La resezione non andava fatta?



Consultando l’oncologo dell’ospedale dove mia moglie è stata sottoposta ad intervento chirurgico per l’esportazione di un nodulo al polmone di circa 1 cm, ( che dal responso istologico è risultato essere una metastasi di un carcinoma mammario già operato nel 2004) ci faceva capire di trovarsi in seri dubbi su come trattare o non trattare farmacologicamente l’evento, perché non avendo più il nodulo da tenere sotto controllo non poteva sapere se il trattamento poteva beneficiare l’insorgere di questa metastasi.
Il trattamento chirurgico ci è stato consigliato dall’oncologo che seguiva il follow up della precedente malattia, che però si trova in altra città causa trasferimento per motivi di lavoro.
Possibile che ci sia questa diversità nel trattare l’insorgere di una metastasi?
Quale strada bisogna percorrere in questi casi?
Siamo molto preoccupati e confusi. Ringrazio in anticipo della vostra disponibilità e dell’opportunità che ci date nel chiarirci le idee in questi momenti particolari.
Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Lombardi Oncologo 96 2
Gentile Signore,
spesso quando ci si trova di fronte all'insorgenza di metastasi non si ricorre più ad intervento chirurgico perchè la malattia è sistemica, nel senso che ormai un intervento locale, qual è quello chirurgico, non ha più molto senso e si interviene solamente attraverso chemioterapia. Questo problema è comunque molto dibattuto e varia anche dal tipo di neoplasia, dal numero di sedi metastatiche e da altri fattori..nel suo caso se ci fosse solamente una singola metastasi polmonare di 1 cm direi che un intervento chirurgico può essere appropriato ma al patto di continuare la chemioterapia. Cordiali saluti.

Cordiali Saluti,

Dott. Giuseppe Lombardi

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Gentile utente,
non è facile dare una risposta al Suo quesito perchè ci mancano molti elementi per inquadrare il caso.Tuttavia, in linea generale, non posso che concordare con il dr. Lombardi sul fatto che, salvo casi particolari che devono essere ben stadiati ( e quindi studiati),
la presenza di una metastasi a distanza di un carcinoma mammario
necessita di un trattamento farmacologico sistemico, piuttosto che di un intervento loco-regionale .Ripeto se il caso che ci descrive appartiene o meno a quelli particolari cui facevo cenno non ci è dato saperlo dai dati a disposiizione.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la Vs disponibilità;
rispondo al Dr Lombardi, che consiglia di continuare la chemioterapia ( conclusa già nel settembre 2004 6 cicli CEF Canadese),riportando l'opinione dell'oncologo e cioè, il non sapere quale cura adottare in quanto non avendo più il nodulo da controllare , non riuscirebbe a sapere se la chemio ha il beneficio voluto.
Quindi in questi casi, il comportamento che si intraprende sono solo tentavivi? Non ci si puo' rifare al responso istologico?
Mia moglie credeva di tranquillizzarsi con l'intervento chirurgico, ma i veri dubbi e le incertezze sulla guarigione li stanno assalendo proprio in questo contesto.
Grazie di cuore
Saluti
[#4]
Dr. Giuseppe Lombardi Oncologo 96 2
Gentile Signore,
capisco la sua preoccupazione però deve capire che se dopo aver concluso la chemioterapia nel 2004, come lei descrive, è insorto un nodulo al polmone questo sa ad indicare che la malattia è in progressione nonostante la chemioterapia effettuata. Non sapendo i dati istologici, chirurgici e anatomo patologici della malattia e le terapie effettuate non posso sbilanciarmi su una chemioterapia che comunque effettuerei. Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Infinite grazie per "l'aiuto" che ci offrite;
provo a riportare i dati istologici del primo intervento mastectomia sx 2004) ed ultimo ( nodulo polmone 2007):

Mastectomia sx e svuotamento ascellare per rimozione di un nodulo di 4,5 cm
Diagnosi istologica definitiva:
Carcinoma mammario lobulare e dottale infiltrante( nei 4 esami estemporanei); carcinoma iniziale in situ in un dotto del capezzolo. Note displastiche nel rimanente ambito. La neoplasia è scarsamente differenziata.
(metastasi( in prevalenza macronodulare) in 6 linfonodi(2 per ogni livello) Cute, margini , frammento adiposo(6+2+10) esenti da neoplasia.
Grading istologico sec.B. e R. modif.: III°
Stadiazione patologica :T2 N2a Mx
4 estemporanee (valori percentuali riferite a cellule neoplastiche)
Recettori per estrogeni (DAKO CLONE 1F8) : < 1%
Recettori per progesterone (636): < 1%
Frazione di cellule proliferanti (Ki 67 DAKO CLONE MIB1) : 64%
Intensa completa immunoreattività di membrana per HER2/NEU ( Antic. policlonale Dako): 75% ( score 3) ;

intervento al nodulo polmonare
DESCRIZIONE MICROSCOPICA
adenocarcinoma moderatamente differenziato
indagini immunoistochimiche CK1+ , CK20- , TTF1-

DIAGNOSI
Il quadro immonofenotipico e gli aspetti morfologici sono compatibili con localizzazione secondaria di neoplasia mmammaria in anamnesi
Vi ringrazio infitivamente sperando sempre ad un Vs supporto.
Saluti


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