Domande su metastasi da carcinoma mammario

nel 2006 si riscontra Carcinoma Mammario g2n2 er+ 80% herb negativo ki 22%, mastectomia radicale preceduta da 6 cicli di ecf e continuazione con terapia ormonale (tamoxifene+decapeptyl) . Nel 2010 si riscontra una grossa recidiva al fegato (biopsia evidenzia dati sovrapponibili al precedente tumore con passaggio da g2 a g3), evidenziata dalla tac come unica area (1 metastasi) e invece dalla risonanza come due aree adiecenti (2 metastasi) complessivamente di 10 cm circa non presente 1 anno prima, con vasta area necrotica centrale e bassa vascolarizzazione. Inizia cura myocet-ciclofosfamide. L'esistenza di un'unica grande area comparsa dopo 3 anni, senza l'evidenza di altre aree metastatiche può in alcuni casi evidenziare che alcune cellule maligne "dormienti" si siano "arenate" nel fegato senza aver invaso il resto del corpo (anche per la funzione di filtro del fegato)? l'estesa area necrotica con limitata vascolarizzazione cosa può indicare? i chemioterapici utilizzati in combinazione possono eliminare completamente cellule maligne eventualmente in circolo o tale ipotesi in caso di metastasi è impossibile? cosa si intende per cronicizzazione della malattia, le cellule tornano "dormienti" e non sono più in grado di replicarsi e quindi cronicizzazione=guarigione? grazie!
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

per verificare se altre aree dell'organismo sono interessate dalla malattia è necessaria l'esecuzione di una Tc total body + cranio con mezzo di contrasto e di una scintigrafia ossea. La presenza di vaste aree di necrosi all'interno della massa tumorale dipende dalla grandezza; masse grandi risultano in genere ampiamente necrotiche per problemi di vascolarizzazione tumorale. I chemioterapici in questa condizione generalmente arginano la malattia ma assai assai difficilmente la portano a guarigione completa. Semmai se si trattasse di localizzazioni uniche si potrebbe pensare ad un intervento chirurgico. Più che di cronicizzazione in oncologia si può parlare di stabilizzazione (più o meno prolungata), che purtroppo non coincide con la guarigione (assenza di malattia).

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Gentile Dottor Pastore, la ringrazio per la risposta. Devo dere che nella mia continua ricerca di informazioni su questa malattia ho già visitato il sito ipertermiaroma, la considero una possibile alternativa all'intervento (se non possibile) in caso di riduzione della massa tumorale dopo le terapie anche se, non mi è ancora ben chiara la differenza tra forme "simili" di intevento come ipertermia, hifu, termoablazione, radioterapia ecc. Per la malattia è stata già eseguita una TAC e PET che hanno evidenziato malignità solo al fegato, nonostante i 10 cm la funzionalità epatica è ottima (esami clinici positivi). Volevo chiederle se l'ipertermina (o forme simili) può essere praticata anche per lesioni di maggiori dimensioni, altra curiosità (da quello che leggo) come mai tali forme alternative all'intervento "classico" vengono spesso considerate, in caso di metastasi, dei palliativi, mentre l'intervento chirurgico "classico" (in alcuni casi) come risolutivo?
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