Ansia, extrasistole, dermatillomania

Salve!
Ho 21 anni. Volevo chiedere un parere riguardo il livello di gravità della mia situazione, quindi della necessità o meno di un consulto specialistico.

Convivo con uno stato di ansia dai 14 anni circa, credo. All'epoca la cosa sfociava in quella che oggi ho scoperto essere chiamata dermatillomania, ossia un graffiarsi compulsivamente viso e corpo ricavandone un senso di benessere e tranquillità. Nei periodi di maggior stress il mio viso era praticamente sfigurato, la minima imperfezione veniva trasformata dalle mie mani in una ferita, che prontamente veniva ritoccata dal trucco(col trucco infatti riuscivo a presentarmi a scuola in condizioni normali e a evitare domande imbarazzanti sul mio stato). Soffro anche di onicofagia da quand'ero molto piccola, ma dato che è un disturbo abbastanza diffuso non gli ho mai dato molta importanza.

Questi 2 sintomi non sono mai scomparsi in tutti questi anni. L'unica pausa è avvenuta verso i 17 anni, in un momento per me difficile: iniziai a frequentare una palestra, mi misi a mangiare molto poco ed ero quasi ossessionata dal mio peso. Persi circa 7 chili in qualche mese, e in tutto quel periodo il mio viso veniva lasciato in pace. Era uno stato di benessere strano, dovuto probabilmente al senso di controllo che mi dava tutto ciò. Senza un apparente perchè (forse una vacanza, non ricordo) poi ricominciai a mangiare e mi dimenticai anche di questa faccenda, dato che il calo di peso non era stato drastico e che tutto si era risolto senza conseguenze. Vedevo anche delle mie conoscenti alle prese con l'anoressia, e avevo una sensazione di sollievo dall'esserne uscita prima di entrarci veramente.

Ora sono all'università, faccio medicina. La dermatillomania si è notevolmente affievolita (ho dei periodi in cui peggiora ma nulla rispetto agli anni passati), tuttavia ho iniziato ad avere delle fastidiose extrasistole che il cardiologo ha collegato sempre all'ansia ed eventualmente alla cattiva digestione. Da qualche tempo anche queste si sono diradate comunque e credo di stare un po' meglio.

Sono molto emotiva e attenta al giudizio altrui. Mi aspetto tanto da me stessa e ancor di più si aspettano le persone a me vicine (in prims mia mamma, che fomenta in parte la mia ansia).

Riflettendoci, ho quasi un sentimento di estraniazione rispetto alle cose che ho scritto riguardo al mio passato, perchè ora sto un po' meglio. Li vedo come fatti lontanissimi, sento di averli superati in un certo senso.

Arrivando al nocciolo della questione:
Un pensiero che mi assilla ultimamente riguarda proprio l'università. Forse che il medico non sia proprio la professione adatta a me date queste premesse? La medicina mi provoca già dello stress adesso che la studio solamente, quando la dovrò praticare che farò? Ho le forze per arrivare alla laurea e per lavorare poi (sono al secondo anno)?
Tra l'altro, ogni tanto mi prendono anche dei momenti di ipocondria, ma mi dicono che è abbastanza normale tra gli studenti!

Vi ringrazio!