Disfunzione erettile... psicogena?

premetto che i miei problemi erettili sono costanti (e non situazionali) e consistono nel non riuscire a mantenere l'erezione per più di pochi secondi una volta raggiunta (anche con la masturbazione). premetto anche che non ho mai (e dico mai) erezioni durature neanche al risveglio. premetto inoltre che a seguito di esami ormonali e ecodoppler mi è stato detto dall'andrologo che non risultano problemi organici e che la mia disfunzione è di origine psicogena (ansia). considerando anche che da molti consulti di casi simili al mio ho letto diversi pareri da voi illustri dottori che avvalorano questa tesi, vi chiedo: ma è davvero possibile, soprattutto in una persona sana giovane e con una vita regolarissima (e aggiungo "felice e serena" prima di realizzare di avere un problema simile), che una funzione fisiologica quale è l'erezione (ovviamente intendo un'erezione "vera" cioè duratura) venga inceppata sempre (e sottolineo "sempre") dalla psiche? so che la psiche è molto importante, ma se è davvero così forte da "convincere" un corpo sano a non svolgere le sue funzioni naturali (in questo caso l'erezione) , si dovrebbe manifestare anche in altre forme... io non ho mai sentito dire di qualcuno (sano) che non riesce a camminare o muoversi ecc. perchè è convinto psicologicamente di essere paraplegico o che non veda perchè è convinto di essere cieco, ecc.
chiedo scusa per questo esempio che sembrerà stupido, ma spero renda bene l'idea di ciò che intendo.
il mio sfogo è perchè io, data la mia situazione, sono sicuro di avere qualcosa che non va a livello organico e, dai sintomi, deduco che si tratti di una disfunzione venocclusiva o ai corpi cavernosi. ciò è stato escluso dall'andrologo, ma mi chiedo se non sia il caso di effettuare altri esami come cavernosometria dinamica e rigiscan notturno, perchè ho notato che anche in situazioni di autoerotismo svolte in massima tranquillità e massima eccitazione la mia erezione svanisce sempre e comunque dopo pochi istanti.
scusate se mi sono dilungato e vi prego di darmi i vostri pareri a riguardo.
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signiore,
la convinzione di avere un problema organico mentre tuttio depone al contrario è tipico dei grossi problemi psicogeni. Ora da un collega ci è già andato e se ha fatto ecodoppler basale e dinamico del pene, visita e profili ormonali (e so che li ha fatti), ne ha abbastanza per fare una diagnosi molto precisa. E quella diagnosi la ha già avuta.
[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
caro dott. Cavallini grazie della risposta ma... conoscevo già il suo parere ed ero sicuro che avrebbe ribadito il concetto! detto questo, lei dice "tipico dei grossi problemi psicogeni": quindi io avrei addirittura GROSSI problemi psicogeni. non vorrei fare la parte del matto che al manicomio urla "io non sono pazzo"... ma posso affermare in assoluta certezza e onestà di essere una persona normale che conduce una vita normale. lavoro, amici, hobbies, sport, ragazze che mi girano attorno (ebbene si, non mi mancherebbero affatto) non mi manca niente. accetto di essere definito un carattere ansioso e aggiungo anche, perchè no, un pò di timidezza. e certo, come tutti, a volte accuso un pò di stress. che c'è di così tremendo in questo da giustificare una totale incapacità di mantenere l'erezione? sempre e comunque.

