Difficoltà mantenere erezione

La mia vita sessuale è da pochi mesi iniziata. Sono una persona piuttosto sensibile e emotiva. I rapporti con la mia compagna sono ottimi.
Ho notato che nei momenti di intimità con la mia lei ai primi baci e carezze il mio pene raggiunge piuttosto facilmente l'erezione. Tuttavia dopo pochi minuti di coccole, anche senza iniziare la penetrazione, l'erezione svanisce malgrado i continui reciproci baci e abbracci, ritornando magari in un secondo tempo, ma sempre per una breve durata.
Talvolta la mia partner riesce a farmi eiaculare dopo intensa masturbazione, ma alcune volte anche durante la sua masturbazione il mio pene perde improvvisamente di vigore e non raggiungo l'orgasmo.
Una sera, dopo ore di preliminari, abbiamo provato una volta anche la prenetrazione ma abbiamo dovuto abbandonare perchè il mio membro tendeva a perdere vigore poco tempo dopo avere penetrato la partner e necessitava di stimolo manuale per riprendersi.
Questa situazione mi preoccupa un po', dato che la mia partner mi attrae molto e mi sarei aspettato dal mio corpo una risposta più calda.
Di fronte a una donna che mi piace molto il pene non dovrebbe rimanere sempre eretto fin dai primi preliminari e durante tutta la fase di penetrazione fino al raggiungimento dell'orgasmo?
Ho timore che qualche cosa nel mio corpo si sia "rotto", magari a seguito della vita sedentaria (prima studente, poi lavoro in ufficio) o dello stress.
Non fumo, cerco sempre di svolgere un minimo di attività fisica. Al risveglio mattutino, quando sono rilassato nel mio letto, sopraggiungono buone erezioni.
Vorrei sapere se quanto mi è accaduto possa essere ritenuto "normale" e giustificabile con l'inevitabile emozione che accompagna la prima scoperta del corpo femminile,oppure se ritenete opportuno il ricorso a uno specialista.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
a naso la componente psicogena potrebbe giocare un grosso rulo, a naso. Ma bsisogna consuiderare altri possibili fattori: prostaicici (infiammazione), ormonali, metabolici e raramente circolatori. Pertanto sarebbe ora di farsi vedere da collega in diretta, che di qua si9 posson farre solo ipotesi.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

da quello che ci scrive possiamo intuire che alla base del suo disturbo sessuale ci sia una importante componente emotiva, relazionale, cioè psicologica.

Da questa postazione però poco di preciso possiamo dirle se non quello di consultare, senza perdere troppo tempo prezioso, un esperto andrologo.

Nel frattempo, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio vivamente entrambi i gentili dottori per la rapida e cortese risposta.
Quindi posso ritenere che il mio dubbio fosse fondato, in quelle circostanze l'erezione in un soggetto sano sarebbe stata mantenuta dai preliminari fino alla conclusione del rapporto?
Cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Una visita dal vivo toglie ogni dubbio, questi sono solo sospetti.
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dopo
Utente
Utente
Senz'altro prenoterò una visita.
Posso eventualmente tenervi informati circa gli ulteriori sviluppi?
Grazie ancora di cuore e cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Volentieri, e scusi la puntualizzazione, ma è assolutamente doverosa.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

senza problemi, fatta la valutazione andrologica, ci tenga aggiornati sulle conclusioni diagnostiche e sulle indicazioni terapeutiche che le saranno date.

Ancora un cordiale saluto.

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi dottori,
mi sono recato oggi da un andrologo per la prima visita e mi è stata eseguita una velocimetria doppler dinamica con esito normale, ancorchè evidenziassi una lieve diminuzione di elasticità nelle a.a. dorsali e cavernose.
Mercoledì mi sottoporrò a una cavernosometria dinamica, che, secondo l'andrologo, è finalizzata a verificare il funzionamento del sistema venoso.
Vorrei sapere se l'operato del collega vi pare condivisibile.
Dato che il mio disturbo è legato al mantenimento dell'erezione, questo sarà forse l'esame decisivo per me.
In caso di disturbi venosi esistono possibilità di cura per un soggetto di 30 anni? Si tratta di patologie frequenti? Sono un po' allarmato e confido nel vostro aiuto. Grazie e cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Se l' ecodoppler va bene non vedo la necessità di cavernosmetria/grafia che comunque sono stae abbandonate per la ricchezza di falsi positivi.
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dopo
Utente
Utente
Preciso che il medico oggi mi ha assicurato che l'ecodoppler serviva solo a verificare lo stato delle arterie, ma nessun riscontro poteva fornire in merito alla condizione delle vene.
Per le vene mi ha assicurato la necessità del test della cavernosometria dinamica...lascio e voi valutare queste affermazioni...
E' vero che con il test ecopoppler sono controllabili le sole arterie e non anche le vene? Il macchinario in dotazione presso il medico sembrava piuttosto datato. Alla fine ho ricevuto 5 strisce di carta millimetrata , una per ciascuna arteria controllata, con i relativi diagrammi, ed esito "normale".
Grazie di cuore e cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Cara lettore ,

allora quello che lei ha fatto non è un Ecocolordoppler dimanico ma un semplice Doppler delle arterie peniene!

