Grani di miglio d'asportare

Gentilissimi Dottori vi scrivo per avere delucidazioni in riguardo a dei BANALISSIMI "grani di miglio"da rimuovere vicini alle palpebre.In prima istanza mi recai da un noto dermatologo della mia zona credendo fosse compito suo eseguire tale pratica.Interpellato mi disse con parole testuali:"Assolutamente,no non è compito dei dermatologi in quanto essendo vicino all'occhio,se mi scappa l'ago potrei fare danni abbastanza gravi..."In poche parole mi ha consigliato VIVAMENTE di rivolgermi ad un oculista poichè durante tale pratica può isolare l'occhio con determinate apparecchiature...Come mi devo comportare?Medico oculista,o dermatologo?Ringraziandovi,vi porgo cordiali saluti e buone feste!!!
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Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
CARISSIMO,
I grani di milio sono delle piccole formazioni cistiche cheratinizzate molto superficiali, di colore bianco o giallastro e di aspetto opaco, cosi' definite per la somiglianza con il miglio, graminacea molto diffusa. Sono rotondeggianti, sporgenti a localizzazione sub-epidermica e della grandezza di una testa di spillo del diametro di 1 - 2 mm.

Il milio origina da cellule pluripotenti localizzate nell'epitelio epidermico o annessiale, sia de novo, sia in associazione con patologie caratterizzate da bolle sub-epidermiche o da vescicole, come il pemfigoide, il lichen planus bolloso, l'epidermolisi bollosa e la porfiria cutanea tarda; oppure in seguito a traumi come le abrasioni, le dermoabrasioni e le ustioni. Il milium secondario puo' insorgere anche su cicatrici, e in seguito a un processo riparativo epidermico, o a eccessiva esposizione a raggi UV, o anche all'uso di sostanze o di un trucco troppo coprente con notevole effetto occlusivo.
Quando il milium si manifesta nel corso di dermatosi bollose i granuli sono disseminati casualmente nell'area affetta. La loro formazione dipende, o dall'ostruzione del follicolo che segue la lesione, o dalla ritenzione e dalla metaplasia epidermoide dei dotti escretori ghiandolari alterati dal processo bolloso o cicatriziale. Istologicamente nella maggior parte dei casi il milio del viso e' localizzato all'interno del colletto sebaceo indifferenziato che cinge molti follicoli del pelo vello. Il milio bianco del corpo e' composto da cheratina lamellare. I grani di milio oltre che post-traumatici possono essere iatrogeni e comparire nelle zone di atrofia cutanea indotte dall'applicazione cronica di corticosteroidi. La distruzione degli annessi cutanei, che segue la radioterapia, puo' favorire anch'essa la comparsa di lesioni simili ai grani di milio disposte a raggiera intorno all'area cutanea trattata.
Per eliminare il milio senza lasciare un esito cicatriziale si puo' aprire il "tetto" del granulo, sotto lente di ingrandimento, con un ago sterile o con la punta della lama da bisturi, per poi spremere all'esterno la piccola cisti. In alcuni casi e' efficace un ciclo di peeling chimici a base di alfa e beta-idrossiacidi eseguiti dell'oculista!
A questo trattamento si puo' associare l'impiego domiciliare di creme ad azione cheratolitica contenenti acido glicolico o acido salicilico, con azione sinergica nell'eliminare questo inestetismo cutaneo, favorendo la fuoriuscita dei granuli verso l'esterno. e' preferibile evitare sostanze troppo abrasive che potrebbero non sortire l'effetto desiderato e peggiorare la situazione, causando un'eccessiva irritazione della pelle. L'acido retinoico per uso topico, applicato sulla cute per un certo periodo, in alcuni casi puo' essere indicato per eliminare i grani di milio, grazie alla sua capacita' di accelerare il ricambio cellulare. Questo trattamento puo' essere valido per la regione zigomatica, ma e' sconsigliato in sede palpebrale per il rischio di irritazione.

Un caro saluto