le voglio fare un'ulteriore considerazione:
dopo aver avuto la diagnosi degli esami, ho provato per qualche giorno ad assumere cialis nella modalità once a day. ero totalmente scettico a riguardo ed ero convinto che non funzionasse. invece ho avuto erezioni forti e durature al risveglio e addirittura mi svegliavo la notte al "sentire" di avere delle erezioni tali che evidentemente tutte le altre notti non avevo mai avuto.
quindi, se io sono organicamente sano, come si spiega questo fatto? anche in considerazione del fatto che, anche a detta di molti andrologi su questo sito, le famose pillole dell'amore non funzionano se c'è una forte componente di ansia a contrastarle?
[#3]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
lei mi ha chiesto un parere ed io glielo ho dato. Lei ha scritto su un forum dove tutti gli iscritti possono risponderle. Pertanto accetti la risposta.
Se crede più a se stesso che a specialisti ed ha già la risposta in tasca, questo la porta a non risolvere adeguatamente il problema. Questo significa grosso. E il suo problema è grosso.
Quelle pikllole non funsionano se è molto ansioso. In ogni caso mi asterrò da ulteriori pareri.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
e la ringrazio molto per il suo parere. dicendo che "conoscevo già il suo parere" non volevo essere offensivo ma anzi scherzoso. quindi se sono stato frainteso chiedo scusa.
quindi è evidente che accetto la sua risposta (e la ringrazio ancora di dedicarmi il suo tempo e la sua esperienza), però le faccio notare che forse non ha letto bene il mio ultimo commento perchè la sua ulteriore risposta finisce con: "quelle pillole non funzionano se è molto ansioso".

è proprio questo il punto: le pillole hanno funzionato!
sono molto ansioso ed ero scettico sul loro funzionamento... eppure hanno funzionato lo stesso!
ora, se non ho niente di organico e se tali pillole non funzionano se uno è ansioso... su cosa ha agito il medicinale nel mio caso?
[#5]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
la diagnosi non cambia. ho letto male.
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
ha letto male, ok.
però se la sua considerazione era relativa ad aver capito il contrario di quello che ho scritto, penso di meritare un parere e una risposta sulle ultime due righe del mio precedente post (fermo restando che ho capito e che accetto che il suo parere non cambia).
grazie
[#7]
Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Gentile Signore, scusandomi per l'intromissione che non vuole sostituirsi al Dott. Cavallini ma affiancarsi al medesimo, forse sarebbe opportuno riassumere i concetti fondamentali che segnalano, nel caso di deficit erettivo, dove potrebbe risiedere la causa di ciò e conseguentemente quali mosse terapeutiche mettere in atto.

Cominciamo con dire che tutti gli uomini "normali", liberi cioè da patologie fisiche e psichiche, oltre che non avere problemi diurni, nottetempo hanno dalle sei alle otto erezioni di normale consistenza e durata.

Stessa sorte per coloro che soffrono di impotenza psicogena. Tale patologia si manifesta nella fase diurna, ma nottetempo, al pari degli uomini "normali" sono presenti ottime erezioni.

Un caso a parte costituiscono coloro che soffrono di impotenza per cause fisiche ( vascolari, neurologiche, traumatiche, ormonali, ecc..) dal momento che i portatori di questo handicap non solo avranno problemi nel provocare e mantenere una erezione nella fase diurna, ma il problema si presenterà anche nottetempo con l'èassenza più o meno completa di erezioni.

Ciò premesso, a mio modo di vedere, ritengo ancora utile la utilizzazione del Rigiscan, un apparecchio per la misurazione della eventuale presenza di erezioni notturne. Solo così avremo una informazione preziosa se il deficit origina da una problematica fisica o psicogena.

Infine, per quanto riguarda il problema sul come mai il nostro amico assumendo la pillola dell'amore osserva delle piacevoli erezioni pur essendo stata formulata una diagnosi di impotenza psicogena, va chiarito che questo medicinale agisce a valle del problema psichico che alloggia nella testa. La pillola in questione se ne infischia altamente della psiche, dal momento che "lavora" localmente sul pene.

Una ultima considerazione riguarda quelle circostanze a carattere eccezionale che potremo riassumere in :

1. A volte un forte problema psichico può impedire persino l'assorbimento del principio attivo della pillola dell'amore.

2. A volte anche nei casi di compromissione fisica importante, tipo una eccessiva fuga venosa nel pene può limitare non poco l'azione della pillola in questione.

3. A volte ci troviamo in presenza di patologie miste con andamento capriccioso che mette a dura prova gli operatori che però alla fine generalmente trovano il giusto rimedio.


Con i più cordiali saluti segnalandole che, parlandone con il suo sanitario di fiducia, Lei possa suggerire e chiedere un NPT (monitoraggio notturno), una cavernosografia fatta bene, accertamenti necessari soprattutto nei casi misti. Non dimentichi di parlarne con il suo Medico e con il Dott. Cavallini.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

[#8]
Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Gentile Signore, scusandomi per l'intromissione che non vuole sostituirsi al Dott. Cavallini ma affiancarsi al medesimo, forse sarebbe opportuno riassumere i concetti fondamentali che segnalano, nel caso di deficit erettivo, dove potrebbe risiedere la causa di ciò e conseguentemente quali mosse terapeutiche mettere in atto.

Cominciamo con dire che tutti gli uomini "normali", liberi cioè da patologie fisiche e psichiche, oltre che non avere problemi diurni, nottetempo hanno dalle sei alle otto erezioni di normale consistenza e durata.

Stessa sorte per coloro che soffrono di impotenza psicogena. Tale patologia si manifesta nella fase diurna, ma nottetempo, al pari degli uomini "normali" sono presenti ottime erezioni.

Un caso a parte costituiscono coloro che soffrono di impotenza per cause fisiche ( vascolari, neurologiche, traumatiche, ormonali, ecc..) dal momento che i portatori di questo handicap non solo avranno problemi nel provocare e mantenere una erezione nella fase diurna, ma il problema si presenterà anche nottetempo con l'èassenza più o meno completa di erezioni.

Ciò premesso, a mio modo di vedere, ritengo ancora utile la utilizzazione del Rigiscan, un apparecchio per la misurazione della eventuale presenza di erezioni notturne. Solo così avremo una informazione preziosa se il deficit origina da una problematica fisica o psicogena.

Infine, per quanto riguarda il problema sul come mai il nostro amico assumendo la pillola dell'amore osserva delle piacevoli erezioni pur essendo stata formulata una diagnosi di impotenza psicogena, va chiarito che questo medicinale agisce a valle del problema psichico che alloggia nella testa. La pillola in questione se ne infischia altamente della psiche, dal momento che "lavora" localmente sul pene.

Una ultima considerazione riguarda quelle circostanze a carattere eccezionale che potremo riassumere in :

1. A volte un forte problema psichico può impedire persino l'assorbimento del principio attivo della pillola dell'amore.

2. A volte anche nei casi di compromissione fisica importante, tipo una eccessiva fuga venosa nel pene può limitare non poco l'azione della pillola in questione.

3. A volte ci troviamo in presenza di patologie miste con andamento capriccioso che mette a dura prova gli operatori che però alla fine generalmente trovano il giusto rimedio.


Con i più cordiali saluti segnalandole che, parlandone con il suo sanitario di fiducia, Lei possa suggerire e chiedere un NPT (monitoraggio notturno), una cavernosografia fatta bene, accertamenti necessari soprattutto nei casi misti. Non dimentichi di parlarne con il suo Medico e con il Dott. Cavallini.
[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
dott. Murgolo, la ringrazio infinitamente per la sua risposta molto chiara e dettagliata.
nella mia domanda iniziale chiedevo appunto delucidazioni a riguardo la possibilità di effettuare un monitoraggio notturno delle erezioni (e/o una cavernosografia) proprio per togliermi ogni dubbio. (in pratica perchè la penso come ha scritto lei nel terzo "paragrafo" della sua risposta).

chiedevo appunto il parere di voi medici in quanto, sia su questo sito che da andrologi visti dal vivo, mi pare di capire che secondo la maggior parte dei dottori tali esami suddetti non vengono quasi più effettuati in quanto non sempre efficaci e esplicativi della eventuale problematica organica.
da questa considerazione nasceva la mia richiesta di consulto.

ora, lei mi dice che ritiene il rigiscan notturno un esame ancora utile e ringraziandola del suo parere (che mi appoggia) le chiedo infine: se nella fase diurna la psiche può giocare un effetto fondamentale mentre in quella notturna ovviamente no, la totale assenza di erezioni durature al risveglio (sempre) non può essere considerato un giusto campanello d'allarme riguardo qualche problema organico?
ovvero: il fatto di non essermi mai (mai!) svegliato nel bel mezzo di un'erezione forte e duratura non sarebbe una coincidenza incredibile?


[#10]
Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Caro amico, può essere tutto ed il contrario di tutto. IL funzionamento della sfera sessuale é ben lungi dall'essere stato compreso pienamente. Non dimentichiamo poi che l'esigenza di dover dividere in compartimenti stagni il corpo dalla psiche non porti poi ad un errore di fondo dal momento che in realtà sia la cosiddetta "normalità" che la "patologia" si sviluppano in una unità psicosomatica dove l'una interagisce con l'altra e viceversa mettendo a volte a dura prova i vari specialisti del settore.

Nel passato quanti uomini hanno trascorso i migliori anni della loro esistenza in estenuanti ed interminabili sedute psicoanalitiche dal momento che il sapere scientifico si era coagulato attorno alla convinzione che il danno erettivo avesse a monte sempre una causa psicogena. Solo sul finire degli anni '80 con la nascita dell'Andrologia e della moderna Sessuologia si capì che non più del 30 % delle difficoltà erettive fosse dovuto a cause psichiche.

A poco a poco con il supporto di nuove metodiche e con l'avanzare del progresso tecnologico gli psicosessuologi e gli andrologi si sono trovati di fronte ad un capovolgimento delle convinzioni etiologiche nel senso che il rimanente 70% dei disturbi erettivi erano dovuti ad inceppamenti di origine fisica variamente distribuiti in arteriosi, venosi, nervosi, ormonali, traumatici, ecc...

Ci sono casi la cui diagnosi, terapia e guarigione quasi coincidono. Altre volte, come sopra accennato, la sintomatologia non é chiara. Quando si crede di aver raggiunto la certezza diagnostica il quadro improvvisamente cambia come se qualcosa all'interno di noi
si ribellasse all'idea della risoluzione del deficit.

Per aiutarla a comprendere meglio quanto esposto, le accennerò due casi brillantemente risolti ma che ancora oggi, dopo tanti anni trascorsi obbligano a far riflettere sul "mistero" di taluni accadimenti che non potrebbero trovare soluzione senza la collaborazione di tutti coloro che si occupano di questi aspetti così delicati e non parlo solo di competenze scientifiche.

Negli anni '80 assieme ad un caro amico Urologo quasi Andrologo mi ritrovai ad accompagnare un ragazzo di circa 25 anni a Copenhagen in un stupendo Ospedale nel quale il reparto di Sessuologia era l'unico in quel periodo ad occuparsi di problematiche riguardanti i meccanismi erettivi. Il ragazzo proveniva da una infruttuosa esperienza psicoanalitica che datava non pochi anni . Non sto a descrivere tutto l'iter degli esami in quell'epoca possibili che portarono il Primario a decidere di operare il paziente che tra l'altro non aveva mai sperimentato una sola erezione ne diurna ne notturna.

Il Chirurgo era convinto che il deficit fosse dovuto ad una eccessiva fuga venosa, senza però avere il conforto diagnostico strumentale che oggigiorno gli Andrologi possiedono.Il pene fu aperto in quattro e con conprensibile soddisfazione il Chirurgo ci mostrò un piccolo forellino nella vena dorsale del pene dal quale fuorisciva ad ogni contrazione sistolica copiosamente il sangue che prendeva altre vie di scarico invece di essere trattenuto per consentire l'erezione. Qualche punto di sutura ed il paziente fu riportato nella sua stanza. La sera stessa non si capiva bene chi fosse più emozionato se noi o il paziente che orgogliosamente mostrava la sua prima erezione in assoluto. Non Le dico la felicità del ragazzo.

Un secondo caso invece che presentava esattamente la stessa sintomatologia, ottenne la guarigione solo dopo che venne alla luce un episodio sconcertante, risalente a quando il paziente aveva circa sette anni di età. Egli era figlio di un Ammiraglio della Marina ed ogni fine settimana padre, madre e lui medesimo erano soliti intrattenersi sulla nave anche nottetempo. Egli ricordava come i tre doormissero in stanze separate, ognuna con tanto di oblò sulla porta. Ebbene, nel corso della psicoterapia che durò alcuni mesi venne alla luce che prima di addormentarsi il ragazzo sbirciando dal suo oblò aveva notato e non poche volte che la madre, prima di accedere alla sua stanza, non mancava, passando di fronte a quella dell'Ammiraglio, di sputare ripetutamente sulla porta. Le risparmio l'iter clinico che come dicevo si concluse felicemente.

Come vede, caro amico, non si può mai dire. A fiuto mi verrebbe da dire che Lei presenta una patologia venosa non di occlusione ma di perdità. Ma non é detto che sia così. Il mio consiglio credo l'abbia già ricevuto a rate strada facendo. Il Dott. Cavallini é un valido specialista nel suo ramo. Non trascuri i suoi suggerimenti. Ciò detto, La inviterei a non trascurare le sue intuizioni. Forse la soluzione sta nel giusto compromesso. Sono certo che riuscirà a risolvere il suo problema.
Siamo e sono sempre a sua disposizione. Con i più cordiali saluti.
[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
grazie ancora dott. Murgolo.
mi rendo conto che questo tipo di problematiche non hanno un'unica strada da seguire (altrimenti sarebbero di più facile soluzione)
cercherò di affrontare la cosa sotto entrambi gli aspetti.
grazie e cari saluti.
[#12]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Tanto per mettere i puntini sulle "i": la fuga venosa, la cavernosometria/grafia e la chirurgia di legatura venosa sono defunte al congresso American Andrological Association di Boston del 1999, ed i tentativi di riesumazione del cadavere sono stati infruttuosi, a parte per i soldi versati per protesi ed altra chirurgia del tutto inutile.
[#13]
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, mi permetto di infilarmi in una discussione che potrebbe sembrare inusuale per un dentista, ma occupandomi di disturbi respiratori nel sonno e di Apnea nel Sonno in particolare ho notato che fra le tente patologie in cui l'Apnea nel Sonno può avere un ruolo patogenetico importante ci sono anche le disfunzioni erettili.
A completamento dell'impostazione diagnostica del suo caso, quindi, prima di ascriverlo alla pur importantissima sfera psichica, bisognerebbe sapere almeno se nel sonno lei russa, se si accorge di pause respiratorie con brusco e angoscioso risveglio, se la mattina si alza stanco e se di giorno é sonnolento. In caso di risposte affermative, verrebbe la pena di approfondire questo aspetto. Cordiali saluti ed auguri. Edoardo Bernkopf

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

[#14]
dopo
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
dott. Bernkopf, grazie dell'interessamento.
le rispondo che non ho nessuno dei disturbi da lei citati riguardanti la respirazione nel sonno. grazie ancora e cordiali saluti.

dott. Cavallini, so che la chirurgia di legatura venosa è stata abbandonata a causa degli scarsissimi risultati infatti anche se dovesse risultare da qualche esame che io abbia un problema "venoso" non intraprenderei questo percorso.
le chiedo però (se non ho capito male), per curiosità, perchè e in quale misura ritiene del tutto inutile la chirurgia protesica.
e del rigiscan notturno cosa ne pensa? cioè, lo ritiene uno strumento valido e attendibile?
grazie mille se vorrà rispondere a queste mie ulteriori domande.
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto