Una paracentesi endotimpanica

Buongiorno,

dall'8 aprile scorso mi si é improvvisamente chiuso l'orecchio destro, a seguito di forte catarro (e laringite); il tutto forse complicato da un viaggio in aereo effettuato 2 giorni prima.
Premetto che il problema si era già presentato a fine dicembre (l'esame audiometrico diede allora un abbassamento di 20 decibel), sbloccandosi poi un mese dopo grazie ad una terapia ORL a base di Aerinaze 2 volte al di'+ Awamys spray nasale 2 spruzzi serali.

Vedendo che il problema stavolta non si risolveva, ho riconsultato un otorino (premetto che, pur bolognese di residenza, sono a Bruxelles sino a fine mese per lavoro). l'ORL vide le tube di Eustachio fortemente otturate da muco, che peraltro a suo dire stagnava anche dietro al timpano; mi ha quindi prescritto, poco più di due settimane fa, una terapia di 15 gg. di Fluimucil antibiotico aerosol (Tiamfenicolo glicinato acetilcisteinato) mattino e sera 2 ml per volta + sempre Aerinaze e Awamys (2 spruzzi al gg. alla sera).
Mi disse poi che dopo la terapia farmacologica avrei dovuto cominciare con Otovent, 10 "soffi" per volta 3 volte al giorno.

Orbene, la terapia non ha dato risultati e ho cominciato proprio ieri con Otovent secondo la prescrizione ORL (notando peraltro ancora più "pienezza" dell'orecchio dopo ogni utilizzazione!).
L'otorino ha dato grande importanza alla "ginnastica dell'orecchio" mediante Otovent, ventilando eventualmente una paracentesi endotimpanica in caso non dovesse funzionare tale rimedio. Non ha però menzionato insufflazioni o simili, fors perchè non in contatto con centri specializzati in loco

Mi permetto di chiedere, cortesemente:

a) Otovent può combinarsi con un'ulteriore assunzione di aerosol (almeno con mucolitici)?
b) Per quanto tempo va usato Otovent in realtà, perché possa dare effetti benefici? E' veramente efficace?
c) La paracentesi é, poi, il rimedio obbligato o si può fare ricorso alternativo ad insufflazioni endotubariche (in cliniche o centri termali) per ripristinare la funzionalità delle tube?
d) permanendo il mio problema attuale, viaggi in aereo (che nel mio caso sono ahimè frequenti) sono sconsigliati e/o pericolosi?
e) sospetto un eventuale problema nasale (ho fatto spesso uso di decongestionanti, specie quest'inverno). l'ORL non se ne é però soffermato, limitandosi ad introdurre la sonda -con facilità, devo dire-sino all'imbocco delle tube per osservarle: un'ipertrofia dei turbinati (che mi fu rilevata più di 25 anni or sono, pur se leggera) può aver contribuito al problema tubarico qui descritto?

Infine, in previsione del mio prossimo ritorno, a che specialista o centro ORL potrei fare eventualmente riferimento, in zona Bologna/Romagna?

Grazie infnite, di cuore
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Purtroppo, a distanza, non sono in grado di dare le risposte ai suoi quesiti. Generalmente, una delle terapie farmacologiche prescrivibili nei casi come il suo si basa sull'uso di spray nasali a base, per esempio, di flunisolide, antistaminici per viua orale e fluidificanti del muco sempre per via orale a dase di acetilcisteina. Il tutto per una ventina di giorni. Prima di un decollo, utilizzare lo spray nasale e masticare durante il volo gomma americana. Assolutamente utile un esame impedenzometrico. Tutte le altre terapie indicate potrebbero essere utili ma, ripeto, occorre necessariamente una valutazione clinica e strumentale. Al suo rientro in Italia, si puo' rivolgere tranquillamente presso l'ambulatorio otorinolaringoiatrico dell'Ospedale di Bologna. Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

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