Operazione corporoplastica

Salve, vi scrivo per la prima volta, e vorrei avere alcuni chiarimenti circa l' operazione per il raddrizzamento del pene. Sto prendendo in seria considerazione questa eventualità in quanto da 2 anni (ora ne ho 49) sono stato colpito da ipp causato da un trauma durante un rapporto con mia moglie.Premesso che ho superato tutte le varie tappe della terapia prevista: puntura con cortisonici e vitamina "e"(ephimal mi pare)da ormai un anno.Attualmente le mia condizioni sono le seguenti: il pene risulta incurvato di quasi 90° in erezione piena, non ho problemi di erezione che è tuttora ottima, la penetrazione durante il rapporto sessuale mi è quasi impossibile (oltre al fatto che mi sento quasi ridicolo). In pratica tecnicamente non ho problemi ma meccanicamente si.Il mio medico (tralatro è andrologo)di famiglia con cui ho parlato dell' operazione che vorrei fare, mi ha dato l'impressione che forse nella struttura sanitaria dove risiedo (terni) non sia il caso, tuttavia leggendo i vari post sul vostro sito sembra un intervento di routine devo dargli retta? se si a quale struttura sanitaria più vicina posso rivolgemi? Inoltre sempre leggendo ho visto che tale intervento consiste nell'accorciare il lato opposto proporzionalmente all' angolo della curvatura ovvero il pene risultarà tanto più corto quanto ,meggiore è l' angolo da recuperare, ora dato che non sono proprio un superdotato e che la curvatura(per la verità forma quasi un angolo all'altezza dei 2/3 del pene)è cosi grande, forse è opportuno utilizzare l' altra tacnica prevista allungando il lato opposto anche se forse potrebbero crearsi altri problemi, per ultimo vorrei sapere se in quali dei due casi si rischia di più in termini di qualità dell'erezione.Questi sono i quesiti su cui vorrei un consiglio sperando di essere stato chiaro ed esauriente, mi complimento con voi per la serieta con cui trattate tutti gli argomanti, restando a disposizione per ulteriori informazioni, ringrazio anticipatamente qualora vogliate esaudire le mie curiosità, un cordiale saluto a tutto lo staff.
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Dr. Giulio Biagiotti Andrologo 2.9k 79 105
salve.
a terni c'è un nuovo primario di urologia piuttosto bravo.
in effetti lei ha ragione nel temere che l'intervento determini un accorciamento proporzionale alla curvatuta. allungare il lato corto significa invece posizionare un patch che però ha il difetto di non essere stabile nel tempo e finisce spesso per creare più problemi di quanti ne risolve.
ulteriore alternativa è il posizionamento di protesi endocavernosa che è molto più stabile.
ovviamente si può essere un po più precisi solo dopo una visita.
cordialmente

Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net

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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

premetto che per dire qualcosa di corretto è importante poterla prima valutare direttamente, ma il concetto di "allungare il lato corto", anche se intuitivamente attraente, espone al possibile rischio di difficoltà erettile di rigidità postoperatoriamente. Per questo motivo se si intende considerare questa possibilità ritengo assolutamente indicata una dettagliata valutazione emodinamica prima di decidere sull'intervento (di minima un'ecocolordoppler dinamico, ma decisamente suggerirei una cavernosometria dinamica).

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,

un incurvamento dell'asta successivo ad un traumatismo coitale dovrebbe essere risolto in maniera chirurgica.
Non è fondamentale la struuttura chirurgica in cui si viene operati quanto la esperienza del chirurgo operatore a trattare casi analoghi.
Anche nella "grande Roma" ci sono ottimi urologi da cui mi farei operare al rene, vescica, prostata ma che non hanno mai operato peni curvi ( anche perchè, in passato, veniva considerato disdicevole "perdere tempo" su problemi banali quali quelli del pene !!)
Il problema della applicazione del Patch può essere considerata valutandone vantaggi e rischi-complicanze ( che esistono)
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Innanzitutto vi ringrazio per la sollecita risposta che mi date, ora ho probabilmente più elementi per poter valutare la mia decisione.Ho visto nel profilo del dott.Biagiotti che esercita anche nella mia città, non mi resta quindi che recarmi alla asl per poter richiedere una visita direttamente al dott.Biagiotti per valutare la miglior soluzione possibile.Di nuovo un rigraziamento a tutti voi.Saluti
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Dr. Giulio Biagiotti Andrologo 2.9k 79 105
salve.
purtroppo non lavoro presso strutture pubbliche ma esercito da sempre la sola libera professione.
cordialmente
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La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

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