Disfunzione erettile e cialis

gentili dottori io sono un ragazzo di 24 anni e da circa 3 anni asssumo farmaci contro la disfunzione erettile. I miei problemi vengono fuori già al mio primo rapporto sessuale, raggiungo l'erezione anche una buona rigidità ma non riesco a mantenerla, sento come la necessità di uno stimolo continuo e piu' forte.Nei miei primi 2 rapporti sessuali (rapporto occasionali) riesco cmq ha mettere il preservativo ed ha penetrare, però a causa del fatto che perdevo dopo poco la rigidità non sono mai riuscito a raggiungere l'orgasmo. Dopo questi miei primi rapporti non andati a buon fine incomincio a vedere la cosa come un problema come una "anormalità" e cado definitivamente nel tunnel della disfunzione erettile. Mi trovo una compagna stabile ma non riesco piu' nè a mettere il preservativo nè a penetrarla......insomma la mia situazione subisce un ulteriore peggioramento così finisco dopo 2-3 mesi in visita da un andrologo il quale mi fa fare:
1)analisi ormonali (tutto nella norma)
2)doppler basale e funzionale (esame nella norma)
3)indagine rigiscan (si riscontrano diversi episodi di rigidità completa ma di breve durata, le 2 erezioni piu' lunghe sono durate 20 minuti),comunque la conclusione dell'indagine fu "esame da considerarsi ai limiti della norma".
Visionando questi risultati l'andrologo concluse che non avevo niente e che dovevo riuscire ad avere rapporti sessuali normali,e che quindi il mio problema di disfunzione era causato da fattori psicologici e ansia da prestazione. Poi mi disse "per sbloccarti prova ad assumere cialis" e così iniziai a prendere il cialis.Con il cialis 10mg i miei rapporti andavano benissimo però ciò non mi indusse a riprovare ad avere rapporti senza aver prima preso il farmaco, così mi cullai un pò sulla situazione e continuai a prenderlo per un 6/7 mesi , dopo questo periodo il problema ritornò con maggiore violenza di prima capii che io continuavo a soffrire per questo problema e che evidentemento non lo ritenevo risolto, in pratica caddi in una vera e propria depressione ,certo non una forte depressione ma nemmeno tanto lieve, e cominciai anche assumendo il farmaco ad avere problemi nel rapporto sessuale. Così prendo la decisione di rivolgermi ad uno psicologo sessuologo molto esperto proprio in questo tipo di problemi. Per farla breve ci sono andato per quasi 2 anni e grazie a lui sono riuscito molto a migliorare la mia situazione psicologica e conseguentemente anche la situazione a livello sessuale, grazie a lui ho imparato a rimpicciolire il problema che forse vedevo troppo grande, sono riuscito a vedere meno drammatica una situazione che ritenevo insostenibile. Oggi riesco ad avere rapporti con solo 5mg o anche meno di cialis,inoltre riesco anche ad avere rapporti 4 giorni dopo aver assunto il farmaco. Assuno il cialis 1 o al massimo 2 volte a settimana.Capitano anche periodi 1 o 2 settimane che non ne assumo proprio, insomma cerco di usarne il minimo indispensabile e cerco di diminuirne sempre piu' il dosaggio con la speranza che un giorno riesca ad avere rapporti completamente senza l'aiuto del farmaco.
Detto questo vi volevo chiedere:
1)cosa ne pensate del mio caso?? sto affrontando il problema nel miglior modo possibile??
2)alcuni mesi fà sentii una notizia che mi mise molta ansia, cioè si diceva che alcuni pazienti che assumevano farmaci contro la disfunzione erettile erano diventati cechi, e che la causa della loro cecità poteva essere associata all'utilizzo di tali farmaci. Voi cosa ne pensate?? (per favore tranquillizzatemi)
grazie infinite per le eventuali risposte
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
intanto il Cialis va prescritto con molta prudenza e comunque continui con le sedute dallo psicologo sino a eliminarLo,e ciò considerata anche e soprattutto la sua età.
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
direi che trovo ineccepibile il modo con il quale i Colleghi hanno e stanno gestendo il Suo problema. I risultati sono incoraggianti e di certo andranno a buon fine. Il Suo è un caso esemplare di gestione di una disfunzione erettile su base psicogena.
Davvero complimenti ai Colleghi ma anche a Lei, che da persona intelligente, ha saputo far fronte ad una situazione di sicuro disagio e preoccupazione.
Non si diventa ciechi assumendo il farmaco cui lei fa riferimento. Segua i consigli del Suo Andrologo di fiducia.
Affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Dr. Tommaso Corvasce Urologo 99 2
Credo che in alcuni (per fortuna poco frequenti) casi l'utilizzo di Cialis o omologhi aiuti gradualmente a prendere coscienza della propria capacita' e controllo erettivo. si tranquilizzi col tempo imparera' a lasciare il bastone e a camminare da solo.

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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Caro signore l'utilizzo della classe farmacologica cui il Cialis appartiene viene prescritto solo da specialisti urologi/andrologi con adeguata cautela. Nella sua condizione sembra opportuna ed idone a la terapia che le è stata prescritta così come è idonea e consigliata la psicoterapia.
Sempre più di frequente infatti noi urologi utilizziamo il Cialis a scopo diagnostico nonchè rieducativo/riabilitativo per rendere possibile una rieducazione alla vascolarizzazione dei corpi cavernosi nei soggetti che hanno disturbi di quel tipo.
Continui dunque a seguire le indicazioni dei colleghi che la seguono e abbia fiducia anche in sè stesso.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
cari dottori vi ringrazio per le risposte che mi avete dato, mi sono di infinito aiuto e mi danno maggiore carica per continuare nella strada che sto seguendo con piu' forza e convinzione di prima con l'obiettivo di riuscire in breve tempo a fare a meno del farmaco definitivamente e completamente.
Nel mio caso mi è stato di notevole aiuto, oltre al mio andrologo , l'apporto datomi dallo psicologo sessuologo (con una grossa esperienza proprio su questi problemi), c'è stato un momento nel quale sentivo il bisogno che qualcuno mi aiutasse ma non riuscivo a trovare nessuno che fosse capace di aiutarmi. Decisi di andara da questo dottore anche se visitava a Roma, quindi non certo vicino alla mia città.
Grazie a lui mi sono rialzato in piedi ed ho capito che il mio problema è superabile.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 642
Caro lettore ,
le confermo che i migliori risultati ,quando sono presenti queste problematiche , si ottengono con una continua e corretta collaborazione tra andrologo e psicoterapeuta.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta.

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
segua i consigli dei colleghi che la stanno seguendo veramente bene

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
la Sua analisi della situazione è ineccepibile. Così come, ripeto, l'atteggiamento diagnostico dei Colleghi che La stanno seguendo clinicamente. Per una buona terapia, occorrono, oltre scienza e coscienza, anche la saggezza e l'umiltà di prevedere e rispettare la più ampia collaborazione fra le diverse discipline mediche e chirurgiche. Non è cosa che accade di frequente, in tutti gli ambiti.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO