Metastasi epatiche

buongiorno, ho bisogno di un vostro consulto. Lo scorso anno, in questo perodo abbiamo scoperto che mia madre, 76 anni portati benissimo, ha un adenocarcinoma del sigma retto con alcune metastasi epatica. Subito consultato un chirurgo ci ha consigliato Chemioterapia e radioterapia. Iniziamo subito chemioterapia fine marzo, schema Folfox. La radioterapia ci viene sconsigliata dal primario del reparto di radioterapia per cui non viene praticata. Luglio TAC di controllo; nessun miglioramento. Su insistenza del chirurgo pratichiamo radioterapia in un cenro privato con fnalità citoriduttia.(25 applicazioni), si continua schema Folfox per CT.
Fine settembre termine CT e Radio. Viene programmato l'intervento di resezione dell'intestino, effettuato agli inizi di dicembre. Praticata ileostomia, in sede di intervento l'esplorazione del fegato evidenzia metastasi diffuse. Eliminazone stomia inizio febbraio, con eventuale chemio dopo 30 giorni.
Dalla eliminazione della stomia mia madre non si è pi ripresa, non riesce ad evacuare,ha forti mal di pancia, fegato ingrossato, ittero e transaminasi alte. Attualmente è a letto, mangia pochissimo, ha sempre l stimolo di andare in bagno e fa fatica ad alzarsi. A questo punto cortesemente vi chiedo: cosa ci resta da fare almeno per alleviare le sue sofferenze? Lei continua a dirci che se non avesse questo mal di pancia e lo stimolo costante di evacuare riuscirebbe a sopportare meglio il suo stato. Come posso aiutarla?
grazie di tutto
vi chiedo come possiamo
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

da ciò che leggo si tratta di una condizione in cui il fegato ha esaurito gran parte delle sue risorse. In realtà occorrerebbe verificare se è possibile un nuovo trattamento chemioterapico, magari più efficace del precedente che io non avrei continuato in assenza di risposta. A mio avviso si dovrebbe procedere nel modo seguente: eseguire la biopsia di una delle lesioni epatiche e verificare la positività di EGFR e lo stato di k-ras. Con queste informazioni, condizioni generali ed esami ematochimici permettendo, programmarei una terapia con i nuovi agenti a bersaglio molecolare. Inoltre abbinerei ipertermia locoregionale (in ambito addominale). Andrebbe verificato inoltre se la stipsi ostinata non dipende da un coinvolgimento del peritoneo da parte della malattia.

resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/