsa efficacia e che la migliore opzione si la pleurectomia parziale.
Rimango un pò perplesso sulla scelta dell'intervento a cielo aperto (toracotomia).
Mi sembra eccessivo in quanto si potrebbe fare appunto la pleurectomia parziale in videotoracoscopia.
L'intervento a cielo aperto è un intervento molto più impegnativo ed il recupero post-operatorio è più lungo (oltre che più deturpante) e per un problema di PNX mi sembra davvero eccessivo.

Ci faccia sapere

Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Mi scuso per quanto mi sono dilungata in precedenza ma ho bisogno di queste risposte.....
Oggi mi sono recata a controllo e vista la stazionarietà del polmone che dopo 15 giorni non è ancora salito a parete del tutto sono stata "invitata" a sottopormi a questo intervento, un pò mi hanno spiegato di cosa si tratterebbe...in effetti mi farebbero un taglio di circa 8/10 cm sotto il seno senza recidere le fascie muscolari e senza tagliare le costole ma divaricandole dovrebbero poi staccare la pleura per permettere el polmone di rimanere attaccato. Ora mi chiedo viste le vostre considerazioni questo intervento a cui dovrei sottopormi è la toracotomia oppure una pleurectomia?
Quali sono le differenze tra le due?
In vista di questo intervento quali sono o qual'è il centro più idoneo e qualificato (in Campania o altrove)?
Prima di arrivare a questo intervento ci sono altri esami a cui posso o devo sottopormi?
Ultime ma per me non meno importanti...
Tutt'ora a 15 giorni di dimissione e ad 1 mese dall'intervento laparoscopico avverto un tremolio all'interno della cassa toracica,sono spasmi muscolari o tremolii del polmone stesso (per mia sensazione più la seconda ipotesi) è normale o no?
Inoltre il toroce e il seno in particolar modo è diventato ipersensibile, a volte anche solo lo strofinare della maglietta sulla pelle mi provoca dolore, è normale?
Altro problema anche se non costante sono delle fitte all'altezza dell'ultima costola che aumentano quando sono sdraiata e quando faccio respiri profondi, per lo più a fine giornata e di notte. Qual'è la causa di questo fastidio? E' sempre collegato al mio problema ( pnx, post-operazione)?
Problema invece costante è una sorta di difficoltà nel deglutire soprattutto i liquidi,perchè?

GRAZIE
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Dr. Francesco Inzirillo Chirurgo toracico 652 13 1
Toracotomia e pleurectomia sono due cose totalmente diverse.

Per effettuare un intervento chirurgico toracico bisogna accedere al cavo pleurico. Per accedere al cavo si può utilizzare la tecnica del taglio che è la toracotomia o la tecnica dei buchi che è la toracoscopia.
Una volta entrati in cavo pleurico l'intervento da fare è la pleurectomia ovvero l'asportazione di una parte di tessuto che riveste la superficie interna della cavità toracica (in modo che il polmone si attacchi e non si scolli più).
Quindi la pleurectomia è l'intervento. Per poter accedere alla cavità pleurica mi sembra esagerato procedere con il taglio (toracotomia) per i motivi che le spiegavo prima e si potrebbe fare ancora tramite gli stessi buchi che le hanno già fatto in passato.

Non conosco il centro dove la seguono.
Dove lavoro io questo tipo di intervento è di routine e viene eseguito senza problemi alcuni.

I disturbi che lamenta sono spesso conseguenza dell'inserzione del drenaggio e dell'intervento di toracoscopia (consideri che la toracotomia potrebbe dar disturbi maggiori) ed in genere scompaiono col tempo.