Ecostress da dobutamina

Salve vorrei porre una domanda:
il mio cardiologo al quale mi sono recato per un controllo di routine, ma ha diagnosticato una lieve ipocinesia della parete laterale del ventricolo sx con EF 45-50%.
Ho fatto un'altro ecocardiogramma negli ambulatori dell'ospedale da un'esperta in eco la quale mi ha trovato tutto in regola nelle misure e cinetiche del ventricolo sx con un EF del 63% e scosigliava l'ecostress da dobutamina ma un semplice ecosforzo.
Mi sono recato di nuovo dal mio cardiolo al quale gli ho spiegato la situazione e le conclusione della sua collega di reparto. Lui mi ha rifatto l'eco (1 ora dopo l'allenamento dove avevo avuto un picco di frequenza di 180 b/m senza accusare nessun problema). Anche lui (stessa macchina e mano) ha trovato tutto nella norma nelle dimensioni e sopratutto nella cinetica (le pareti del ventricol quasi si "baciavano") con una EF del 70%.
Nonostante ciò visto la discrepanza con l'eco iniziale vuole fare lo stesso l'ecostress da dobutamina.
Ora chiedo:
1) è proprio necessario sottoporre il cuore ad uno sforzo indotto chimicamente? Non è meglio un eco sforzo sul tapis roulant a questo punto?
2) ha dei pericoli intrinsechi questo tipo di esame?
3) il mio cardiologo si sente toccato nell'orgoglio e lo vuole dìfare lo stesso?
4) devo cambiare cardiologo e ricominciare da capo con una semplice vistia ex novo?
Grazie.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
Gentile utente:
Una variazione della capacità contrattile del cuore (passaggio della EF dal 45-50% ad un valore normale) deve essere comunque indagato con un test di ischemia per valutare la presenza di una cardiopatia ischemica non nota.
Tale valutazione puo' essere eseguita con una prova da sforzo mediante interpretazione dell'ECG (che puo' essere eseguito se il tracciato fosse correttamente interpretabile) oppure mediante l'esame a lei proposto ( o mediante l'utilizzo di un altro farmaco detto dipriridamolo) oppure mediante una scintigrafia.
Ci sono rischi, che tuttavia sono molto bassi, si tratta pertanto di valutare ( e questo lo puo' fare solo un cardiologo mediante una visita e mediante l'interpretazione degli esami già eseguiti) se i benefici dell'esame superino i rischi.
A disposizione per ulteirori consulti

Massimo Tidu M.D.
Medico Specialista in Cardiologia
www.massimotidu.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve, grazie per la risposta.
Nel frattempo le cose sono cambiate un po, nel senso che non convinto dell'esito di quell'eco ne ho fatto un'altro presso la struttura ospedaliera (dove lavora anche il cardiologo) con una dottoressa abbastanza esperta in eco.
L'esito è stato di un cuore perfettamente normale nelle dimensioni, forme e cinetica con una EF del 63%.
Secondo lei assolutamente da evitare l'ecostress. Tutt'al più un ecosforzo sul tapis roulant per "scrupolo".
Dopo ciò sono tornato dal cardiologo il quale naturalmente mi ha ricontrollato con lo stesso macchinario. Il risultato è stato di un cuore perfettamente sano con un EF del 70%.
Però non si convince ed insiste con il farmi l'ecostress da dobutamina.
Io ho ripreso la mia attività sportiva "moderata" di sempre.
Non ho problemi di nessun genere.
Ho dei picchi di frequenza durante accelerazioni aerobiche di 176-180 battiti/min senza accusare niente.
Recupero in pochissimi minuti.
Devo continuarlo a seguire o cambiare cardiologo?
Grazie.
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Dr. Massimo Tidu Cardiologo 1.4k 49 2
Gentile utente
se si esclude la possibilità di un errore nella valutazione della prima ecografia ( quella con la frazione di eiezione del 45-50%) che comunque può anche essere avvenuto, noi abbiamo una funzione cardiaca che da lievemente ridotta passa a normale. Occorre escludere dunque una possibile ischemia che possa giustificare tale discrepanza. Un test di ischemia ( anche solo una prova da sforzo se il suo ECG fosse interpretabile) va dunque a mio parere eseguito.
A disposizione per ulteriori consulti
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte datemi.
Io ho proposto di fare l'ECG da sforzo ma il cardiologo insiste col fare l'ecostress con dobutamina.
Il mio medico curante dice che è meglio evitare uno sforzo cardiaco indotto chimicamente visto che quasi sicuramente si è trattato di una errata valutazione del primo ecocardiogramma.
Il medico del mio alvoro ha detto la stessa cosa.
Io avevo allora pensato di rivolgermi, purtroppo, ad un altro cardiologo, magari esperto anche in medicina sportiva ed ecocardiogrammi, e ricominciare tutto da capo.
In poche parole non ho più la fiducia di prima nel cardiologo e non vorrei che una questione di orgoglio non voglia ammettere che può aver avuto una svista nel primo esame.
mi auguro che non sia così, ma che si tratti solo di eccsso di scrupolosità, ma mi sembra un pò eccessivo l'ecostress quando ci sono altri esami meno invasivi e pericolosi.
Grazie.