Esame in effetti un pò "datato"!

Risenta a questo punto il suo medico curante.

Un cordiale saluto.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
se le hanno fatto una puntura nel pene prima di ecodoppler allora va bene, se no ha perso tempo e soldi. Se le hanno fatto una puntura nel pene lo stato delle vene viene misurato con la velocità di fine diastole e l' indice di resistività (paroloni) che somno infinatamente puiù precisi di cavernosometria/grafia. Cambi andrologo. Non chiedo scusa della franchezza. Akllora se ha ricevuto carta milletrata e le è stato venduto come ecodoppler: lasciamo stare. Vale quanto prima.
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dopo
Utente
Utente
Cari dottori, vi ringrazio infinitamente per i prezioni chiarimenti.
L'andrologo mi ha consegnato documenti inerenti l'evvenuta esecuzione di una "velocimetria doppler dinamica".
Tale esame è stato condotto iniettandomi nel pene della prostaglandine, che ha generato una lieve tumescenza nel mio pene. A detta del medico, tale iniezione serviva a rendere meglio visibili le arterie, e, ribadisco, le sole arterie.
Al termine dell'esame ho ricevuto 5 strisce di carta millimetrata con i grafici delle mie arterie. Su ogni stricia il medico ha aggiunto a penna il nome dell'arteria interessata e ha clessificato come "normale" lo stato delle mie arterie, rilevando semplicemente una lieve perdita di elasticità.
Rispondendo al dott. Cavallini, nei documenti in mio possesso nessun cenno viene fatto sullo stato delle vene, né tantomeno alla velocità di fine diastole o all'indice di resistività.
Forse l'esame realmente praticatomi è quello menzionato dal dott. Beretta, il semplice doppler alle arterie peniene.
Dopo queste ulteriori delucidazioni,sorgono in me forti dubbi circa l'opportunità di proseguire con questo andrologo, sottoponendomi alla cavernosometria da lui consigliatami.
Esistono al giorno d'oggi metodologie e strumenti più efficaci ai fini di pervenire a una corretta diagnosi per vene e arterie peniene?
E se sì quali sono tali test?
Vi ringrazio anticipatamente per ogni ulteriore suggerimento, cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore, la Doppler velocimetria del pene è stata abbandonata 15 anni fa per l' assoluta imprecison4e dei dati forniti. Per una diagnosi corretta serve: una raccolta di notize ben fatta, una esame obbiettivo ben fatto, profili ormonali ed un ecodoppler basale e dinamico del pene. E ce ne è d' avanzo creda. Pertanto meglio cercare un' altra campana, che questa mi pare stonatella assai.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore,

condivido a pieno le parole del collega Cavallini, cerchi di capire anche se il collega consultato sia effettivamente un andrologo o, come purtroppo alcune volte capita, sia un collega con altre capacità "vicine", come ad esempio quelle presenti in chirurgia vascolare o generale, ma senza però specifiche e maturate competenze in campo andrologico.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Cari dottori, vi ringrazio per i vostri preziosi pareri, cercherò senz'altro un nuovo specialista.
Questo dottore, oltre a usare tecnologie superate, ha anche effettuato un colloquio conoscitivo molto sommario (senza annotarsi alcun appunto sulla mia "storia") e ha osservato il mio pene in modo molto rapido e superficiale, con fretta di passare subito al test doppler.
Tutti questi elementi, uniti alle vostre autorevoli opinioni, mi inducono a rivolgermi ad un altro collega.
Cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
faccia spaere se vuole.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

noi qua siamo e, se lo desidera, ci tenga comunque aggiornati sull'evoluzione della sua situazione clinica.

Ancora un cordiale saluto.

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Utente
Utente
Cari dottori, la vostra disponibilità è davvero di grande aiuto e sostegno per me in questo momento non semplice.
Non mancherò di tenervi aggiornati
Cordiali saluti
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