La cheratoplastica lamellare profonda

Buongiorno, vorrei chiedere una cosa sulla cheratoplastica lamellare per cheratocono.

So che esistono:
1) La cheratoplastica lamellare eseguita con il laser ad eccimeri in cui si esegue uno scavo con il laser di circa 150-250 micron sulla cornea ricevente e si applica un lenticolo corneale preparato sempre con il laser.
2) La cheratoplastica lamellare profonda in cui invece si asporta tutto lo stroma corneale lasciando in sede solo l'endotelio del ricevente con la membrana di Descemet.
E' davvero così?

So comunque che la prima ha dei limiti ben precisi, e non può essere proposta negli stadi molto avanzati del cheratocono, e lo spessore minimo della cornea da operare non può essere inferiore a 380-370 micron.

Io vorrei chiedere: quali sono invece i limiti della cheratoplastica lamellare profonda (spessore eccetera...) se ce ne sono?
Perchè su questo invece non ho trovato molte informazioni; mi sembra di avere capito che almeno qualcuno perlomeno la tenta anche in stadi avanzati del cheratocono senza escluderla a priori (mal che vada non riesce e la si converte in perforante), ma vorrei vederci un po' più chiaro.

Vi ringrazio molto per l'attenzione.
[#1]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
a cheratoplastica lamellare profonda (Deep Lamellar Keratoplasty o DLKP) è una cheratoplastica lamellare effettuata a livello dell’interfaccia stroma-membrana di Descemet con metodica manuale.
Dato che questo intervento sfrutta un piano di clivaggio anatomico, la superficie ottenuta con la dissezione risulta perfettamente liscia.
Essa va differenziata dalle altre cheratoplastiche lamellari nelle quali il taglio risulta essere effettuato a vari livelli dello stroma, determinando un piano non perfettamente liscio.
Un caro saluto e BUONA PASQUA!
[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Buonasera dottore, la ringrazio molto per la sua veloce risposta.
mi scusi se riscrivo, ma vorrei chiedere: la cheratoplastica lamellare profonda in caso di cheratocono esattamente quando è giusto proporla?
La si può tentare anche in stadi avanzati del cheratocono?

Vorrei chiedere anche un'altra cosa se è possibile: lei ha detto che nelle altre cheratoplastiche lamellari il taglio viene effettuato a vari livelli dello stroma determinando un piano non perfettamente liscio, ma questo implica anche un visus inferiore rispetto a quello di una cheratoplastica perforante?
(Lo chiedo perchè, da quello che so, il problema delle lamellari sono proprio le irregolarità dell'interfaccia, che se presenti causano un recupero visivo inferiore a quello di una cheratoplastica perforante...).
Comunque non è vero che nelle lamellari eseguite con il laser si può anche creare un interfaccia senza irregolarità?

Mi scusi ancora, ma ho alcuni dubbi su queste cose, spero davvero in una sua ulteriore risposta.
Buona Pasqua anche a lei!!!
[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La prego di scusarmi per il discorso molto contorto, comunque vorrei chiedere se è vero quello che si sente spesso dire: cioè che una cheratoplastica lamellare implica per definizione un'interfaccia mai perfetta, con conseguente perdita di acuità visiva.

E inoltre se una lamellare profonda la si può almeno tentare (mal che vada non riesce) spesso.
Chiaramente se l'endotelio non è danneggiato.

Rinnovo i miei auguri di buona Pasqua, e vi faccio i miei complimenti per questo servizio che è di grande utilità.