Fatto un controllo di esami del sangue dove si è visto alterato il tasso di cpk

Gentili medici, mio marito ha fatto un controllo di esami del sangue dove si è visto alterato il tasso di CPK (631) abbiamo ripetuto l'esame che a distanza di 2 mesi è di (397) ma ora c'è un altro valore alterato HbA1 58,4.
Ciò può dipendere da qualche malattia genetica tipo la distrofia? Sono molto preoccupata! grazie
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Io ripeterei l'esame dell'emoglobina A1 perchè quel valore basso non mi convince. Il CPK di suo può aumentare in soggetti che praticano attività sportiva od anche in trattamento con farmaci od iniezioni. Se il valore persisterà alto in assenza delle condizioni da me dette fate anche un esame che si chiama isoenzimi del CPK che mostrerà le tre frazioni dell'enzima per vedere se aumentata quella muscolare, ma senza allarmi

Un saluto

A. Baraldi

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Utente
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Gent.Dottore la ringrazio per la risposta.
Per quanto riguarda il CPK volevo farle sapere che mio marito da diversi anni non pratica più attività sportiva e assume solo dei medicinali per l'ipertensione che sono: Valpressin 320 mg e Zanedip 20 mg. Secondo lei possono influire su quel valore alterato?
invece per Hba1 è stato fatto in quanto il valore dell MCV controllato a distanza di tempo risultava sempre più basso (80,1 nel maggio 2008- 76,4 nel novembre 2009) il laboratorio ha fatto un appunto e ci consiglia ulteriori approfondimenti in un centro autorizzato descrivendo i valori tipici per eterozigosi.
Mi hanno detto che potrebbe essere una forma variabile di talassemia. Lei cosa ne pensa? Ho due figli, uno di 18 anni e una di 28 secondo lei potrebbero avere dei problemi in futuro per i propri figli? La ringrazio di cuore.
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Allora è opportuno fare i tests per microcitemia ma in questa è la frazione A2 quella aumentata e non la A1 ; per il CPK , in accordo con il suo medico, faccia gli isoenzimi; i medicinali che assume non ritengo influiscano, magari tra qualche tempo ripeta l'esame. Riguardo la microcitemia in forma eterozigote se presente in uno di voi genitori può essere trasmessa ai figli ma se suo marito non risulterà essere portatore nè lo è lei i figli non possono manifestare la "malattia" perchè a trasmissione genetica
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Utente
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La ringrazio Dottore farò come lei mi consiglia, in caso le saprò dire.
Grazie ancora e tanti saluti.