Rischi post-operatori per stretto toracico superiore

Buonasera,vorrei sapere quali sono i rischi dopo un intervento per stretto toracico superiore.Mi hanno detto,dopo vari consulti specialistici,che l'intervento consiste in scalenectomia e resezione della prima costa anche se nel mio caso non sovrannumeraria.Il mio stretto toracico è di tipo vascolare ma non sono sicura di operarmi visto che mi riferiscono la non scontata riuscita del tipo d'intervento.Vorrei chiarirmi un pò le idee sui rischi post-operatori.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

condivido le due perplessità e ritrosia per un intervento chirurgico.

anche io prima di consigliare o meglio porne l'indicazione devo avere tutte le "carte giuste" in mano.

siamo tutti consapevoli del fatto che l'intervento in modo certamente più estremo, rispetto la somministrazione di un farmaco, possa comportare dei problemi in relazione sia all'intervento stesso che al tipo di anestesia, sia alle complicanze del primo che della seconda.

quindi bisogna essere particolarmente oculati.

la nostra, vorrei ricordarle che è una valutazione a distanza e quindi con grossi limiti, in relazione alla mancanza della visita clinica, la impossibilitò di poter leggere e soprattutto vedere le immagini realizzate dal soggetto, poter valutare tutti quei rischi che possono associarsi.

le informazioni che lei richiede sono non solo specfiche ed allo stesso tempo generiche per un determinato tipo di intervento ma a queste potrebbero aggiungersene altre relative a problematiche personali del soggetto stesso.

queste informazioni devono essere specificatamente esposte dal professionista stesso in relazione alla sua specifica esperienza in quel tipo di intervento.

per questo la inviterei a fare queste domande direttamente a colui che, certamente con estrema oculatezza, ha posto indicazione all'intervento.

mi tenga informato

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie dott. Catani,
quello che lei mi dice è assolutamente giusto e corretto,forse sono stata troppo generica.Dei due professionisti che mi hanno visitata,uno mi parla dell'intervento come unica soluzione al problema,l'altro mi dice sarebbe da fare ma...
Per quanto riguarda la compressione arteriosa e quindi ridurre le parestesie ok all'intervento, per il dolore che sento alle braccia,visto che è bilaterale,non è detto che avrò buoni risultati.
Un altra cosa che mi è stata detta,non da un medico ma da una persona che ha avuto quasi il mio stesso problema,per cui ha subìto vari interventi è che dopo l'ultimo intervento ha avuto il sollevamento dell'emidiaframma sinistro fino alla settima costa,con i vari fastidi che comporta,la risalita dello stomaco,ernia iatale... allora mi chiedo,queste complicazioni fanno parte della routine o sono solo casi particolari,per cui non dovrei preoccuparmi?
Questo è uno dei motivi che mi bloccano riguardo alla decisione all'intervento,ma mi chiedo anche:e se non mi opero le mie braccia che fine faranno?Ad oggi ho una resistenza veramente bassa al tenere le braccia sollevate,a girare una minestra,ad asciugare i capelli,a stendere i panni in un classico stendino,spesso mentre guido,tenendo lo sterzo mi si freddano e addormentano le mani...La situazione è abbastanza dura da sopportare,lei,a suo parere cosa mi direbbe?Le compressioni arteriose sono di 2,5cm a destra e 1,5 a sinistra riscontrate con esame angiografico.
Grazie ancora del suo consulto anche se on-line e ne sono cosciente,ma a volte una parola giusta detta al momento giusto può servire a molto e forse la mia paura sui rischi è eccessiva rispetto ai rischi veri e propri.A volte basta sentirselo dire.
Grazie e a presto

Cordiali saluti e buona giornata
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

prima di "andare sotto i ferri", cosa non affatto piacevole in generale, cerchiamo di fare tutto quello che....

nei limiti che citavo riguardo la consulenza a distanza, ci sono non solo la visita clinica, ma anche il fondamentale colloquio con il soggetto (non mi piace chiamarlo paziente), per esempio lei frequenta o ha frequentato la palestra, è stata una sportiva? se la risposta fosse si, le consiglierei di chiedere un parere al suo medico per rivolgersi ad un fisioterapista od a un ortopedico per indagare e provare esercizi specifici per ridurre le tensioni localmente. potrebbe essere un percorso non utile ma percorribile.

mi tenga informato
cordiali saluti