Senso di vuoto

Buonasera,
sono una ragazza di 27 anni, figlia unica.
Seguo da 6 anni una psicologa perché ho dei seri problemi di personalità.
La mia psicologa dice che reagisco in modo abnorme a delle situazioni che normalmente fanno comunque soffrire ma non in modo esagerato come il mio.
Se il mio ragazzo prova a lasciarmi per incompatibilità di carattere, io penso al suicidio ma non lo faccio perché ho paura. Ho il terrore di restare da sola anche perché non ho molte amicizie ed è difficile crearsene delle nuove.
Mi deprimo facilmente anche perché non riesco a trovare un lavoro che mi impegni nel pomeriggio (lavoro part-time la mattina) così non penso a cercare il mio ragazzo (che ora non è più tale). Sono stata vittima di episodi di mobbing lo scorso anno quindi lavorare a tempo pieno dove sono già non se ne parla.
Sono gelosa e possessiva mentre il mio ragazzo è l'opposto. Mi dà fastidio se esce con gli amici e rientra tardi la sera.
Mi sono aggrappata a lui ed ora che non c'è più mi sento morta.
La dottoressa dice che è grave questo senso di vuoto che ho ma come si colma?
Mi ha detto che solo io devo pensare a farlo, che la chiave non sta negli altri.
Ho capito questo ma da dove devo cominciare? Come si colma il vuoto? Io non lo so...
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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
Gentile utente,
dalla situazione che descrive mi sembra indicato associare al suo lavoro psicoterapeutico una consultazione psichiatrica attraverso la quale potrà ricevere un ulteriore parere diagnostico e la valutazione di un possibile trattamento farmacologico da integrare con la psicoterapia.
Un saluto.

Dott. Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net

Dott. Daniele Bonanno
Psicologo perfezionato in Sessuologia Clinica
bonanno@aisps.net - http://www.aisps.net

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Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile utente,
esistono alcune forme di disturbi psichiatrici 'attenuati' (le sindromi sottosoglia, delle quali un classico esempio è la distimia), cioè che si caratterizzano non per i 'classici' sintomi, ma per fenomeni più subdoli, 'caratteriali': noi stessi ci convinciamo che 'siamo fatti così' e che perciò non c'è nessuno che ci possa aiutare perchè questo, per quanto sbagliato e fastidioso, è il nostro modo di essere.
Consigli del tipo 'ce la devi fare da te' non rientrano nel concetto di terapia. Per impostare una cura è necessario porre un'ipotesi dignostica, in questi casi impossibile se chi incontriamo nel nostro percorso terapeutico semplicemente non la sa fare. Le ricordo che essa deve sempre essere posta in primis dal medico specializzato in psichiatria, il quale deciderà in un secondo momento se e quando introdurre una psicoterapia e quale tipo di psicoterapia: nel suo caso sembra essere avvenuto l'esatto contrario, anzi il 'processo' si è arrestato al consulto psicologico, e la sua psicologa non le ha nemmeno consigliato un consulto medico-psichiatrico, per cui lei da anni si presenta ad interminabili sedute senza aver ottenuto, a quanto pare, alcun risultato.
Il consiglio è perciò quello di consultare un esperto in clinica e farmacoterapia dei disturbi d'ansia e dell'umore e ricominciare ad impostare un programma terapeutico rinnovato. A L'Aquila, se può servirle, visita il Prof. Alessandro Rossi, Associato di Psichiatria della locale Università.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente,

le considerazioni del Dr. Presta sono giuste.
E' necessaria la visita psichiatrica per avere un indirizzo diagnostico esatto ed una valutazione che possa poi prendere in considerazione la psicoterapia.
Sei anni mi sembrano un po' troppi senza che ci siano stati cambiamenti adatti a condurre una vita meno problematica.


Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 72 1
Cara utente non ritengo in realtà esservi gli elementi necessari per mettere in discussione il lavoro psicoterapeutico da lei svolto o per valutarne i risultati. Immagino d'altronde che la stessa consapevolezza nel riconoscere e definire le problematiche qui espresse possa essere frutto di tale lavoro. D'altro canto la stessa scelta di proporre i suoi dubbi in questo spazio sembrerebbero nascere dall'esigenza di mettere in discussione e rivedere le risorse terapeutiche utili al suo benessere. Senza il bisogno di svalorizzare la strada fino ad ora percorsa i decisi suggerimenti dei colleghi sulla necessità di una consultazione psichiatrica restano certamente preziosi per poter fare maggiore chiarezza sulla sua situazione e sull'adeguatezza del trattamento in atto.
Cordialmente.

Dott. Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net
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Attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
mi ritengo sostanzialmente d'accordo con i pareri espressi dai colleghi che mi hanno preceduto.

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo

www.psichiatria-online.it