Congiuntivite e calaziosi

Salve, da circa un anno e mezzo soffro di calaziosi, il primo di cui ho sofferto si è presentato a luglio del 2008, poi è stato un susseguirsi di alcuni calazi ricorrenti soprattutto all'occhio destro e uno sovente nella palpebra inferiore sinistra. Ho fatto numerosi accertamenti, da quelli epatici, agli esami per il valore della ves, dietro prescrizione dell'oculista, a quelli per la glicemia ed altri, il mio quadro clinico rispecchia quello di una persona in salute. Tuttavia non riesco a venire a capo di questo problema, anche perchè negli ultimi tempi si accompagna con una congiuntivite che mi da seri problemi di irritazione agli occhi, ho fatto delle infiltrazioni di Kenacort e per breve periodo i calazi sono scomparsi, poi nuovamente si sono ripresentati, ho pensato che il mio fosse un problema di stress, o di cattive abitudini alimentari, ma non è possibile che tutto questo influisca fino a questo punto sulla salute dei miei occhi. Il mio oculista mi ha consigliato un centro a Parma, dove posso farmi visitare per questa mia congiuntivite, che a suo dire, provoca una forte infiammazione e quindi la calaziosi. Vorrei una risposta in merito al problema, sono a conoscenza del fatto che il calazio è una ostruzione di una delle tante ghiandole di Meibomio, ma perchè vengono? E come posso risolvere il problema della congiuntivite?
Rimango in attesa, grazie per eventuali risposte.
[#1]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
CARISSIMO,
bisogna verificare che la congiuntivite non nasconda una meibomite che può produrre calaziosi!
La blefarite seborroica e la disfunzione delle ghiandole di Meibomio (meibomite) rappresentano due forme di blefarite cronica.
La blefarite seborroica spesso si associa con dermatite seborroica del viso e del cuoio capelluto. Si verifica una colonizzazione batterica secondaria sulle squame che si trovano sul margine palpebrale. La disfunzione delle ghiandole di Meibomio è provocata da una secrezione anomala di tali ghiandole ed è spesso associata con l'acne rosacea.
Prurito, bruciore e arrossamento del margine palpebrale, edema palpebrale, perdita delle ciglia, irritazione congiuntivale con lacrimazione e fotofobia. Nella blefarite ulcerativa si formano piccole pustole nei follicoli ciliari che alla fine si aprono formando ulcere superficiali. Compaiono croste aderenti che quando vengono rimosse lasciano una superficie sanguinante. Durante il sonno le palpebre si incollano tra di loro a causa dell'essiccazione delle secrezioni. La blefarite ulcerativa può recidivare e talvolta provoca perdita delle ciglia e cicatrici palpebrali.
Nella forma seborroica si formano delle squame untuose, facilmente rimuovibili lungo i margini palpebrali. Nella disfunzione delle ghiandole di Meibomio, l'orifizio delle ghiandole è ispessito (tappato) da un tappo simile a cera indurita. Molti pazienti con blefarite seborroica e disfunzione delle ghiandole di Meibomio presentano una cheratite secca secondaria , che provoca prurito, bruciore e sensazione di corpo estraneo. È comune la storia di orzaioli ripetuti e di calazi. Le riacutizzazioni della forma seborroica e della disfunzione delle ghiandole di Meibomio sono fastidiose e sgradevoli ma non provocano cicatrici corneali centrali o perdita visiva.
La blefarite ulcerativa è trattata con pomate antibiotiche (p. es., bacitracina/polimixina B o gentamicina 0,3% qid al giorno per 7-10 gg). I pazienti devono essere avvertiti del fatto che entrambi i tipi di blefarite cronica sono recidivanti e di difficile trattamento. La terapia per la blefarite seborroica è diretta a migliorare l'igiene palpebrale e consiste nello strofinare il margine palpebrale ogni giorno con un tampone di cotone bagnato in una soluzione diluita di shampoo per bambini (2-3 gocce in 1/2 tazza di acqua tiepida). Talvolta può essere indicata l'applicazione locale di una pomata antibiotica (bacitracina/polimixina B o sulfacetamide sodica 10% bid per 3 mesi). La blefarite seborroica richiede anche l'esame del viso e del cuoio capelluto .
La terapia della disfunzione delle ghiandole di Meibomio è diretta alla normalizzazione della secrezione ghiandolare, p. es., con la somministrazione di tetracicline (doxyciclina 100 mg PO bid ridotta gradualmente in 3-4 mesi). Compresse calde possono sciogliere i tappi grassosi e permettere alle secrezioni ritenute nei dotti ghiandolari, di fuoriuscire e coprire la superficie oculare.


Un caro saluto
[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
caro dottore,
la ringrazio per la risposta esaudiente, tuttavia vorrei farle presente che io non soffro di dermatite seborroica al viso nè al cuoio capelluto, non perdo ciglia e non ho prurito agli occhi. Ora, il mio problema è sostanzialmente legato al fatto che quando si acutizza un calazio sento un leggero fastidio ed un lieve dolore. Io non sono un medico e riconosco la sua professionalità, pertanto vorrei una cura dedicata ed individuale, non vorrei provare altre cure prima di aver fatto una visita con uno specialista, il mio oculista dice che non ho la blefarite, ma è ovvio che i miei occhi continuano ad essere rossi, come posso fare per risolvere definitivamente il problema? Cosa mi consiglia? A chi posso rivolgermi?

La ringrazio, un cordiale saluto
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