Un ulteriore peggioramento della situazione

gentili dottori,
ho una figlia di 7 anni , seconda elementare, a scuola ogni tanto capitano episodi spiacevoli (prese in giro, furto di materiale scolastico ecc.)
io e mio marito non siamo d'accordo sul punto: io sono del parere di intervenire direttamente parlando con gli insegnanti, segnalando il problema e parlando altresì con i genitori del bimbo che ha fatto un torto a mia figlia per metterli al corrente ed eventualmente chiarire, e comunque facendo pure presente a mia figlia che in ogni caso pure lei deve parlarne e chiarire con il compagno (senza ovviamente mai addivenire ad atteggiamenti violenti).
viceversa mio marito ritiene che la bimba di 7 anni debba imparare a difendersi da sola e si debba arrangiare chiarendo direttamente la questione con il compagno di scuola, sempre ovviamente bandendo atteggiamenti violenti, ma evitando tuttavia ogni nostro intervento con le figure adulte poiché, secondo lui, l'intervento nostro potrebbe esser controproducente, rafforzando nel compagno di scuola l'idea che nostra figlia sia debole e non si sappia difendere e abbia bisogno dei genitori, provocando un ulteriore peggioramento della situazione e della considerazione della bambina.

che ne pensate?
che mi suggerite?
grazie anticipatamente a quanti vorranno rispondermi
saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile signora, io penso che entrambi potreste avere una parte di ragione. Trovo corretto far presente alle insegnanti e ai genitori del compagno un po' molesto il suo comportamento, e allo stesso tempo è corretto far sì che vostra figlia riesca un po' alla volta a risolversi da sola le questioni con i compagni.

Ma è difficile dirle da qui quale possa essere un giusto equilibrio, senza conoscervi direttamente nè sapere i dettagli di ciò che sta succedendo. Come comprenderà si fa presto a sbilanciarsi in maniera poco opportuna, in questioni di questo tipo.

Cercate di risolvere la questione parlando innanzitutto con le insegnanti, facendo sì che per ora siano loro a comunicare con i genitori dell'altro bambino.

Se poi la cosa lo rendesse necessario, una consulenza professionale potrebbe tornarvi utile, per capire come muovervi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
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grazie mille sott. Santonocito per la celerità della risposta
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11 2
Gentile utente, in situazioni simili la difficoltà consiste proprio nel trovare un giusto mezzo tra la sua posizione e quella di suo marito.

Se da un lato è vero che la piccola può essere spronata a imparare a difendere se stessa e le sue cosa da "aggressioni" esterne, dall'altro ha bisogno di sentirsi protetta e rassicurata dai propri genitori, che a 7 anni non possono di certo lasciarla a gestire determinate situazioni da sola.

A volte dialogare con gli insegnanti può essere d'aiuto anche solo per il semplice fatto che possono fornire una prospettiva su atteggiamenti e comportamenti dei propri figli molto diversa da quella domestica. Forse insieme alle maestre della piccola potreste scoprire come affrontare l'argomento con vostra figlia, e intanto loro potrebbero avere un occhio di riguardo, osservare con maggior attenzione quello che le succede in aula.

In questo modo la bimba potrebbe sperimentarsi in modo nuovo, sapendo che mamma e papà sono comunque presenti di fianco a lei se fosse necessario un intervento che superi le sue capacità di azione.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it