Una seconda visita specialistica parecchi mesi fa la quale ha riscontrato un disturbo ossessivo

Gentili Dottori vi parlo a nome di mia madre la quale ha un figlio oltre a chi vi scrive di 43 anni che vive in casa con lei,essendo ormai preoccupata per quello che vede durante il giorno mi ha chiesto se potevo riassumervi il problema che da qualche anno assilla tutti noi.

Iniziando dalla mattina che alzandosi molto tardi, compie dei gesti di consuetudine sempre ripetuti , e molto dilungati come, lavarsi le mani ripetutamente, borbottando anche qualche cosa, posizionare le scarpe con pignoleria, non bere nel bicchiere in vetro,però continuare a maneggiarlo e guardarlo come se fosse sporco, essere pignolo e posizionare gli oggetti in modo maniacale, durante le azioni che spesso si ripetono all’inverosimile, es. aprire e chiudere una porta prima di entrare in un locale,essere comunque molto rude appena in un banale ragionamento non gli si da ragione , anche se nel medesimo non esistono presupposti per averla , preciso che di sua volontà ha perso il lavoro avendo usufruito di tutta la malattia possibile ,rimanendo in casa seduto a vedere il televisore per buona parte della giornata senza avere una vita sociale che le permetta perlomeno di distrarsi, lo sguardo molte volte assente, però intuibile che pensa a qualche cosa , alcune volte parla da solo.
Ha fatto una seconda visita specialistica parecchi mesi fa la quale ha riscontrato un disturbo ossessivo compulsivo dandogli delle cure che ha smesso di sua iniziativa dopo un breve periodo.

Ora non possiamo suggerirgli nulla inerente a ipotetiche visite in quanto con tono molto deciso risponde che non è lui il malato ma bensì noi.
In tutta franchezza vi chiediamo come riuscire a convincerlo e soprattutto se questo disturbo potrebbe essere pericoloso per se è per gli altri nel breve o lungo termine, considerando che riesce ad andare d’accordo solo con tutte quelle persone che lo assecondano mentre mostra delle ostilità a tutte quelle che vogliono far valere le loro ragioni .

Vi ringrazio in anticipo

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
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Utente
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Se per servizio pubblico si intende i servizi sociali francamente no anche perchè l'unica persona che da più ascolto è appunto mia madre di conseguenza abbiamo dedotto che non fosse utile, poi cigliegina sulla torta in questi ultimi mesi ha deciso di trasferirsi in Francia nella sua casa Lei capisce che ora sussiste anche un problema di lingua che solo lui conosce ed è anche per questa ragione che mi sono rivolto a voi e penso capiate la preoccupazione di mia madre che deve anche seguirlo ,

Pensa che debba preoccuparmi e che con questo tipo di disturbo possa diventare violento?
fino ad ora a parte delle sfuriate non ha mostrato manifestazioni particolarmente violente



Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
i servizi pubblici intendevo i servizi psichiatrici di zona, non i servizi sociali.

Quindi non e' stato fatto un contatto con la psichiatria del SSN?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Vive con sua madre o già vive in Francia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Le persone con solo disturbo ossessivo possono divenire violente nella misura in cui sono contrastate, almeno inizialmente.
Non esiste nessun modo "geniale" per riuscire a convincere una persona a trattare le ossessioni, poiché lui ritiene che una cura gli impedirebbe di compiere i suoi rituali o di mettere a fuoco ciò che deve fare. La persona ragiona dal punto di vista delle ossessioni e non da quello degli altri. Se non è stato lui per primo a lamentarsi di questa condizione, e se essendo assecondato riesce a scapito dell'equilibrio familiare a "adattarsi" alle sue ossessioni, almeno per ora, purtroppo aderirà poco a tentativi di cura promossi da altri.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Rispondendo al Dr Ruggiero ,si le ultime visite lo ha seguito uno psichiatra del SSN, a differenza delle prime fatte qualche anno fa privatamente, non è cambiato nulla, e come allora a smesso dopo poche sedute .

Per quanto riguarda se vive solo in Francia le confermo di si, e da poco rientrata in Italia mia madre di conseguenza ora sta vivendo solo.

La ringrazio ancora per la sua disponibilità
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Utente
Utente
Rispondendo al Dr Pacini
Innanzitutto grazie della sua risposta, da quello che ho letto per il momento non è possibile convincerlo,allora a questo punto dobbiamo aspettare un aggravamento della patologia affinche lui possa decidersi?



Grazie ancora
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

non è che "dovete" o "non dovete". La situazione generale è tale per cui soltanto perché una persona ha determinati comportamenti non esiste un sistema che gli imponga la cura. Come le persone (familiari) debbano gestire la cosa rimane nell'attuale sistema decisione loro.
Il Servizio Psichiatrico di zona può esserne informato, ma esistono dei criteri per poter costringere una persona sia a farsi visitare contro la sua volontà sia a ricevere terapie contro la sua volontà. Uno di questi criteri è il rifiuto di farle nonostante la diagnosi, ma se non sussistono o si prevedono imminenti pericoli per sé e per gli altri non è praticabile legalmente un intervento forzato.

Di solito in psichiatria ci si trova di fronte a persone che non vogliono curarsi, spesso cambiano l'atteggiamento nel tempo se non si sentono "criticati" ma hanno conferma del fatto che il problema sussiste, almeno in termini di adattamento con l'ambiente in cui vivono.
Così si tenta di mediare, se non sussitono urgenze, per far sì che la persona sviluppi una motivazione al trattamento per ottenere un tipo di cambiamento che gli interessa.

In caso di urgenza ovviamente si seguono le vie dell'urgenza.
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Utente
Utente
La ringrazio della sua chiarezza nella risposta.